sabato 21 Dicembre 2024

Il capo dell’intelligence militare ucraina ammette: «La situazione è al limite»

Mentre la Russia avanza da giorni l’esercito ucraino sta affrontando una situazione «al limite», che «diventa critica ogni ora»: è l’allarme lanciato dal generale Kyrylo Budanov, capo dell’agenzia di intelligence militare ucraina che si unisce alla lunga serie di militari di Kiev che denunciano una grave carenza di armi, inferiorità numerica rispetto al nemico e aiuti economici che tardano ad arrivare. In una videochiamata da un bunker a Kharkiv, il generale ha spiegato che i recenti attacchi nel nord-est avrebbero lo scopo di sfruttare le «già scarse» riserve di soldati ucraini distogliendole dai combattimenti in atto altrove e che in questi giorni «è stato difficile trovare personale» per reindirizzare le truppe da altre aree del fronte alle zone attaccate. Infine è lecito aspettarsi – secondo Budanov – che gli attacchi a Kharkiv dureranno altri tre o quattro giorni e che in seguito la Russia concentrerà gli sforzi in una forte spinta in direzione di Sumy.

Il generale Kyrylo Budanov – nato a Kiev nel 1986 – ha compiuto gli studi militari presso l’accademia di Odessa. È definito l’uomo “senza sorriso” ed era considerato tra i possibili candidati per sostituire l’ex comandante militare Valery Zaluzhny. È stato nominato capo del servizio di intelligence militare GUR nell’agosto 2020 e della sua carriera si sa ben poco, se non il fatto che avrebbe preso parte ad un raid nella Crimea annessa a Mosca nel 2016 e che sarebbe stato ferito tre volte. Nel 2019, un attacco attribuito ai servizi di sicurezza russi ha provocato l’esplosione della sua auto a Kiev ed è descritto dai suoi sostenitori come un maestro della “guerra asimmetrica”. In un’intervista rilasciata qualche giorno fa ed effettuata in videochiamata da un bunker a Kharkiv, Budanov ha affermato che, mentre l’offensiva russa attacca il nord-est, l’esercito ucraino sta affrontando una «situazione al limite» causata dalla carenza di truppe: «Ogni ora questa situazione diventa critica», ha aggiunto. Oltre ad essere in inferiorità numerica, gli ucraini devono inoltre affrontare una grave carenza di armi – in particolare di munizioni di artiglieria – e il ritardo degli oltre 60 miliardi di dollari provenienti dagli stati uniti – che sarebbero appena iniziati ad arrivare – non facilità sicuramente la situazione.

Gli attacchi russi del nord-est – continua il generale – avrebbero lo scopo di sfruttare le già scarse riserve di soldati ucraini distogliendoli dai combattimenti altrove. «Tutte le nostre forze sono qui o a Chasiv Yar. Ho usato tutto quello che avevamo. Purtroppo non abbiamo nessun altro nelle riserve». Tuttavia, secondo Budanov, le forze ucraine dovrebbero riuscire a rafforzare le proprie linee difensive e stabilizzare il fronte entro i prossimi giorni, anche se ci si aspetta che la Russia possa concentrare gli attacchi più a nord, nella regione di Sumy, dove avrebbe già dislocato piccole unità d’assalto. «Sganciano dalle cinque alle sette bombe ogni tre minuti. Stiamo andando in giro cercando di trovare gli indirizzi. La Russia sta bombardando la strada di evacuazione. Si sentono continuamente esplosioni», ha riferito il tenente Yaroslavsky intervistato telefonicamente. Altri esperti militari e funzionari ucraini poi, affermerebbero che le truppe russe sono riuscite ad avanzare in territori poco difesi e scarsamente popolati, visto che i bombardamenti precedenti avevano reso difficile la creazione di posizioni fortificate. L’obiettivo dei russi nel nord-est sarebbe quello di “seminare panico e confusione” secondo Budanov, che ha concluso: «Al momento, il nostro compito è stabilizzare la linea e poi iniziare a respingerli oltre il confine».

Nel frattempo, il Segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken è arrivato a sorpresa a Kiev per rassicurare gli ucraini sul continuo sostegno statunitense e in visita al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale ha chiesto che Washington invii altri missili e altri due sistemi Patriot per difendere Kharkiv in quanto l’Ucraina ha il suo «più grande deficit» nei sistemi antiarei. D’altra parte, Blinken ha confermato che parte degli aiuti militari sono già arrivati in Ucraina, mentre un’altra parte sarebbe «in arrivo». Il Segretario di Stato americano ha poi aggiunto che gli Stati Uniti faranno tutto il possibile per aiutare l’Ucraina a superare, insieme al resto dei suoi partner, le sfide «critiche» che dovrà affrontare nei prossimi mesi.

[di Roberto Demaio]

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