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La bufala dello studio sui vaccini causa dei morti in eccesso (e quello che si sa veramente)

I vaccini sono la causa dell’eccesso di morti: è questo il titolo fortissimo di un video [1] pubblicato nei giorni scorsi e diventato virale scalando la classifica delle tendenze di Youtube. Nel filmato – che vanta già oltre 300 mila visualizzazioni e diverse migliaia di commenti – viene esposta una recente ricerca che proverebbe che l’eccesso di mortalità degli anni recenti sarebbe collegata con causalità all’aumento di vaccinazioni. Data la grande circolazione, diversi lettori ci hanno chiesto delucidazioni in merito alla ricerca e il motivo per il quale non ne parlassimo. Al solito ci siamo presi il tempo necessario per la verifica. E possiamo affermare senza timore di smentita che si tratta di una ricerca del tutto inconsistente, scritta non da un ricercatore scientifico ma da un “analista in investimenti”, non sottoposta a revisione paritaria e pubblicata su ResearchGate, portale impostato come “social network per ricercatori”. La diffusione di questa “ricerca” è insomma una operazione poco responsabile. Anche perché, come vedremo, di dati controversi e degni di nota sui vaccini anti-Covid ce ne sono ormai decisamente molti, anche considerando solo le ricerche scientifiche serie e passate a revisione. A queste ci siamo attenuti nella redazione di questo articolo, seguendo al solito la missione di fare un giornalismo senza sconti ma allo stesso responsabile e basato su fonti solide.

«C’è una relazione diretta tra vaccini anti-Covid e morti in eccesso», «la maggior parte delle morti in eccesso tra il 2020 fino ad oggi sono state principalmente dovute dalle vaccinazioni» e poi: «Per ogni campagna vaccinale c’è stato un conseguente eccesso di morti». Sono queste alcune delle frasi di un nuovo video [2] diventato virale che riporta un documento che proverebbe che i vaccini anti-Covid sono correlati con causalità alle morti in eccesso [3], che le ripetute campagne vaccinali starebbero «creando una popolazione sempre più malata con un rischio di morte continuo e che va a protrarsi nel tempo» e che sembrerebbe che «per ogni iniezione il rischio di conseguenze diventi maggiore». Tuttavia, il filmato non presenta alcuni dettagli tutt’altro che indifferenti che compromettono l’intera consistenza scientifica della ricerca: il documento non è mai stato accettato da nessuna rivista del settore per la revisione paritaria e la pubblicazione ed era solamente una prestampa in attesa di controllo. Gli autori non sono un gruppo di «ricercatori scientifici australiani» – come si sente al minuto 8:25 – ma si tratta di uno solo: il Dottor Wilson Sy, esperto di analisi di investimenti, economia monetaria e macroeconomia già pizzicato [4] per altre affermazioni sulla pandemia definibili tutt’altro che indubbie. Inoltre – nonostante l’utilizzo di pochi condizionali sia da parte dell’autore dello studio che del video – un altro fattore fondamentale risiede nel fatto che la ricerca è stata recentemente ritirata [5] e non risulta più disponibile, se non attraverso appositi archivi web [6]. Infine, nonostante si trattasse di una prestampa, il documento non si trovava pubblicato in un portale di preprint di rinomate riviste scientifiche del settore, ma su ResearchGate: una sorta di social network gratuito dove scienziati e ricercatori di ogni disciplina condividono articoli, chiedono e rispondono a quesiti e trovano collaboratori.

Dopo aver mostrato le criticità della ricerca e di come è stata trattata, risulta però doveroso un riepilogo scientificamente corretto e giornalisticamente onesto circa un tema che L’Indipendente ha sempre cercato di trattare con coraggio ma rimanendo ben ancorato al dovere di verifica delle fonti e di serietà, rigore e attendibilità. Già dal 2021, per esempio, sono sorti [7] i primi dubbi – anche da parte di un dottore in Biologia Strutturale – riguardo al rapporto rischio-beneficio di tali farmaci nei bambini e negli adolescenti, fasce che risultano colpite dal virus in maniera decisamente inferiore rispetto a fragili ed anziani. Per quanto riguarda le donne in gravidanza, invece, la conferma è arrivata [8] direttamente da Pfizer. Molte altre “verità” spacciate per “assolute” e “indiscutibili” da diversi media mainstream – come l’efficacia delle mascherine all’aperto e le fake news riguardo al blocco della trasmissione grazie ai vaccini – si sono poi rivelate false [9] secondo numerose ricerche scientifiche sottoposte a revisione paritaria. Ultimi tra questi studi, ve ne sono alcuni secondo cui una sostanza contenuta nei vaccini mRNA può “accelerare [10] tumori e metastasi” e altri secondo cui potrebbero avvenire degli “errori immunitari [11]”. Inoltre, L’Indipendente ha riportato i conflitti d’interesse derivati dalle sovvenzioni Pfizer [12] a medici, associazioni e ricercatori durante la pandemia e ha realizzato un Monthly Report chiamato «È andato tutto bene?» per analizzare il bilancio dell’emergenza pandemica e mostrare il muro di gomma [13] posto davanti ai danneggiati da vaccino.

[di Roberto Demaio]