La Sardegna piange la scomparsa di Ovidio Marras, il coraggioso pastore che ha difeso la terra della sua infanzia dai giganti dell’immobiliare, desiderosi di impadronirsene. Marras è deceduto nella sua casa, in località Teulada, a 93 anni, lasciando in eredità alla propria comunità e al mondo intero un esempio di semplicità e coraggio.
Era il 2010 quando la Sitas – società iniziative agricole sarde, gestita da importanti costruttori italiani – propose al signor Marras l’acquisto del proprio terreno (un appezzamento di 12 ettari lungo la costa di Capo Malfatano) per un progetto di un maxi resort da 150.000 metri cubi. Da allora Marras ha sempre respinto le offerte milionarie della società, dichiarando con fermezza: “Questa è la terra di mio padre e del padre di mio padre, e la terrò. Voi qui intorno non avete il diritto di costruire”. Decisione che scatenò una battaglia legale durata fino al 2016.
Marras rappresentava un ostacolo. La Sitas decise così di deviare il sentiero che attraversava il suo terreno, privandolo di fatto dell’accesso al mare. Ovidio scelse quindi di rivolgersi alla Giustizia, affiancato da Italia Nostra (associazione impegnata nella tutela del patrimonio culturale e ambientale).
Durante la battaglia legale il pastore sardo affrontò minacce, intimidazioni e tentativi di corruzione, ma nulla riuscì a scalfire veramente il suo spirito e, nel 2016, la sua perseveranza venne ricompensata. Il contenzioso giuridico raggiunse la corte di cassazione, che riconobbe l’illegittimità del progetto, e Ovidio vinse definitivamente (dopo tre gradi di giudizio). “Volevano circondarmi di edifici, imprigionarmi nel cemento, forse speravano che me ne andassi. Ma ora saranno costretti ad abbattere tutto. Non era accettabile che dovessimo lasciare questa terra, la nostra casa, per fare spazio ai ricchi. Questo posto appartiene a tutti e io dovevo difenderlo”, disse a seguito della vittoria.
Il trionfo di Ovidio sui colossi dell’immobiliare fece il giro del globo, attirando l’attenzione di giornali del calibro di Guardian e New York Times e ispirando documentari, libri e canzoni.
Oggi, a pochi giorni dalla sua scomparsa, l’eredità che Ovidio Marras lascia a tutti è chiara: anche la forza del dio denaro nulla può di fronte a un deciso “no” nutrito da umiltà, valori e determinazione. E come scritto sulla pagina Facebook delle Guardie ambientali della Sardegna “ci ha lasciato un grande sardo e soprattutto un grande uomo”.
[di Iris Paganessi]
Bel servizio di un giornalista che ha parlato poco coi pastori Sardi, dopo averne sentito abbastanza capirà come sono negli affari, petrolieri delle spiagge che prima neanche godevano, mi spiace non è questa l’Italia che amo, tornino con le gambe per terra.
La storia di quest’uomo e della sua onestà dovrebbe essere studiata nelle scuole proprio durante le famigerate ore di educazione civica.