martedì 3 Dicembre 2024

Bill Gates unisce le fondazioni private globali per finanziare la ricerca sanitaria

Bill Gates ha unito tre delle principali fondazioni private globali per finanziare la ricerca sanitaria, con l’obiettivo di concentrarsi soprattutto sullo sviluppo di soluzioni accessibili per le persone dei Paesi a medio e basso reddito. Lunedì 6 maggio, le tre Fondazioni Novo Nordisk, Wellcome e Bill & Melinda Gates hanno annunciato in Danimarca un partenariato da 300 milioni di dollari per affrontare gli impatti legati al cambiamento climatico, alla malnutrizione, alle malattie infettive e alla resistenza antimicrobica. Le tre organizzazioni hanno affermato che l’iniziativa si rende necessaria data la scarsa attenzione globale alla salute dopo la pandemia del 2020. Solo la Fondazione Bill & Melinda Gates nel 2024 prevede di spendere la cifra record di 8,4 miliardi di dollari – in aumento del 4% rispetto al 2023 – proprio per compensare la riduzione delle spese sanitarie a livello globale da parte degli Stati. Si configura, dunque, uno scenario in cui a stabilire la direzione della ricerca e dell’“agenda sanitaria” globale saranno, in buona sostanza, le organizzazioni private che spesso fanno capo ai cosiddetti “filantrocapitalisti”. «Non possiamo parlare del futuro dell’umanità senza parlare del futuro della salute», ha detto Bill Gates.

Secondo l’amministratore delegato della Fondazione Novo Nordisk, Mads Krogsgaard Thomsen, una delle principali finalità del progetto appena annunciato dalle tre fondazioni è «abbattere le barriere tra aree di ricerca spesso isolate», come ad esempio l’obesità e le malattie infettive o gli eventi meteorologici estremi e l’insicurezza alimentare. Il Covid19 avrebbe dimostrato, infatti, che l’obesità può essere un fattore di rischio per la severità di alcune malattie infettive. La Fondazione Novo Nordisk, del resto, ha una partecipazione di controllo nella casa farmaceutica danese Novo Nordisk (NOVOb.CO), che ha ideato un farmaco dimagrante di successo fruttando miliardi alla fondazione sin dal suo lancio nel 2021. Non è un caso, dunque, che Novo Holdings – il braccio di investimento della Fondazione Novo Nordisk che detiene il 77% delle azioni dell’azienda danese produttrice di farmaci – abbia deciso di investire circa 35 miliardi di dollari entro il 2030 nella produzione di nuovi farmaci. Novo Holdings detiene anche partecipazioni di controllo nella società produttrice di enzimi industriali Novonesis e gestisce un portafoglio di 160 aziende.

In seguito alla riduzione degli investimenti pubblici nel settore sanitario a livello internazionale, le associazioni private sono subentrate agli Stati in quest’ambito, soprattutto nei Paesi a basso reddito. Tra queste spicca la Fondazione Gates, che è una delle maggiori finanziatrici della sanità globale e intende impiegare nove miliardi di dollari all’anno in questo settore fino al 2026. I nuovi investimenti dell’organizzazione che fa capo al magnate di Microsoft mirano a sviluppare nuove tecnologie per la salute umana: al World Economic Forum (WEF) di Davos, ad esempio, Gates e altri dirigenti della Fondazione hanno presentato nuovi prodotti sanitari, come cerotti vaccinali e uno strumento a ultrasuoni abilitato all’intelligenza artificiale (AI), mentre il filantropo ha esposto il potenziale dell’intelligenza artificiale nel settore sanitario in modo più ampio. La Fondazione però è stata aspramente criticata da diversi commentatori per la sua indebita ingerenza in settori fondamentali come quello sanitario e accusata di avere troppa influenza nel campo della salute pubblica, anche all’interno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di cui è il secondo più grande finanziatore privato. Il rischio è quello che l’organizzazione possa influire sulle decisioni dell’OMS e sulla ricerca, perseguendo agende poco trasparenti e interessi economici privati. Da parte sua, la Fondazione ha risposto alle accuse negando la volontà di interferire e influenzare ambiti che dovrebbero coinvolgere innanzitutto gli Stati, considerata la rilevanza pubblica della questione, e l’amministratore delegato Mark Suzman ha affermato che pur non essendo giusto che «un’organizzazione filantropica privata sia uno dei maggiori finanziatori degli sforzi multinazionali per la salute globale», «laddove esiste una soluzione in grado di migliorare i mezzi di sussistenza e salvare vite umane, la sosterremo con insistenza. Non smetteremo di usare la nostra influenza, insieme ai nostri impegni finanziari, per trovare soluzioni».

I timori dei critici sono ora rafforzati dall’unione delle tre più grandi fondazioni private al mondo che, tra le altre cose, sosterranno anche la ricerca nei Paesi a medio-basso reddito. Se da un lato, gli Stati hanno definanziato il settore della ricerca pubblica e più in generale della sanità, dall’altro, ciò ha lasciato potere e margine di azione ai privati, secondo i cardini del neoliberismo, permettendo ad organizzazioni private di speculare e influenzare le decisioni in una sfera fondamentale della società, lasciando altresì che filantropi e aziende farmaceutiche non solo abbiano più voce in capitolo dei governi nazionali, ma arrivino addirittura a poter condizionare e orientare le loro scelte.

 

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3 Commenti

  1. Nessuno ha chiesto niente al signor Gates. Normalmente non si va a rompere le scatole dove non ti vogliono o comunque dove nessuno ti ha chiesto nulla, ma chissà perche alcuni si sentono autorizzati a farlo. Ci saranno sotto mica degli interessi personali, tutt’altro che altruistici? Comuque meglio non chiedere o accettare nulla da persone di cui non ci si fida.

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