lunedì 4 Novembre 2024

La Spagna rilancia la Corrida permettendo l’ingresso gratuito ai bambini

In Spagna la corrida torna a far parlare di sé dopo che una società che gestisce questi eventi nella rinomata arena di Siviglia ha deciso che distribuirà biglietti gratuiti ai bambini sotto gli otto anni, sostenendo che sia «il modo migliore per introdurre i più piccoli» in questo mondo della tradizione e alimentando ulteriormente il dibattito nazionale sul tradizionale (e cruento) passatempo spagnolo. La società Pages ha detto che gli spettatori adulti con un biglietto per le novilladas – corride di pratica che coinvolgono tori più giovani – presso la Maestranza di Siviglia possono portare con sé gratuitamente un bambino. La trovata della società spagnola sembra essere una contromossa rispetto alla decisione adottata ad inizio mese dal Ministro della Cultura, Ernest Urtasun, il quale ha abolito il premio nazionale per la corrida in base a quella che ha definito una «nuova realtà sociale e culturale in Spagna».

Secondo Jose Enrique Zaldivar, che dirige l’Associazione spagnola dei veterinari per l’abolizione della corrida, attirare i bambini è l’unico modo rimasto a coloro che vogliono perpetrare una tradizione cruenta come la corrida di riconquistare un pubblico oramai in netto declino. «Pensiamo che sia sbagliato che ai bambini piccoli sia permesso di assistere a questi spettacoli perché guardare gli animali soffrire può causare danni psicologici», ha detto Zaldivar. I critici della corrida, in cui l’animale finisce solitamente ucciso trafitto da una spada dopo essere stato infilzato ripetutamente, ritengono che sia un rituale crudele e fortemente diseducativo, ove si perpetra dolore e sofferenza per il mero “divertimento”, che non trova posto nella società moderna.

La trovata pubblicitaria di Pages sembra essere una contromossa rispetto alla decisione adottata il 3 maggio scorso dal Ministro della Cultura, Ernest Urtasun, il quale ha abolito il premio nazionale per la corrida. Il Ministro ha dichiarato di aver preso tale decisione in base alla «nuova realtà sociale e culturale in Spagna», dove le preoccupazioni per il benessere degli animali sono aumentate, mentre la partecipazione alla maggior parte delle arene è fortemente diminuita. «Penso che questa sia la sensazione della maggioranza degli spagnoli, che riescono a capire sempre meno perché la tortura degli animali è praticata nel nostro Paese e ancor meno perché quella tortura viene premiata con denaro pubblico», ha detto Ernest Urtasun. Il partito per i diritti degli animali, PACMA, ha dichiarato di aver accolto con favore l’eliminazione del premio, ma ha rilanciato chiedendo di mettere fine ai sussidi pubblici erogati alle fondazioni per la corrida e agli allevatori di tori destinati ad essere uccisi nelle arene. Solo tra il 2020 e il 2024, come dichiarato da PACMA, i soldi pubblici destinati a tale cruenta attività ammontano a quasi 6 milioni di euro.

Il premio nazionale per la corrida corrisponde ad un assegno erogato da parte del governo del valore di 30.000 euro ed assegnato ai matador, ovvero ai toreri, o alle associazioni culturali legate alla tradizione della corrida. Borja Semper, portavoce del Partito Popolare (PP) – partito conservatore attualmente all’opposizione –, che sostiene la tradizione della corrida, ha detto ai giornalisti che la mossa del governo dimostra che «non crede nella diversità culturale o nella libertà» e che il suo partito ripristinerà il premio ogni volta che riprenderà il potere. Viene da chiedersi di quale libertà Semper stia parlando: non di certo quella del toro che, per il mero divertimento e passatempo umano, patisce sofferenze tali da farlo affogare nel suo stesso sangue prima di essere finito da colui che lo ha torturato per il giubilo degli spettatori. Semper sta quindi parlando della libertà dell’essere umano di disporre degli animali non umani, esseri senzienti, come meglio crede, anche per infliggere loro dolore per puro divertimento?

Il leader del PP della regione dell’Aragona, Jorge Azcon, ha dichiarato che introdurrà un altro premio. «La tradizione dovrebbe essere qualcosa che ci unisce piuttosto che dividere», ha detto Azcon. Anche qui sorgono delle domande. Come si può unire le persone sulla base di azioni violente e totalmente gratuite nei confronti di un essere senziente e impaurito? Dove sta l’empatia che dovrebbe unire le persone sulla base del riconoscimento reciproco, dell’altro? Quale potrà mai essere il risultato di una unione – qualora questa si verifichi – basata su elementi così negativi?

[di Michele Manfrin]

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2 Commenti

  1. Veramente teneri… Poi però è legittimo dare al bambino la bistecchina che fa tanto tanto bene, e il vitellone che l’ha generosamente fornita era così contento di immolarsi. Non so se è Cisa salutare portare i bambini a vedere la sofferenza. E onestamente me ne fotto. Se un bambino ha la sfortuna di avere genitori del genere credo che la corrida [che comunque verrà fatta e il toro morirà] sia l’ultimo dei problemi, per il bambino! Anzi forse qualche bambino rimarrà sconvolto e, auspicio da sognatore, nei grandi numeri ci sarà un bambino che nella notte sgozzerà madre e padre. Che poi sarebbe l’unica vera soluzione contro la violenza: eliminare tutti quelli che vivono di questa violenza, dalle corride alle bistecche…

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