Si chiama Festival delle Terre ma in realtà tratta non soltanto di questioni agro-alimentari, produzioni intensive, Ogm e tutto ciò che riguarda il (folle) mercato globale del cibo. Come se ci fosse un filo rosso che unisce le questioni più disparate, va a toccare argomenti come diritti, guerre, autodeterminazione dei popoli. Giunto alla sedicesima edizione, il Festival delle Terre, prodotto dalla storica onlus “Centro Internazionale Crocevia” e col sostegno dell’UBI (Unione Buddisti italiani) e che si terrà dal 15 al 18 maggio prossimi, presenta quest’anno un nutrito programma di documentari, dibattiti, presentazioni di libri. Storicamente ambientato a Roma, questa edizione (intitolata “Festival del documentario indipendente su agro-ecologia, ambiente e diritti”) avrà alcune appendici in mezza Italia del centro sud: ad Aielli, in Abruzzo (il paese noto per i murales che fanno da cornice su ogni muro, dipinti da artisti provenienti da tutto il mondo) in collaborazione con l’associazione Libert’aria, all’università della Calabria a Rende, in Puglia a Francavilla Fontana nella “comune” Urupia e poi Napoli, Messina, Ragusa. Cuore degli eventi però sarà anche quest’anno Roma che ospiterà il festival alla Casa del Parco delle Energie e al cinema L’Aquila gran parte della programmazione.
Alcuni titoli: La terra mi tiene di Sara Manisera e Arianna Pagani, Toxicily di Francois-Xavier Destors, La scelta un cortometraggio sulla situazione politica in Birmania, firmato da Ko Pauk, Food for profit di Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi, Three wishes in Gaza di Marco Pirrello e Lyd, primo film palestinese selezionato al Festival di Cannes e prodotto da Roger Waters, autori Rami Younis e Sara Ema Friedland. Al festival non mancheranno incontri e dibattiti: «Siamo convinti che tutte queste tematiche siano legate» – spiega Danilo Licciardello, da qualche anno direttore artistico del Festival delle Terre – «consiglio vivamente di partecipare ad alcuni incontri e presentazioni di libri a cui saranno presenti gli autori». Un tema importante, dice Licciardello, è quello della sovranità alimentare. Un concetto troppo spesso abusato e forse frainteso dall’attuale ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida. «I primi a parlare di sovranità alimentare, ma in un senso ovviamente diverso da quello del ministro, furono i contadini di Via Campesina già nell’86», specifica il direttore. Altre segnalazioni, tra i tanti momenti del programma: Perché fermare gli Ogm con Stefano Mori e Francesco Paniè e la presentazione del fumetto Fuori dal buio, realizzato a sostegno dei braccianti di Gioia Tauro dagli autori Francesco Piobbichi e Francesca De Stefano. Non mancherà la discussione “di genere” con la presentazione del libro L’ideologia gender è pericolosa con l’autrice Laura Schettini.
Merita una menzione il corto Mitákuye Oyàs’in (“Tutto è connesso”) di Andrea Galafassi sulla vicenda di Leonard Peltier, il nativo americano in carcere dal 1977, condannato a due ergastoli per l’uccisione di due agenti FBI in un processo considerato da molti irregolare e persecutorio, finalizzato a colpire un esponente delle rivolte dei nativi. Proprio sabato 18 maggio, alle ore 11 a Roma ci sarà un presidio in solidarietà con Peltier davanti all’ambasciata USA di via Veneto.
[di Giancarlo Castelli]