Proprio come sta avvenendo, passo dopo passo, in Cisgiordania, i coloni sionisti vogliono prendersi la Striscia di Gaza per farne terra israeliana. Alcune delle organizzazioni che li rappresentano stanno già lavorando incessantemente per il dopoguerra, in particolare raccogliendo fondi e selezionando coloro che andranno a costruire i nuovi insediamenti illegali tra gli aspiranti coloni che si sono offerti volontari. «Noi ebrei saremo a Gaza», ha affermato in una intervista alla CNN, Daniella Weiss, influente madrina del movimento coloniale sionista in Cisgiordania e fondatrice dell’organizzazione “Nachala”. Secondo quanto riferito, cinquecento famiglie sarebbero già pronte per colonizzare la Striscia di Gaza, in un progetto che prevede l’espulsione di tutti i palestinesi. Il Ministro del Patrimonio del governo israeliao, Amihai Eliyahu, ha pubblicamente appoggiato Weiss mentre, per ora, il primo ministro Benjamin Netanyahu tace.
Daniella Weiss, 78 anni, figlia di due membri dell’organizzazione paramilitare Lohamei Herut Israel, meglio nota come Lehi, è stata sempre molto attiva nei gruppi e movimenti di estrema destra sionista ed è stata eletta Sindaco, per due mandati, di Kedumim, un insediamento coloniale in Cisgiordania. Weiss è anche la fondatrice di Nachala, il cui nome significa “eredità”, un’organizzazione di coloni che aiuta i giovani a costruire nuovi insediamenti. In altre parole, è una delle diverse organizzazioni ombrello, apparentemente civili, che il governo israeliano utilizza per espandere gli insediamenti coloniali in Palestina. Il Parlamento israeliano, infatti, approva ciclicamente nuovi progetti coloniali nel territorio palestinese (l’ultimo progetto è del febbraio scorso, con oltre 3.000 unità illegali approvate), ma non può utilizzare enti o aziende di stato per portarne avanti l’edificazione, visto che si tratta di insediamenti illegali secondo il diritto internazionale. Le organizzazioni “civili” dei coloni servono quindi, in buona sostanza, a fare il lavoro sporco.
Durante una presentazione svolta in un insediamento israeliano della Cisgiordania, Weiss ha proiettato sul muro ciò che la sua organizzazione vorrebbe fare a Gaza nel dopoguerra: una mappa mostra sei nuclei formati da gruppi di coloni che coprono l’intera area della Striscia. Weiss ha detto che 500 famiglie hanno già firmato per insediarsi attraverso la sua organizzazione Nachala. L’organizzazione ha anche già mandato un rappresentante in Florida per raccogliere fondi per la causa. Nachala riceve già il sostegno di vari gruppi negli Stati Uniti, tra cui Americans for a Safe Israel. Oltre una dozzina di organizzazioni spingono adesso per ristabilire gli insediamenti a Gaza, Nachala di Weiss è la più conosciuta poiché proviene dalla generazione originale di coloni e ha guidato il movimento per decenni.
Già da gennaio, Nachala e altre organizzazioni sioniste di coloni stanno apertamente manifestando il desiderio e l’intenzione di impossessarsi della Striscia di Gaza ed espellere tutti i palestinesi. Alla fine di quel mese, una folla esultante ha riempito un auditorium a Gerusalemme per la conferenza “Vittoria di Israele” che chiedeva il reinsediamento di Gaza. Weiss è stata una relatrice alla conferenza, insieme al suo vicino di insediamento, nonché Ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, e al Ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben-Gvir.
Addirittura, alla fine di febbraio, decine di attivisti hanno sfondato un posto di blocco militare israeliano al valico di Erez, nel nord della Striscia, per manifestare a favore della ricostruzione degli insediamenti israeliani a Gaza. Alcuni di questi sono riuscire a piazzare due casette di legno proclamando la nascita del nuovo “insediamento” chiamato New Nisanit, dal nome dell’ex insediamento di Nisanit nell’estremo nord della Striscia di Gaza, uno dei 22 insediamenti israeliani all’interno di Gaza evacuati nel 2005. Proprio a gennaio, un video della CNN ha mostrato soldati israeliani che dicevano: «Stiamo occupando, deportando e insediando. Occupare, deportare e insediarsi. Hai sentito Bibi? Occupare, deportare e insediarsi».
[di Michele Manfrin]