sabato 2 Novembre 2024

I fondi finanziari stanno abbandonando la “transizione green”

Dopo anni di narrazione finanziario-ecologica, carrozzoni pubblico-privati e iniziative varie per la transizione green, i giganti della finanza fanno marcia indietro. JP Morgan e State Street hanno entrambi abbandonato Climate Action 100+, l'alleanza nata nel 2017 per "convincere" finanziariamente le aziende petrolifere a ridurre le proprie emissioni. L'altro gigante della finanza, BlackRock, sta ridimensionando la propria partecipazione, affidandola ad una sua controllata. Dal canto loro, Fidelity e Vanguard non avevano mai aderito. I cinque più grandi investitori globali sono quindi fuori da...

Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati.
Scegli l'abbonamento che preferisci 
(al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo.

Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra.

ABBONATI / SOSTIENI

L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni.
Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

3 Commenti

  1. E’ una notizia negativa solo a meta’…finirla con i limiti di velocita’ a 30 km/h, con le batterie elettriche e le depauperanti tecnologie estrattive connesse, con la demonizzazione dei nostri agricoltori a favore della carne sintetica e dei “nuovi ogm”, con i costosissimi cappotti termici ai palazzi, con gli odiosi crediti carbonio che portano a sostituire i documenti cartacei con i codici digitali e, presto, con nuove scuse per controllarci anche sull’uso della carta igienica, con i danni alle nostre economie europee mentre il resto del mondo se ne frega, con i progetti di invasione terracquea della sardegna da parte delle pale eoliche, con l’idea che il cambiamento climatico sia per forza colpa dell’essere umano…
    Potrebbe essere che il “grande capitale” porti a piu’ miti consigli circa l’estremismo green che ci pervade ossessivamente…

  2. Quando si compra un biglietto aereo di mille Euro, si viene interrogati se vogliamo cancellare l’emissione di CO2 con dieci Euro, ma questi Stati che derubano i Cittadini di Miliardi per fare i padroni del Mondo, non possono usare anche solo il 2% di quanto rubano per comprare armi, per invece eliminare le emissioni di CO2?

    • Mi sono posto la stessa identica domanda. Facendo un po’ di ricerca ho trovato che purtroppo le compensazioni di co2 non sono sempre accurate e soprattutto utilizzano un metodo di calcolo che è simile al mark to market in contabilità. Di fatto se tu emetti 1kg di co2 e pianti un albero che assorbe nel corso della sua vita 1kg di co2 il bilancio è 0. Purtroppo però le emissioni avvengono oggi e la compensazione nell’arco di anni mentre l’albero fa il suo. Quindi (facendo un grosso salto) è un po’ come comprare una macchina investendo 1000 euro in un titolo di stato, sai che prima o poi i soldi ti arriveranno e il bilancio sarà 0 prima o poi ma devono passare anni. Nel caso della macchina nessuno ti farebbe un prestito del genere. Però di fatto noi chiediamo alla natura di prestarci 20 anni mentre il nostro albero cresce ma noi emettiamo co2 oggi. Quindi è un passetto nella giusta direzione, ma non può essere la soluzione.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria