giovedì 21 Novembre 2024

Uno studio ha verificato come ascoltare musica coinvolge cuore e stomaco

La musica non viene ascoltata solo con le orecchie, ma è un’esperienza che coinvolge tutto il corpo stimolando non solo sentimenti, ma anche sensazioni in organi come il cuore e lo stomaco. Una sensazione che ogni appassionato ha spesso provato, che ora trova conferma in una ricerca effettuata da un gruppo di ricercatori dell’Università di Tokyo coinvolgendo oltre 500 partecipanti e facendogli ascoltare otto brevi brani musicali composti solo da quattro accordi ciascuno. Gli scienziati hanno scoperto che le sequenze che rispettavano le aspettative dei partecipanti sull’accordo finale provocavano calma e sollievo e sensazioni più forti nella zona addominale, mentre quelli che terminavano in modo sorprendente suscitavano sentimenti di piacere più forte coinvolgendo addirittura organi come il cuore e lo stomaco. Le sequenze che generavano forti sensazioni alla testa, invece, erano correlate ad ansia e confusione. I risultati sono stati inseriti all’interno di uno studio sottoposto a revisione paritaria e pubblicato sulla rivista scientifica iScience e, secondo i ricercatori, potrebbero «contribuire all’uso della musica come strumento per migliorare la salute mentale» in futuro.

Gli scienziati, un team giapponese dell’Università di Tokyo e Hiroshima, hanno utilizzato 890 canzoni presenti nelle classifiche musicali di Bilboard, una delle più conosciute riviste settimanali statunitensi del settore. Attraverso i brani raccolti, sono state generate otto sequenze composte da quattro accordi ciascuna che sono state suonate ai 527 partecipanti allo studio. Le successioni di accordi prevedevano vari mix di incertezza: alcuni erano prevedibili e poco sorprendenti, altri erano totalmente inattesi e oltre le aspettative e altri ancora presentavano un mix tra melodie prevedibili e non. I partecipanti hanno ascoltato tutte le sequenze riferendo le loro emozioni e hanno indicato su un’immagine dove sentissero le diverse sensazioni, classificandole in base all’intensità. Combinando le risposte, i ricercatori hanno creato una mappa del corpo distinta per ciascuna sequenza di accordi, scoprendo che sentimenti di calma, sollievo, empatia e le sensazioni addominali più forti erano correlate a melodie prevedibili ed a bassa incertezza. D’altra parte, quando le prime tre note erano prevedibili e la quarta non lo era, sono state registrate sensazioni più forti nel cuore e in altri organi come lo stomaco, legate a sentimenti di piacere più forti. In entrambi i casi però, è stato rilevato che le progressioni hanno ridotto i sentimenti negativi di ansia e imbarazzo, al contrario delle sequenze che generavano forti sensazioni alla testa che sono state collegate ad ansia e confusione.

Tatsuya Daikoku, professore associato della Graduate School of Information Science and Technology dell’Università di Tokyo e coautore della ricerca, ha commentato così: «La nostra ricerca mostra che alcune sequenze di accordi creano sensazioni corporee simili in alcuni organi, in particolare nel cervello, nel cuore e nell’addome. Ciò indica che il nostro senso interocettivo, cioè le sensazioni percepite dall’interno del corpo, possono in una certa misura essere alla base dell’apprezzamento estetico musicale e delle emozioni positive». E poi: «La musica non è solo qualcosa che ascoltiamo con le nostre orecchie, è un’esperienza sentita in tutto il corpo. Penso che questa sensazione di tutto il corpo sia ciò che definisce veramente la musica. “Questa ricerca offre approfondimenti su come le esperienze musicali siano strettamente connesse al nostro corpo. È promettente per contribuire all’uso della musica per alleviare lo stress e migliorare la salute mentale».

[di Roberto Demaio]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria