venerdì 22 Novembre 2024

Per molti media Robert Fico è causa dell’attentato che ha subito, perché “filorusso” e “novax”

Populista, xenofobo, omofobo, filorusso, no vax, amico di Putin, divisivo, responsabile della “spaccatura in due della politica del Paese”, accusato di ’Ndrangheta.  È l’impietoso ritratto del premier slovacco Robert Fico che emerge dalle colonne dei quotidiani internazionali. 

Mentre il primo ministro, vittima di un brutale attentato, era ancora in sala operatoria e lottava contro la morte, i media hanno impresso alla notizia la loro impronta particolare, ritraendo la vittima come un mostro e descrivendo, invece, l’assalitore come uno scrittore e poeta, (“un artista” per Enrico Mentana), attivista, uno dei fondatori del club letterario DÚHA, un sostenitore della non violenza che votava per i partiti europeisti, che avrebbe agito «per motivazioni politiche, in disaccordo con le scelte del governo». Il leit motiv che emerge in maniera granitica è che Juraj Cintula disapprovava le politiche scellerate e illiberali del premier (La Stampa titola la versione cartacea: “Spari al premier slovacco: ‘Fico vuole la dittatura’”).

Se il sottotraccia pericoloso – che tende quasi a giustificare l’attentatore – non fosse abbastanza evidente, ci pensa l’Economist citando nel suo articolo Milan Nic, analista slovacco del German Council on Foreign Relations: «In un’atmosfera politica così feroce, dice, i tentativi di omicidio “potrebbero capitare a chiunque”». E l’atmosfera “politica feroce” sarebbe proprio colpa della “retorica odiosa” adottata dallo stesso Fico. 

Neppure i quotidiani e le agenzie di stampa italiane hanno brillato di imparzialità nel descrivere il premier slovacco. L’Ansa precisa fin dal titolo le caratteristiche illiberali di Fico: si tratta di un “leader populista vicino a Orban e Putin” e lo descrive come «Filorusso, contro le armi a Kiev e l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, duro con i migranti, chiuso a ogni concessione sul fronte dei diritti Lgbt e delle nozze gay». 

Nell’edizione serale del Tg de La7, il direttore Enrico Mentana, sebbene abbia biasimato come “odiosissimo” l’attentato, ha regalato un ritratto al vetriolo di Fico: «[…] il più filorusso dei leader europei, […] contrario all’arrivo dei migranti, contro le comunità LGBT, insomma è il classico “rossobruno”». Poco più avanti, in un servizio del TG La7, si paragonano «Gli spostamenti di Robert Fico» a quelli «di Bidzina Ivanishvili, oligarca georgiano arricchitosi immensamente in Russia». 

La medaglia nera va sicuramente a Repubblica per l’articolo a firma di Tonia Mastrobuoni, che prima titolava “Chi è Robert Fico, il premier slovacco filorusso vittima di un attentato” e nella notte è stato modificato, con un peso da novanta, in “Chi è Robert Fico, il premier slovacco accusato di ‘Ndrangheta tra l’amicizia con Putin e la guerra ai giornalisti”. Come se non bastasse, nell’occhiello leggiamo: «Un ritratto del leader progressista di Bratislava trasformatosi in un populista xenofobo, No Vax e amico di Putin che ha messo nel mirino magistrati, media e ong». 

Sempre Repubblica si occupa di indagare le cause che avrebbero spinto Juraj Cintula ad assalire il premier: “Chi è l’uomo che ha sparato a Robert Fico: da pacifista a killer i dubbi sui contatti esteri del pensionato Cintula”. Fabio Tonacci sembra spaesato dall’apparente cortocircuito di un “poeta” e “pacifista” che prima di abbracciare la violenza avrebbe avuto dei contatti con il gruppo paramilitare filorusso Slovenský Branci. La raffigurazione di Cintula è quasi romantica: «L’uomo qualunque ha sparato al premier slovacco. Da qualsiasi lato lo si prenda, infatti, il profilo personale del pensionato 71enne Juraj Cintula Bra, ex guardia giurata di professione e poeta per passione, è quello di un cittadino al di sopra di ogni sospetto: nessun precedente, nessuna segnalazione da parte dell’intelligence, nessun contatto segnalato con personaggi potenzialmente sospetti».

Il Corriere si inerpica persino in un clamoroso parallelo con Majakovskij: «Girava armato, come Majakovskij; come Majakovskij scriveva poesie e manifesti politici. E se il cantore russo della rivoluzione d’ottobre si tolse la vita a trentasei anni, il poeta slovacco Juraj Cintula ha dato ieri, settantunenne, una svolta finale alla propria nel segno del sangue, con cinque colpi di pistola contro il premier Robert Fico».

La descrizione che viene fatta dai media di Juraj Cintula risulta paradossalmente più neutra e positiva di quella di Fico, se non addirittura appassionata, evocando l’idea dell’artista che si è sacrificato con un gesto estremo per difendere la collettività dal pericolo di autoritarismo, incarnato dal leader slovacco. Quest’ultimo, la vittima, invece, finisce sul banco degli imputati e incarna il consueto ruolo del nemico pubblico numero uno per l’Occidente collettivo, che ormai addita in maniera compulsiva i divergenti con il ripetuto mix di etichette diffamatorie per criminalizzare chi non si piega al pensiero unico globalista.

Anche in questa occasione, molti giornalisti hanno disatteso il loro compito di accertare e ricostruire la verità in modo imparziale, comportandosi invece come degli spin doctor. Gli spin sono capaci di imprimere la propria visione della realtà inducendo la stampa a seguirli, arrivando a controllare il ciclo delle informazioni. I media, in questo caso, senza nemmeno il bisogno di essere imbeccati, hanno adottato le stesse logiche della propaganda sporca e della campagna elettorale, dimostrandosi parziali, manipolando gli eventi e l’informazione, offrendo un’interpretazione binaria e alterata degli eventi, in modo da diffamare la reputazione del premier slovacco e parteggiando apertamente per un atto criminoso, che risulta addirittura “romantico”, se compiuto da un “poeta” contro un populista, filorusso, no vax.

[di Enrica Perucchietti]

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14 Commenti

  1. Il romantico pensionato che ha sparato mi ricorda Lee Oswald col suo fuciletto amatoriale…anche qui nessuno indaga per capire se si tratti di un “isolato” oppure di un asservito ad altri poteri, che magari non l’hanno armato ma hanno permesso che questo accadesse, magari tramite una miracolosa falla nella cintura di sicurezza che cinge tutti i capi di stato…E mi viene alla memoria anche quel leader austriaco della Carinzia in piena ascesa politica che mori’ casualmente in un incidente stradale un po’ di anni orsono: definito antisemita, certamente orgoglioso del proprio popolo, contrario all’immigrazione selvaggia e allo strapotere dell’Europa; ma che in quanto austriaco non poteva che essere liquidato come pseudonazista…

  2. Grazie Indipendente e grazie Enrica Perucchietti per avere colto e ben spiegato la manipolazione dell’informazione utilizzando un evento che, nella sua tragicità, si presenta come un perfetto caso da manuale.
    Anche voi sicuramente date la vostra impronta all’Informazione, è inevitabile e abbastanza chiaro. Però il vostro lavoro, a partire dal rifiuto di finanziamenti pubblici e da parte di aziende, nell’andare contro il pensiero dominante, nello smascherare la manipolazione è fondamentale per portare le masse a sviluppare una presa di coscienza così che piano piano sempre più persone possano aprire la mente e capire gli Inganni in cui viviamo. Da ciò potranno trarre forza per togliere Energia al Sistema e impiegarla per l’Evoluzione propria e delle persone che li circondano, costruendo anche in questa realtà fisica un mondo migliore, o meglio tanti piccoli mondi migliori che come cellule “impazzite” dentro il grande Sistema di Morte, pian piano lo mangeranno da dentro e distruggeranno senza che questo possa fare più nulla.

  3. Per chi sa “leggere e informarsi” bene ha da tempo capito che sono i giornali e i giornalisti cosiddetti occidentali quelli al servizio di un regime totalitario da sempre al servizio degli anglo-americani. Ma chi sa appunto leggere e informarsi bene sa altresi che tutto ha un inizio ma anche una FINE……

  4. Tranquilli ad azione CIA risponderà azione KGB, qualcuno di quelli di cui avete scritto e molti altri, hanno poco da dormire sereni: Chi di attentato ferisce, di attentato perisce.
    Finalmente il Mondo pluripolare sta emergendo per ergersi sopra il servilismo e la dittatura della masnada di assassini di cui si sente la puzza in Occidente.

  5. L’ esempio perfetto di come si distorce la realtà, un tempo si chiamava demagogia ovvero la tecnica di convincere la massa del contrario: è gravissimo per la democrazia che un attacco terroristico non sia chiamato col suo nome!
    PS tristemente non è la prima volta…la Russia ha pazientato otto anni e dodicimila vittime civili prima di agire quando Israele per meno di duemila poche ore e con una violenza disumana!?

  6. L’articolo fotografa in modo puntuale e ineccepibile l’indecoroso asservimento al potere dei media nostrani. È notizia di oggi l’aggressione vigliacca di cui è stato vittima chef Rubio (sei contro uno). Non mi stupirei di vedere ricostruzioni simili su Rubio che non ha mai fatto mistero del suo sostegno alla causa palestinese.

    • Infatti su Rubio sta accadendo proprio questo. Ho letto commenti in cui si utilizza il suo appoggio alla causa palestinese (nuovo “crimine” del momento) per insinuare implicite giustificazioni o, più spesso, per “condannare…….però…..”.

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