Ben sette bollettini medici rilasciati da personale veterinario attesterebbero come, all’interno del centro trentino del Casteller in cui sono detenuti, gli orsi M49 e JJ4 – il primo rinchiuso da 3 anni e scappato due volte, la seconda nota per avere attaccato e ucciso il runner 26enne Andrea Papi il 5 aprile 2023 – siano sottoposti a condizioni di maltrattamento. Lo hanno denunciato i membri della Lega Anti Vivisezione, associazione da sempre in prima linea per la salvaguardia della vita e del benessere animale, che hanno affidato la valutazione dei contenuti dei bollettini al consulente medico veterinario che li assiste nel procedimento amministrativo avviato contro la Provincia di Trento, in cui si chiede il trasferimento di JJ4 in un più ampio rifugio individuato in Romania. Dopo mesi di silenzio, a stretto giro è arrivata alla LAV la risposta dell’assessore provinciale Roberto Failoni, il quale ha annunciato che «JJ4 sarà trasferita entro l’autunno». Stando a quanto dichiarato, l’animale non andrà però in Romania, ma in Germania, nel Parco alternativo per orsi e lupi di Worbis, che si estende per 10 ettari nella Foresta Nera.
I bollettini medici, che la LAV ha ottenuto dalla provincia di Trento, sono stati redatti nel periodo compreso tra settembre 2023 e marzo 2024. “Il comportamento di JJ4 presenta stereotipie che dimostrano uno stato di distress o stress cronico originato dall’imposizione di comportamenti insopportabili per le caratteristiche etologiche dell’orsa e causa di grave sofferenza. Nel caso dell’orso M49 la situazione strutturale identica a quella di JJ4 produce ugualmente uno stato negativo per l’animale le cui risposte non sono tuttavia state osservate con modalità utili a esprimere un giudizio corretto”, ha attestato nella sua valutazione il consulente della LAV dopo aver visionato i bollettini. ”Poiché si ritiene necessario il contenimento di JJ4 e M49 è necessario fornire una sistemazione che risulti non negativa o penalizzante, anche eventualmente provvedendo al loro trasferimento in una collocazione più rispondente ai loro bisogni etologici”, ha aggiunto. Lo scorso giugno, in occasione di una conferenza stampa tenutasi a Trento, la Lega Anti Vivisezione aveva presentato un Piano di trasferimento per il salvataggio di JJ4 presso un Santuario-Rifugio in Romania – annunciando l’intenzione di volersi fare carico di tutti i costi di trasferimento -, che era stato notificato alle varie Istituzioni coinvolte. Il rifugio individuato, il Libearty Bear Sanctuary, si estende per 80 ettari all’interno di un parco nazionale, ospitando oltre un centinaio di plantigradi. Lo scorso marzo, l’assessore provinciale Roberto Failoni si era detto favorevole a tale prospettiva, ma a quelle parole di apertura non era stato dato alcun seguito pratico. Gli animali sono infatti rimasti al Casteller, dove ogni esemplare è ristretto all’interno di un recinto di dimensioni inferiori a 0,3 ettari. Oggi, finalmente, Failoni ha espresso sul punto parole chiare, confermando il trasferimento di JJ4 in Germania. L’assessore ha però negato i maltrattamenti sui plantigradi al Casteller, che a suo dire sono invece «seguiti con rispetto e competenza».
La battaglia legale non è ancora finita, essendo fissata la prossima udienza al Consiglio di Stato il 30 maggio. Su JJ4, catturato dopo aver aggredito mortalmente il runner Andrea Papi, pende un’ordinanza di abbattimento firmata dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, che è però stata sospesa dal Tribunale Amministrativo di Trento in seguito al ricorso avanzato dalle associazioni animaliste. E che ora, sulla base delle intenzioni espresse dalla Provincia, dovrebbe essere definitivamente accantonata. Nella provincia autonoma di Trento, la politica ha fatto del vero e proprio terrorismo psicologico sul tema della fauna selvatica, che potrebbe aver alimentato fenomeni di bracconaggio in un generale clima di impunità. Dopo aver firmato varie ordinanze per l’abbattimento di una serie di esemplari di lupi e orsi, lo scorso luglio Fugatti è riuscito a inserire nella legge di assestamento del bilancio un regolamento “ammazza-orsi” e “ammazza-lupi” che non soltanto esautora l’Istituto superiore per la promozione e la ricerca ambientale dalla gestione della fauna selvatica, ma offre altresì alla Provincia autonoma la possibilità di “autorizzare le uccisioni senza dover chiedere il parere (preventivo) dell’Istituto”. Consentendo addirittura, a specifiche condizioni, di “sparare a vista” ad orsi e lupi.
[di Stefano Baudino]