giovedì 21 Novembre 2024

Un documento dell’intelligence USA delinea “le minacce” del 2024

È stato pubblicato l’Annual Threat Assessment 2024 della US Intelligence Community, ossia l’ente federale statunitense che raggruppa le agenzie nazionali che si occupano di intelligence. Il documento delinea il quadro competitivo entro cui gli Stati Uniti devono operare e le minacce globali portate da un tale contesto. Il rapporto dedica ampio spazio agli attori statali attenzionati da Washington ormai da decenni: Cina, Russia, Iran e Corea del Nord. Ma c’è posto anche per “attori non statali” come Hamas, e per un’analisi complessiva dei pericoli del conflitto in Medio Oriente. Non si tratta di una valutazione esaustiva di tutte le sfide globali, come affermato nel documento, ma affronta le minacce tradizionali e non tradizionali degli avversari statunitensi, una serie di questioni regionali con possibili implicazioni globali più ampie, nonché sfide funzionali e transnazionali, come la proliferazione degli armamenti, la tecnologia emergente, il cambiamento climatico, il terrorismo, il traffico di droga, le migrazioni e la sicurezza sanitaria.

Il 2024 viene visto come un anno di turbolenze date dall’accelerazione della competizione strategica tra le maggiori potenze, da sfide transnazionali sempre più intense e imprevedibili e da molteplici conflitti regionali con implicazioni di vasta portata. Nel documento si afferma che il mondo che emergerà da questo periodo tumultuoso «sarà plasmato da chiunque offrirà gli argomenti più persuasivi su come il mondo dovrebbe essere governato, su come le società dovrebbero essere organizzate e su quali sistemi siano più efficaci nel promuovere la crescita economica e fornire benefici a più persone». Dunque, non sarà plasmato dai fatti e dalle azioni ma dalla persuasione degli argomenti. Nella narrazione statunitense, ad esempio, si sostiene che attori statali oppure non statali come Hamas siano incoraggiati dalle posizioni di Cina, Russia e Iran che, in qualche modo, spingono questi attori a sfidare il predominio statunitense andando ad aumentare le tensioni a livello globale. Tutto questo sarebbe favorito anche dalle nuove tecnologie, dai cambiamenti climatici e da questioni di sicurezza sanitaria.

Per quanto concerne la Cina, nel documento si dice che essa ha la capacità di competere direttamente con gli Stati Uniti e i suoi alleati e di alterare l’ordine globale basato su regole – quelle degli Stati Uniti, ovviamente – in modo da sostenere il potere e la forma di governo di Pechino e soppiantare quello degli Stati Uniti. In altre parole, quella con la Cina sarebbe una sfida esistenziale tra modelli di governo, di economia, di società. La Cina è vista come il competitor principale a livello mondiale in tutti i settori strategici: economico, tecnologico, cibernetico, spaziale e militare. Secondo il rapporto, «le gravi sfide demografiche ed economiche della Cina potrebbero renderla un attore globale ancora più aggressivo e imprevedibile».

La guerra della Russia in Ucraina dimostrerebbe come Mosca sia una concreta minaccia all’«ordine internazionale basato sulle regole», e che Mosca starebbe conducendo la propria sfida tramite le guerre asimmetriche. Infatti, viene ritenuto che la Russia non voglia uno scontro diretto con la NATO. La Russia è vista una grande minaccia per quanto concerne gli armamenti nucleari e chimici così come per le capacità di guerra informatica. Sebbene la Cina venga percepita attualmente come più avanzata e più proiettata verso lo spazio, anche la Russia manterrebbe una forte concorrenza nel settore spaziale.

La US Intelligence Community afferma che l’Iran continuerà a minacciare gli interessi, gli alleati e l’influenza degli Stati Uniti in Medio Oriente e che «intende consolidare il suo status emergente di potenza regionale». Ovviamente, il documento afferma che l’Iran starebbe sfruttando, e continuerà a sfruttare, il conflitto a Gaza per creare un ambiente regionale ostile ad Israele. «L’Iran rimarrà una minaccia per Israele e per gli alleati e gli interessi degli Stati Uniti nella regione anche dopo il conflitto di Gaza, e probabilmente continuerà ad armare e aiutare i suoi alleati per minacciare gli Stati Uniti, nonché a sostenere Hamas e altri che cercano di bloccare un accordo di pace tra Israele e i palestinesi», si afferma nel documento, come se l’ostacolo principale alla pace tra Israele e i palestinesi fosse l’Iran.

La Corea del Nord perseguirà le sue capacità di sviluppo nucleare nel tentativo di creare un contesto regionale a suo favore, con la costante minaccia agli interessi e agli alleati statunitensi dell’area, dicono gli addetti dell’intelligence. Anche le capacità informatiche di Pyongyang vengono ritenute una grave minaccia, soprattutto per lo spionaggio e le attività di criminalità informatica.

«I conflitti e gli episodi di instabilità, dall’Asia all’Africa – esacerbati dalle sfide globali – hanno un maggiore potenziale di estendersi con implicazioni per gli Stati Uniti, i loro alleati e i partner nel mondo», asserisce il documento; e la crisi economica starebbe ulteriormente alimentando questa instabilità con il sommarsi di eventi catastrofici come guerre, cambiamenti climatici e pandemie: «Mentre i prezzi globali delle materie prime alimentari agricole sono diminuiti rispetto al picco del 2022, l’inflazione interna dei prezzi alimentari rimane elevata in molti paesi e la sicurezza alimentare in molti paesi rimane vulnerabile agli shock economici e geopolitici [..] L’accelerazione degli effetti del cambiamento climatico sta esponendo una parte maggiore della popolazione mondiale, in particolare nei paesi a basso e medio reddito, a un rischio maggiore dovuto a condizioni meteorologiche estreme, insicurezza alimentare e idrica e disastri umanitari, alimentando i flussi migratori e aumentando i rischi di future pandemie poiché gli agenti patogeni sfruttano i cambiamenti ambientali».

Per concludere, il documento dell’intelligence statunitense afferma che la competizione mondiale, rafforzata dai progressi tecnologici come l’intelligenza artificiale, le biotecnologie e la relativa biosicurezza, lo sviluppo e la produzione di microelettronica e tecnologia quantistica, che stanno avanzando rapidamente nel convergere tra vari campi della scienza e della tecnologia, «sarà sempre più feroce».

[di Michele Manfrin]

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