giovedì 21 Novembre 2024

Il Parlamento Europeo dà via libera definitivo all’identità digitale

Con 335 voti favorevoli e 190 contrari, il Parlamento europeo ha approvato il regolamento per l’EU Digital Identity Wallets, ovvero il portafoglio digitale europeo. Così come per l’annunciato portafoglio digitale italiano, It Wallet, la nuova identità digitale conterrà tutti i dati dei cittadini europei e permetterà loro di accedere a servizi pubblici e privati con un click, in tutta l’Unione. Questo portafoglio consentirà ai cittadini di identificarsi e autenticarsi online e offline senza dover ricorrere a fornitori commerciali privati, una pratica che, secondo i legislatori europei, solleva problemi di fiducia, sicurezza e privacy. L’adesione è su base volontaria, ma le istituzioni europee mirano ad arrivare ad un 80% entro il 2030. I parlamentari europei dicono di aver garantito disposizioni volte a salvaguardare i diritti dei cittadini e a promuovere un sistema digitale inclusivo, evitando la discriminazione verso le persone che scelgono di non utilizzare il portafoglio digitale.

Affinchè l’iniziativa diventi legge dovrà essere formalmente approvata dal Consiglio dei ministri dell’UE. Il portafoglio dell’UE sarà utilizzato su base volontaria e i negoziatori dicono di aver garantito disposizioni volte a salvaguardare i diritti dei cittadini e a promuovere un sistema digitale inclusivo, evitando la discriminazione contro le persone che scelgono di non utilizzare il portafoglio digitale. Le istituzioni europee mirano però ad arrivare ad una adesione dell’80% entro il 2030. Gli eurodeputati avrebbero imposto un portafoglio open source per incoraggiare la trasparenza, l’innovazione e migliorare la sicurezza e stabilito regole rigorose per la registrazione e il controllo delle aziende coinvolte, per garantire responsabilità e tracciabilità. Non si sa quali siano queste aziende e se vi siano già accordi presi.

I portafogli di identità digitale dell’UE sono portafogli digitali personali, esistenti sotto forma di app, che consentono ai cittadini di identificarsi digitalmente, archiviare e gestire i dati sull’identità e i documenti ufficiali in formato digitale. Tra questi possono rientrare la patente di guida, le prescrizioni mediche o i titoli di studio. Molti cittadini utilizzano già i portafogli digitali sui loro telefoni cellulari per conservare le carte d’imbarco quando viaggiano, per l’internet banking o per effettuare pagamenti. Questi portafogli, spesso offerti dalle piattaforme, consentono agli utenti di accedere a vari servizi online.

Secondo le nuove norme, i portafogli di identità digitale dell’UE emessi dagli Stati membri saranno disponibili a tutti. Grazie ad essi, i cittadini potranno dimostrare, in tutta l’Unione, la propria identità, condividere documenti digitali o semplicemente fornire specifiche informazioni per accedere ai servizi, come l’età, o i requisiti vaccinali e così via. I legislatori europei assicurano che i cittadini avranno in ogni momento il pieno controllo dei dati che condividono e chi sarà ad utilizzarli. La legge prevede “firme elettroniche qualificate” gratuite per gli utenti di EU Digital Identity Wallets, che avranno lo stesso valore legale di una firma scritta a mano, nonché interazioni da portafoglio a portafoglio, per migliorare la fluidità degli scambi digitali.

Il progetto per l’identità digitale europea è nato a seguito di uno studio del Servizio di ricerca del Parlamento europeo, il quale evidenziava come il periodo pandemico abbia fatto aumentare la richiesta di fornitura di servizi digitali, pubblici e privati. «Le soluzioni di portafoglio digitale esistenti consentono agli utenti di archiviare e collegare i dati in un unico ambiente senza soluzione di continuità sui propri telefoni cellulari. Tuttavia, secondo la Commissione, questa comodità comporta la perdita di controllo sui dati personali, mentre queste soluzioni sono disconnesse da un’identità fisica verificata, il che rende le frodi e le minacce alla sicurezza informatica più difficili da mitigare», spiega l’UE. In altre parole, l’EU Digital Identity Wallets sarebbe un ancora di salvataggio dalla possibile malgestione dei dati degli utenti che si affidano a gestori privati.

Il fatto è che, privato o pubblico che sia, l’identità digitale rischia seriamente di essere utilizzata come strumento di sottomissione al capitalismo della sorveglianza e di repressione del dissenso politico. I privati e il capitale faranno i propri affari e i governi potranno esercitare un potere sempre più pervasivo sui propri cittadini che, oltre al controllo costante, saranno sempre a portata di punizione, attraverso lo scollegamento dalla società con un semplice click.

[di Michele Manfrin]

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