Si è aperto oggi, a Budapest, il processo a Ilaria Salis, insegnante antifascista di Monza detenuta da un anno in Ungheria. Sospettata di aver preso parte a un’aggressione contro un esponente di estrema destra, rischia undici anni di carcere da scontare in Ungheria. Stamattina è andata in scena l’udienza preliminare, conclusasi col rinvio del processo al 24 maggio. Ilaria è stata condotta in aula in catene, con le manette ai polsi e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti. I familiari di Ilaria hanno lanciato da tempo una petizione per la sua liberazione, chiedendo più volte l’intervento delle autorità italiane.