giovedì 21 Novembre 2024

Austerità, estrattivismo e dollarizzazione: il laboratorio “anarcoliberista” di Milei

A tre mesi dall'insediamento di Javier Milei come Presidente dell'Argentina, è tempo di tracciare un primo bilancio delle promesse dell'autoproclamato "anarcoliberista". Nonostante il fatto di non avere la maggioranza parlamentare, il presidente, ha cominciato il suo mandato con piglio decisionista e cercando di scardinare il potere dei corpi intermedi, a cominciare dai sindacati, storicamente forti nel Paese. Governando con ampio uso di decreti e sistematica repressione del dissenso nelle piazze. Le prime misure sono all'insegna della dollarizzazione dell'economia, della deregolamentazione su...

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4 Commenti

  1. C’è da chiedersi come sia stato possibile votare ed eleggere un simile individuo… di fronte a risultati come questo, ma anche come quello italiano, viene da chiedersi se una “democrazia” sia davvero possibile. A quanto pare le masse popolari scelgono sua sponte l’oppressione, la povertà, la negazione dei diritti e in definitiva la criminalità.

  2. C’è la cupola criminale che dagli USA comanda il mondo e fa fallire qualunque Governo Sociale, ora che c’è in Argentina un Governo filo USA, mi sembra si debba lasciarlo lavorare in pace e poi vedere se effettivamente il liberismo sfrenato unito al servilismo verso gli USA fanno miracoli, giusto sapere.
    Sapremo anche se fallisse che gli USA sono solo i peggiori ladri e assassini al Mondo.

  3. Anche i pazzi servono a qualcosa, a far vedere ciò che non deve essere fatto! Milei è un pazzo scriteriato o un frustrato cosciente sul fatto che sta portando il paese verso una catastrofe identica a quella di vent’anni fa, e lo fa per motivi che son tutti da chiarire. Ma l’epilogo è chiaro a tutti. Purtroppo anche la gestione precedente non è riuscita a contenere il meccanismo inflattivo entro limiti ragionevoli, e questo ha fatto credere che lo strumento monetario indipendente da altre valute estere non fosse adeguato. Il perché e il per come del fallimento di tale strumento fondamentale, l’unico per poter garantire l’equità sociale ed economica, è tutto da comprendere. Temo che lo abbiano voluto far fallire proprio quelle forze che non desiderano tale equità e Milei ne è il degno rappresentante. Si cavalca un malcontento elettorale proponendo una soluzione che non è una soluzione, magari sfruttando meccanismi elettorali iniqui. Ogni nazione deve, a questo punto, affrontare le sue giuste prove per comprendere i suoi errori sociali e ideologici.

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