Mentre la Puglia si appresta a ospitare un importante vertice del G7 nell’attuale contesto geopolitico, i suoi cittadini e le associazioni che la animano si mobilitano contro la transizione verso l’economia di guerra che, nelle agende dei grandi della Terra, sembra essere sempre più all’ordine del giorno. A Bari è infatti in corso da ieri il “Contro Forum G7”, che fino a stasera vedrà una catena di eventi e manifestazioni in cui organizzazioni e movimenti per la pace approfondiranno temi cardine per il destino dell’Europa e del mondo, tra cui guerre – con un focus particolare sul conflitto russo-ucraino e sui massacri in Palestina –, ambiente, migrazioni, lavoro e intelligenza artificiale.
Il Comitato promotore del Contro Forum G7 – che vede tra i suoi componenti, tra gli altri, Libera, Arci, Comitati per la Pace di Puglia, Cgil, Anpi, Legambiente e Unione degli Studenti – da settimane ha aperto un tavolo di confronto al fine di concepire proposte e momenti di riflessione in merito a tematiche su cui si concentreranno i lavori dei Capi di Stato e di governo che, tra il 13 e il 15 giugno, si riuniranno in Puglia, precisamente a Borgo Egnazia, sul litorale di Fasano (Brindisi). Sono numerosi gli obiettivi che i partecipanti al Contro Forum stanno delineando nelle occasioni di confronto, tra cui l’abolizione del regolamento di Dublino, le campagne di boicottaggio delle società che inquinano e non garantiscono la sicurezza sul lavoro, il potenziamento della Sanità pubblica e l’equa distribuzione delle risorse nei Paesi del mondo. Gli eventi si tengono presso l’Istituto dei Missionari Comboniani di Petroni 101. Ieri sono andati in scena incontri su istruzione e Palestina, mentre tra la mattinata e il primo pomeriggio di oggi i membri del Comitato si sono confrontati su intelligenza artificiale, guerra e lavoro. Alle 17 si parlerà di ambiente e salute e, alle 19, del fenomeno migratorio.
“Il pericoloso scontro in atto con la Russia potrebbe giungere a una guerra nucleare, con esiti catastrofici per l’intera umanità -, ha scritto il Comitato in una nota -. I leader del G7, dopo due atroci anni dall’inizio della guerra in Ucraina, ancora fanno finta di non capire quello che i movimenti pacifisti, papa Francesco e quasi tutti al mondo avevano da subito ben compreso: la necessità di un tavolo negoziale di pace già poche ore dopo la coraggiosa e dignitosa reazione del popolo ucraino alla criminale invasione russa”. I promotori della mobilitazione denunciano inoltre come “un mare di altro sangue innocente” stia scorrendo “in Palestina” e “nei troppi teatri di guerra in corso ogni giorno, ogni secondo, nel mondo”.
[di Stefano Baudino]
Mi fa piacere che ci siano movimenti in tal senso. Mi auguro che la loro voce si faccia sentire anche prima nelle urne , togliendo consenso popolare a chi continua ad allinearsi alle farneticazioni della transizione in economia di guerra utile non a difendersi come vogliono far credere ma per aiutare la macchina da guerra occidentale che di questo campa. No ad una guerra fallimentare per l’Europa . Ritorno ad una economia per il benessere sociale.