domenica 24 Novembre 2024

Orsini e chef Rubio indagati per “istigazione all’odio razziale” dopo aver criticato Israele

La Comunità ebraica di Roma ha denunciato il professore Alessandro Orsini e il cuoco Gabriele Rubini (noto come chef Rubio) per “plurime e reiterate condotte integranti i reati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa” e per “diffamazione aggravata”. I due hanno criticato il governo israeliano di Netanyahu, che in poco più di cinque mesi ha provocato a Gaza la morte di oltre 32 mila persone, di cui circa un terzo bambini. Analisi geopolitiche – che tra le altre cose tengono a precisare come la questione palestinese non sia nata il 7 ottobre scorso – da un lato e commenti antisionisti dall’altro sono state interpretati dalla Comunità ebraica di Roma come un atteggiamento antisemita. Una sovrapposizione annullante la distanza tra fenomeni radicalmente differenti che si inserisce nel solco tracciato dalla politica italiana con il recente disegno di legge presentato in Senato dalla Lega. Nello specifico, la proposta rischia di criminalizzare qualsiasi critica a Israele e al suo indirizzo politico che in Palestina ha provocato morte e distruzione.

Le indagini nei confronti di Alessandro Orsini e di Gabriele Rubini saranno condotte dalla Procura di Roma. Al professore ed ex direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS viene contestata una serie di post pubblicati sui propri canali social, tra cui uno datato 7 ottobre 2023: «Lo sterminio di un popolo sarà sempre possibile fino a quando ci saranno persone come Netanyahu». Proprio sui social Orsini ha commentato la denuncia a lui indirizzata: «Israele è uno Stato terrorista, responsabile di un genocidio a Gaza. Israele ha massacrato 14.000 bambini palestinesi con le pallottole di Biden, il più grande criminale del mondo che arma la mano assassina di Netanyahu. Essere un soldato israeliano oggi è la più grande vergogna del mondo. Non abbiate paura, lottate per un mondo migliore. La cultura come strumento di liberazione da ogni forma di oppressione». Nel caso di chef Rubio, secondo i denuncianti, “tutti i commenti, soprattutto quelli successivi al 7 ottobre, sottolineano ed evidenziano il concetto di sionismo = terrorismo“. L’idea di fondo che lega le due denunce è l’automatismo tra critica alle politiche di Israele e attacco agli ebrei in quanto popolo.

Ciò a cui oggi assistiamo con il dibattito sul massacro perpetrato da Israele in Palestina, denso di propaganda, mistificazione e fake news (figlie di conflitti di interesse), non si discosta molto da quanto avvenuto con il conflitto tra Russia e Ucraina, quando chi ha analizzato le radici delle violenze o invocato la soluzione diplomatica è stato prontamente bollato come putiniano o addirittura inserito in liste di proscrizione. Oggi chi invoca la fine del genocidio e il cessate il fuoco a Gaza è filo-Hamas e antisemita. Poche ore fa il governo di Netanyahu ha assegnato tale etichetta a tutte le Nazioni Unite, le stesse che da cinque mesi non riescono ad approvare una risoluzione vincolante a tutela della vita umana. D’altronde la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza.

[di Salvatore Toscano]

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9 Commenti

  1. leggendo questo articolo quasi inverosimile per un paese che continua a chiamarsi democratico , mi è venuto in mente quanti altri popoli, come ad esempio quello russo rappresentato come un popolo di mentecatti dagli occidentali e sostenitori di un delinquente assassino com Putin, anche i Russi avrebbero il diritto di denunciare per istigazione all’odio tutto il mainstream occidentale. Mi rattrista il fatto che la comunità ebraica romana si presti a questo travisamento dei fatti che fa solo male a tutta la comunità ebraica , anche ai tanti ebrei che parlan e scrivono di pace in quella terra che solo degli inetti mentali potevano destinare a tutti e due popoli .

  2. grazie S.T.
    Con quello che hanno subito in Germania ed in molti altri stati… i nostri fratelli ebrei, dovrebbero forse sentirsi vicini a queste popolazioni discriminate, segregate e vittime da anni di un vero e proprio apartheid in Israele. Credo che proprio la Comunità Ebraica dovrebbe prendere posizione contro questo massacro dei fratelli palestinesi.
    Questo sentimento di vergogna e condanna di un regime razzista è quello che provano molti amici israeliani, ed è quello che provano verso Hamas altri amici Palestinesi dato che le sorti del loro popolo non sono più difese da Arafat e dall’OLP.

    Molti intellettuali si sono inpegnati per cercare di spiegare bene questo doppio, immane, disastro….due esempi:
    Limes, Israele contro Israele, https://www.amazon.it/Israele-contro-Limes-ebook/dp/B0C3551Z4V
    Gaza delle Genti, Israele contro Israele di Raniero La Valle

  3. È incredibile. Verissimo, “Il potere non risiede in chi dispone di denaro, soldati o armamenti (tutto ciò è di risulta), ma nel controllo della narrazione” (Alberto Bradanini). Giornalisti ed opinionisti (non qui, grazie al cielo) complici di una narrazione distorta. Stiamo giocando con una guerra mondiale, questo dovrebbe indurre ad un atteggiamento più consapevole ed onesto, ma non avviene.

  4. Criminalizzare qualcuno per un opinione è la cosa più fascista che si possa fare , oltre al fatto che Israele sta uccidendo e affamando migliaia di persone chiuse in uno spazio da cui non possono scappare , mi ricorda un mattatoio. Non è che dire Israele sta esagerando sia antisemitismo ma semplicemente è restare umani .

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