sabato 2 Novembre 2024

Speciale elezioni europee 2024: il programma di Forza Italia-Noi moderati

Forza Italia e Noi moderati hanno deciso di unire le forze in vista delle prossime elezioni europee. Il programma della lista, pubblicato il 3 maggio scorso, si basa su “dieci priorità”. Nel simbolo troneggia la scritta Berlusconi presidente, accompagnata dal riferimento al partito europeo di appartenenza: il Partito Popolare Europeo (PPE). La lista parteciperà al voto dell’8 e 9 giugno con l’obiettivo di affermarsi come seconda forza della destra, tra Fratelli d’Italia e Lega. In linea con la natura dello speciale elezioni europee, analizzeremo le proposte riguardanti esclusivamente l’ambito comunitario, così da filtrare propaganda e misure irrealizzabili tra Strasburgo e Bruxelles.

Carta d’identità: Forza Italia-Noi moderati

Leader: Antonio Tajani

Orientamento: Centro-destra. Tra le ideologie si annoverano liberismo, conservatorismo, cristianesimo democratico

Gruppo politico al Parlamento europeo: Partito Popolare Europeo (PPE)

Ultima legislatura: eletti 6 eurodeputati (di Forza Italia)

I capolista nelle cinque circoscrizioni: Caterina Chinnici (isole), Antonio Tajani (nord-ovest, nord-est, centro, sud)

Programma

  • “La nostra Europa è nella NATO”. Va potenziata “l’industria della difesa e la cooperazione delle forze armate nazionali”. In dichiarazioni recenti Antonio Tajani si è detto favorevole alla nascita di un esercito europeo;
  • “Forza Italia nel PPE continuerà a fornire sostegno al popolo ucraino. Allo stesso modo, siamo al fianco di Israele, presidio democratico da sempre a noi vicino per storia e valori, nella ricerca di una giusta pace con il popolo palestinese”;
  • La protezione dei confini europei dall’immigrazione clandestina passa per il rafforzamento delle frontiere esterne e quindi per accordi bilaterali con i Paesi di transito. A ciò si aggiungono un “Piano Marshall per l’Africa” e “un meccanismo obbligatorio e rigoroso per i ricollocamenti” dei richiedenti asilo. Peccato che solo pochi mesi fa, Forza Italia ha votato a favore di tutte e dieci le leggi che compongono il nuovo Patto su migrazione e asilo il quale, oltre a non prevedere tutele sostanziali per la dignità dei profughi, non dispone alcun meccanismo obbligatorio di distribuzione dei richiedenti asilo sul territorio europeo;
  • Istituzione di un organo consultivo europeo per la competitività delle piccole medie imprese (PMI). Sviluppo di una politica industriale comune capace di contrastare la concorrenza sleale proveniente dall’esterno. Armonizzazione – dunque omogeneità – a livello europeo delle aliquote fiscali. “Emissione di più debito comune europeo per affrontare le crisi finanziarie in modo più efficace”;
  • Raddoppiare il bilancio dell’UE nella ricerca medica e nell’innovazione farmaceutica nella programmazione 2024-2027 e arrivare ad investire il 4% del PIL europeo in ricerca e sviluppo entro il 2030. “Da un Green Deal ideologico a un Green Deal realistico” (riferimento alla direttiva case green e al regolamento che vieta l’immatricolazione, a partire dal 2035, di auto a benzina e diesel);
  • Va tuttavia perseguita l’indipendenza energetica da fonti fossili provenienti da Paesi terzi e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Nonostante ciò, l’Italia deve diventare l’hub del gas naturale d’Europa. Sì al nucleare di ultima generazione;
  • Riforma della politica agricola comune (PAC): “servono finanziamenti adeguati e aggiuntivi per facilitare gli sforzi ambientali dei nostri agricoltori, incentivarli ad operare in modo più sostenibile e aiutarli a contrastare gli effetti del cambiamento climatico”;
  • Inclusione della natalità tra gli obiettivi di policy della prossima programmazione dei fondi europei. Sostegno ulteriore al programma Erasmus+;
  • Superamento del voto a unanimità del Consiglio dei ministri dell’UE, rafforzamento del potere legislativo del Parlamento europeo, elezione diretta di un solo presidente dell’Unione che sostituisca gli attuali presidenti della Commissione e del Consiglio europeo (premierato europeo).

Le votazioni in Europa

  • Recovery Fund (10 febbraio 2021): voto a favore. L’indirizzo delle risorse del fondo (209 miliardi di euro) è stato definito dall’Italia attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR);
  • Regolamento sull’identità digitale (29 febbraio 2024): voto a favore. La nuova identità digitale conterrà tutti i dati dei cittadini europei e permetterà loro di accedere a servizi pubblici e privati con un click, in tutta l’Unione. Norma che ha sollevato parecchi dubbi circa i possibili “effetti collaterali” in termini di sorveglianza e repressione;
  • Direttiva sulle emissioni industriali (12 marzo 2024): voto a favore. La norma prevede multe del 3% del fatturato annuo per gli allevamenti di medio-grandi dimensioni che non adottato le “migliori tecnologie disponibili” per minimizzare le emissioni inquinanti;
  • Nuovo Patto su migrazione e asilo (10 aprile 2024): voto a favore per tutte e dieci le leggi che lo compongono. Ampiamente criticato dalle ong per i diritti umani, il nuovo Patto non risolve i problemi strutturali della gestione europea del fenomeno migratorio ma, facendo leva sull’entusiasmo della quasi totalità della classe politica, li aggrava;
  • Riforma del Patto di Stabilità (23 aprile 2024): astensione. Delle sue controversie abbiamo scritto più volte su L’Indipendente, sottolineando l’obiettivo principale della misura: limitare il più possibile l’intervento statale nell’economia per promuovere, invece, il ruolo dei privati secondo uno dei pilastri del modello economico liberista.

La comunicazione politica

«Che cosa avete contro la nostalgia? È l’unico svago che resta per chi è diffidente verso il futuro», dice Carlo Verdone ne La grande bellezza. Sembra saperlo bene Antonio Tajani, divenuto leader di Forza Italia dopo la dipartita di Silvio Berlusconi, mentre si scatena a Roma sulle note di “Sarà perché ti amo”, interpretata dal vivo dai Ricchi e Poveri. È proprio la nostalgia verso una non meglio identificata dimensione di sicurezza la leva scelta da Forza Italia per questa campagna elettorale. Lo sintetizzano bene gli slogan: “Le nostre radici, il nostro futuro”, “Proteggere la nostra cultura e le nostre tradizioni”. Tracce di nostalgia sono riscontrabili anche nella scelta del simbolo di Forza Italia-Noi moderati, dominato dalla scritta “Berlusconi presidente”.

In poche parole

Dopo le consuete riserve iniziali, Antonio Tajani ha annunciato la sua candidatura a eurodeputato con l’intenzione di non accettare poi l’incarico. Una mossa in linea con l’essenza di Forza Italia, che a partire dal 1994 ha fatto da catalizzatore per la diffusione della personalizzazione della politica, sfruttando l’immagine del politico nuovo, mediatico, vicino al pubblico, incarnato da Silvio Berlusconi.

Il programma della lista appare vago in più punti, come nei confronti del conflitto in Ucraina. Può essere utile ricorrere al manifesto del PPE (il gruppo europeo di Forza Italia e Noi moderati), secondo cui va potenziato il “sostegno politico, economico, umanitario e militare per tutto il tempo necessario”, con l’obiettivo che Kiev vinca la guerra.

Forza Italia è “al fianco di Israele”. Il sostegno non è vincolato ad alcuna clausola sul piano militare e umanitario, dunque viene prevista fedeltà totale a un Paese che ha ucciso 35 mila palestinesi in otto mesi ed è chiamato a rispondere davanti alla Corte Internazionale di Giustizia dell’accusa di genocidio.

Nel programma appare poi l’ammiccamento alla protesta dei trattori, a cui abbiamo dedicato il n. 32 del Monthly Report. Viene riconosciuta l’insostenibilità dell’attuale modello produttivo e allo stesso tempo sottolineata l’impossibilità di far ricadere il peso della transizione esclusivamente sugli agricoltori. Ad ogni modo è difficile capire cosa intenda Forza Italia per agricoltura sostenibile. Nel programma appare, ad esempio, l’impegno a riconoscere le nuove biotecnologie agrarie (TEA) – conosciute anche come “nuovi OGM” – le quali suscitano non poche perplessità in termini di sostenibilità ed efficacia.

Nel suo programma Forza Italia parla poi di economia, sostenibilità, emissione di debito comune senza però fare il minimo cenno alla riforma del Patto di stabilità e crescita, nei confronti del quale, in sede di votazione europea, si è limitato ad astenersi.

[di Salvatore Toscano]

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