Sono le quattro del mattino. Brutta notte, come in una casa oppressa dalla malattia. Da tempo ormai vivo di riflesso quelle che erano e continuano ad essere, per me e per tutti, le ragioni di vita e di lotta. I lunghi anni dell’impegno contro il TAV hanno creato una comunità resistente, generosa, ma impari all’arrogante violenza di un potere che più che mai, senza regole né pudore, va avanti, col supporto delle leggi trasformate, truccate, conformate all’arbitrio del partito trasversale delle mafie.
A San Giuliano, nel territorio di Susa, sui luoghi dove il progetto TAV prevede lo sbocco del tunnel di base, stanno per partire i lavori di cantiere con l’esproprio e l’abbattimento delle case. Sono gli edifici ed i terreni che, nel 2010, difendemmo con giorni e notti di occupazione. Allora fioccarono contro di noi lacrimogeni e azioni penali.
A distanza di quattordici anni tutto riparte e il disastro sarà grande. Se tanti anni di lotta non sono riusciti a fermarli, resta tuttavia una certezza: il movimento NO TAV esiste ancora, e, soprattutto, sarà la natura a bloccare la mala opera….Ma a qual prezzo, a quali ulteriori costi sociali e ambientali? Eppure non è il caso di disperare, ma di sapere. Ci fu un tempo in cui era nostra forza una certezza: sapere è potere.
[di Nicoletta Dosio – storica militante del Movimento No TAV, condannata ai domiciliari per aver partecipato a una manifestazione pacifica del Movimento, ma rifiutandosi di sottostarvi per protesta, Nicoletta è stata imputata di almeno 130 evasioni, che le sono valse la condanna a oltre un anno di carcere]