Nel decidere sul diritto all’assegno di divorzio e nella sua quantificazione, il giudice deve computare “anche il periodo della convivenza prematrimoniale”. Lo ha stabilito la Cassazione, che considera la convivenza prematrimoniale “un fenomeno di costume sempre piĂą radicato nei comportamenti della nostra societĂ ”, a cui si affianca dunque “un accresciuto riconoscimento dei legami di fatto intesi come formazioni familiari e sociali di tendenziale pari dignitĂ rispetto a quelle matrimoniali”. La pronuncia nasce dal caso di una donna che chiedeva che nell’assegno di divorzio venisse compresa la convivenza prima del matrimonio, fase in cui era nato il figlio della coppia.