giovedì 21 Novembre 2024

La Germania è attraversata da un’ondata straordinaria di scioperi

La profonda crisi economica che ha colpito la Germania si sta ripercuotendo, ormai da mesi, sui lavoratori tedeschi che lamentano l’alto costo della vita e salari troppo bassi: fin dall’autunno del 2023, lo Stato teutonico è stato teatro di un’ondata straordinaria di scioperi e manifestazioni che sono sfociate poi nella rivolta degli agricoltori nel gennaio del 2024. Proprio da Berlino, infatti, sono partite le rimostranze del comparto agricolo, estesesi poi a macchia d’olio in tutta Europa, causate dalla mancata estensione da parte del governo dei sussidi sul carburante: le dissestate finanze tedesche, infatti, hanno imposto un pesante taglio della spesa pubblica che ha ulteriormente peggiorato la situazione delle aziende e dei lavoratori. Proprio in questi giorni sono in corso grandi scioperi del personale dei trasporti che ha coinvolto sia i dipendenti della compagnia aerea Lufthansa, sia i macchinisti ferroviari, dopo il fallimento dei colloqui con l’operatore ferroviario statale Deutsche Bahan (DB) AG: i lavoratori chiedono un aumento degli stipendi per compensare il carovita, che in Germania ha subito un’impennata soprattutto a causa dell’effetto a catena dell’aumento dei costi energetici.

Lo sciopero dei macchinisti ha avuto inizio il 6 marzo con lo stop ai treni merci ed è proseguito il 7 con la sospensione anche del trasporto per i passeggeri. Come ha dichiarato il presidente del Sindacato dei macchinisti ferroviari (GDL), Claus Weselsky, le successive interruzioni del servizio avverranno senza il preavviso di 48 ore. L’obiettivo è ottenere l’introduzione di una settimana lavorativa più breve di 35 ore e ottenere migliori condizioni retributive e lavorative. «Ritorneremo al tavolo dei negoziati quando Deutsche Bahn abbandonerà la sua posizione inflessibile», ha detto Weselsky in un’intervista. Non si tratta del primo sciopero dei lavoratori ferroviari: già alla fine del 2023 erano cominciate le proteste, poi culminate a gennaio in uno sciopero di sei giorni, il più lungo della storia delle ferrovie tedesche. Le sospensioni del lavoro minacciano di indebolire ulteriormente la già provata economia tedesca: l’operatore ferroviario statale DB ha detto di sperare che il trasporto passeggeri tornerà alla normalità entro sabato mattina, mentre ha avvertito di un effetto a catena sull’intera catena di approvvigionamento europea in seguito all’interruzione del trasporto merci.

Nella notte del 7 marzo è cominciato anche lo sciopero del personale di terra di Lufthansa, che fa capo all’omonima compagnia di bandiera tedesca. Indetta dall’Unione dei sindacati del settore dei servizi (Verdi), l’astensione dal lavoro proseguirà fino alle 7:10 del 9 marzo. Sono interessati gli aeroporti di Francoforte sul Meno, Monaco di Baviera, Amburgo, Berlino, Duesseldorf, Colonia-Bonn e Stoccarda. Il sindacato dei servizi ha chiesto un aumento salariale del 12,5% e un bonus di inflazione da 3.000 euro ($ 3.271) per il personale di terra Lufthansa. Il prossimo ciclo di negoziati è previsto per il 13 e il 14 marzo. Giovedì 7 marzo la compagnia aerea ha avvertito che le sue perdite operative si amplieranno nel primo trimestre, fornendo una prospettiva modesta per il 2024. Secondo l’azienda, è probabile che gli scioperi contribuiranno a una perdita operativa maggiore del previsto nel primo trimestre del 2024.

Gli scioperi sono scatenati soprattutto dal carovita che il governo Scholz non ha potuto attutire attraverso gli aiuti governativi a causa del grave dissesto finanziario dei conti pubblici, che ha acuito la crisi economica tedesca: alla fine dello scorso anno, il Bundestag ha avuto grandi difficoltà ad approvare il bilancio del 2024 a causa di una sentenza della Corte costituzionale tedesca di Karlsruhe che dichiarava illegale l’utilizzo dei “fondi ombra”, voci di spesa scorporate dal bilancio ordinario e fatte confluire nei cosiddetti “fondi speciali”, un artificio contabile che la Germania utilizza per truccare i bilanci statali. Il tutto ha creato un buco di 60 miliardi di euro nelle casse di Berlino che potrebbe potenzialmente coinvolgere tutti gli altri fondi ombra per un valore complessivo di 700 miliardi: tra questi fondi, è presente anche quello per la stabilizzazione dell’economia e dell’energia (WSF) da 200 miliardi, indispensabile per attutire la grave crisi che attanaglia il Paese. Tuttavia, il governo tedesco è stato costretto per approvare la legge finanziaria ad effettuare pesanti tagli della spesa pubblica contribuendo ad esacerbare una situazione di crisi economica e sociale che ha visto un’ondata di fallimenti aziendali e di proteste popolari, tra cui quella in corso è solo l’ultima di una serie senza precedenti, che attesta l’insofferenza dei cittadini e dei lavoratori tedeschi.

[di Giorgia Audiello]

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4 Commenti

  1. Carovita, alti costi energetici.
    Maccome le sanzioni alla Russia dovevano essere contro la Russia, non contro la popolazione europea.
    I governi non capiscono? O ci stanno prendendo per per i fondelli (opto per la seconda).

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