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Speciale elezioni europee 2024: il programma della Lega

Il 14 maggio la Lega ha presentato il programma [1] per le elezioni europee, con lo slogan “Più Italia, meno Europa”, lo stesso di quello utilizzato da Forza Italia nel 2014. Il partito guidato da Matteo Salvini arriva al voto dell’8 e 9 giugno da seconda forza di destra, dopo aver sbaragliato, soltanto cinque anni fa, la concorrenza e conquistato ben 28 seggi al Parlamento europeo. Risultato che convinse la Lega ad aprire una crisi di governo nel Conte I, passando poi all’opposizione nei confronti del nuovo esecutivo giallorosso. Prima di rendere note le linee programmatiche in vista del voto, il Carroccio ha fatto parlare di sé con manifesti e uscite pubbliche discutibili, che si avrà modo di analizzare, subito dopo la presentazione del programma.

Carta d’identità: Lega

Leader: Matteo Salvini

Orientamento: Destra. Tra le ideologie si annoverano conservatorismo, sovranismo ed euroscetticismo

Gruppo politico al Parlamento europeo: Identità e Democrazia (ID)

Ultima legislatura: 28 eurodeputati eletti

I capolista nelle cinque circoscrizioni: Silvia Sardone (nord-ovest), Paolo Borchia (nord-est), Roberto Vannacci (centro, sud), Annalisa Tardino (isole)

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Programma

Le votazioni in Europa

La comunicazione politica

Anche in questa campagna elettorale la Lega si conferma uno dei partiti più attivi sui social. Nelle ultime settimane è diventato virale uno spot [14] di Angelo Ciocca che, mediante un ballo e un coro, ha invitato gli elettori a scrivere il suo nome nell’urna per «un’Europa da rivoluzionare»: «Made in Italy da tutelare / E i mutui da abbassare / Immigrazioni da bloccare / La Turchia non deve entrare». Sui suoi profili social, Matteo Salvini ha lanciato un particolare conto alla rovescia in vista del voto, pubblicando ogni giorno un post che richiamasse lo slogan scelto per la campagna elettorale: meno Europa, più Italia. A -16 ha scritto [15]: «Uomini incinti e follie woke? No, grazie. Sì a mamme e papà», con tanto di immagine generante polemiche annessa.

Alla militanza digitale si è aggiunto poi il tappezzamento delle città italiane. Facendo leva sulla tecnica dell’us vs. them, la Lega ha messo in contrapposizione l’Italia e “l’Europa che vuole cambiarla”, comparando tra le altre cose le immagini di “donne costrette a coprire il volto” e “donne libere”. Il volto scelto per la campagna è quello della modella italo-ucraina Anna Haholkina, a cui però non è stato chiesto il consenso e dunque ricorrerà [16] alle vie legali contro la Lega, definito da Haholkina un partito filorusso.

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Alcuni dei manifesti affissi dalla Lega nel corso della campagna elettorale.

Allo stesso modo ha fatto discutere l’ultima uscita di Roberto Vannacci, il capolista della Lega nel centro e al sud divenuto famoso negli ultimi mesi per la pubblicazione del libro [18] “Il mondo al contrario”. In vista del voto dell’8 e 9 giugno Vannacci, di recente apparso [19] sui profili social del Carroccio nelle vesti del gladiatore di Russell Crowe, ha invitato gli elettori a «fare una Decima sul simbolo della Lega e a scrivere Vannacci” per “travolgerli tutti con una valanga di voti». Le opposizioni sono prontamente insorte, accusandolo di rievocare la Xª Flottiglia MAS, un corpo militare italiano che dal 1943 al 1945 ha operato al fianco della Germania Nazista.

In poche parole

Ne è passata di pratica politica dall’en plein del 2019. Oggi la Lega non è più il primo partito di destra e anzi rischia di essere superata dall’alleanza Forza Italia-Noi moderati. Per non perdere ulteriore terreno il Carroccio ha deciso di puntare forte sui suoi cavalli di battaglia: la retorica anti-immigrazione e la difesa dell'”identità europea”. Idee con cui la Lega cercherà di convincere e coinvolgere gli strati più conservatori e sovranisti della popolazione, ammaliati dal nuovo campione della destra: Fratelli d’Italia.

Il simbolo della lista è lo stesso delle elezioni politiche del 2022, con tanto di scritta “Salvini premier”. Il vicepresidente del Consiglio ha deciso di non unirsi all’ondata del voto-truffa, non candidandosi alle europee avendo intenzione di continuare con il proprio incarico di ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il programma si mostra in più punti generico e privo di concretezza, a favore invece di “linee guida” da sviluppare in seguito. Controcorrente rispetto all’arco politico italiano, il Carroccio difende a spada tratta il voto all’unanimità in seno al Consiglio dei ministri dell’UE. In materia di Esteri viene invece confermata la linea governativa, con il sostegno anche militare all’Ucraina. Assente la questione palestinese, qualsiasi richiamo al genocidio in corso a Gaza o alle azioni criminali del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che Salvini incontrò nel 2018 in veste di ministro dell’Interno a Gerusalemme, rivendicata da Israele come capitale in barba al diritto internazionale.

[di Salvatore Toscano]