Venerdì 1 marzo un gruppo di scienziati facente capo all’Acquario del New England ha avvistato al largo delle coste del Massachusetts un esemplare di balena grigia, specie che si credeva estinta nell’Oceano Atlantico da oltre 200 anni. L’avvistamento è stato accolto con grandissimo stupore dal team di ricercatori, che subito dopo il ritrovamento, scettici di quanto avevano visto, hanno continuato a monitorare l’area per essere sicuri di non avere preso un abbaglio. La balena grigia è infatti una specie tipica dell’Oceano Pacifico, che ha smesso di abitare le acque dell’Atlantico nel XVIII secolo. Il ritrovamento, tuttavia, lungi dall’essere una buona notizia, ha fatto pensare al team di scienziati inizialmente entusiasta della scoperta, che possa starsi registrando un cambio delle rotte migratorie a causa del cambiamento climatico.
La balena è stata avvistata a circa 30 miglia (l’equivalente di 48 chilometri) a sud dalla costa di Nantucket, mentre un team di scienziati del Centro per la Vita Oceanica Anderson Cabot, un centro di ricerca dell’acquario del New England, stava conducendo un’indagine di rilevamento aereo a bordo di un volo di ricognizione. Il cetaceo è stato visto nuotare immergendosi e riemergendo ripetutamente, comportamento tipico della balena grigia quando è in procinto di nutrirsi, e ha subito catturato l’attenzione degli scienziati. Una volta avvistato, il team di ricercatori ha continuato a sorvolare l’area per circa 45 minuti, in modo tale da confermare i propri dubbi sulla natura dell’animale, e dopo avere condotto i dovuti accertamenti è rientrato alla base, dove ha confrontato gli scatti con altri documenti, giungendo così alla conclusione inattesa. La specie dell’Eschrichtius robustus è infatti facilmente distinguibile da altre balene per l’assenza della pinna dorsale e una pelle a chiazze.
Dalla presenza stabile di balene grigie nell’Oceano Atlantico sono passati circa 200 anni, ma negli ultimi 15 si sono registrati 5 avvistamenti in zone non a loro consone, come il Mediterraneo e lo stesso Atlantico. Gli scienziati hanno comunicato che in un primo momento erano tutti «euforici» per il ritrovamento, ma poi hanno riflettuto sulle possibili cause che hanno spinto l’animale ad arrivare in un ambiente a lui ormai inusuale, ipotizzando che all’origine di esse si trovi l’innalzamento delle temperature dovuto al cambiamento climatico. La balena grigia è una specie migratoria che ogni anno, attorno al mese di dicembre, compie un lungo spostamento verso sud per riprodursi, mentre a febbraio riprende il suo viaggio in direzione nord. Nelle estati degli ultimi anni, tuttavia, il passaggio a nordovest che collega l’Oceano Atlantico e l’Oceano Pacifico all’Oceano Artico in Canada ha registrato una forte carenza di ghiaccio, motivo per cui alle balene grigie risulta ora possibile viaggiarvi nel periodo estivo, quando normalmente avrebbero dovuto essere bloccate.
La balena grigia, che può arrivare a pesare fino a 27.215 chili, è stata per lungo tempo una specie in via d’estinzione a causa della caccia e del commercio, che portarono alla sua estinzione nell’Atlantico. A oggi non risulta più in pericolo d’estinzione, ma altre specie di cetacei hanno preso il suo posto, portando gli scienziati a lanciare un appello per salvare il loro destino dall’estinzione.
[di Dario Lucisano]
Anche a me sembrava una “buona notizia”…
E il titolo mi pare un poco fuorviante. Mah?
Interessante è che anziché rallegrarsi del fatto che questo mammifero viva ancora e sicuramente non da solo, gli “scienziati” subito rimpiangono la scoperta perché la poveretta gira per i fatti suoi in un ambiente a lei ormai inusuale, contraddicendo le aspettative catastrofali dei ricercatori. Come lo raccontiamo al mondo intero ? Può mai essere? Mannaggia alle correnti atlantiche che non vanno dove vogliamo!