giovedì 21 Novembre 2024

Genova: 16 lavoratori rinviati a giudizio per aver protestato per il posto di lavoro

Sono stati mandati a processo i 14 operai di Ansaldo Energia e i 2 lavoratori del Porto che, nel quadro della mobilitazione dell’ottobre 2022 contro la possibile chiusura della fabbrica, erano stati denunciati per aver superato un cordone di poliziotti, sfilato sulla Sopraelevata e occupato l’aeroporto di Genova. I lavoratori, all’epoca, protestavano a causa dell’assenza di soluzioni alla grave crisi finanziaria che stava affliggendo l’azienda, in seguito risolta grazie a un cospicuo aumento di capitale. Ora le Rsu sindacali Fiom e Fim di Ansaldo Energia hanno annunciato uno sciopero per il prossimo 16 gennaio – giorno in cui, presso il tribunale, andrà in scena l’udienza preliminare del processo -, che vedrà la marcia di un corteo nelle strade di Genova.

I fatti hanno specificamente avuto luogo il 12 e 13 ottobre del 2022, quando gli operai dell’Ansaldo Energia – una delle più importanti fabbriche della città -, unitamente ad associazioni e realtà locali, avevano protestato a Genova con cortei e blocchi del traffico, occupando per diverse ore il Genova City Airport. I lavoratori manifestarono per 48 ore contro la mancanza di un aumento di capitale e di un piano industriale che eliminasse il rischio di cassa integrazione per i 2.400 dipendenti dell’azienda. In occasione del blitz all’aeroporto, i lavoratori si erano fermati davanti alle partenze, intonando cori come “La gente come noi non molla mai”, mentre una delegazione di Ansaldo Energia era entrata direttamente all’interno dello scalo. Molti altri dimostranti avevano deciso di fare lo stesso, provocando l’annuncio della sospensione delle operazioni aeroportuali, con la cancellazione o il dirottamento di vari voli. Nella cornice delle proteste si verificarono scontri tra gli operai e la polizia, con un bilancio di tre agenti feriti e 10 operai contusi.

“Ansaldo Energia aveva aperto la procedura pre-fallimentare, le officine erano vuote da mesi, i fornitori non venivano pagati (mancava persino lo scotch per i pacchi) e migliaia di posti di lavoro (2.300 diretti di Ansaldo Energia e altre centinaia dell’indotto) erano concretamente a rischio – hanno spiegato i sindacati, riavvolgendo il nastro, all’interno del comunicato in cui è stato ufficialmente lanciato lo sciopero –. Ansaldo Energia, una delle più grandi e antiche fabbriche di Genova rischiava la chiusura. Scioperi e mobilitazioni con la vicinanza di gran parte della città servirono a salvare l’Azienda, attraverso la ricapitalizzazione, e il futuro di migliaia di famiglie ad essa legate. Per questi motivi non lasceremo mai soli i 16 operai denunciati e dichiariamo: 16 gennaio sciopero e corteo”. L’appuntamento è stato fissato per le 8.30 davanti alla Stazione Principe, in piazza Acquaverde.

[di Stefano Baudino]

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