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Speciale elezioni europee 2024: il programma di Forza Italia-Noi moderati

Forza Italia e Noi moderati hanno deciso di unire le forze in vista delle prossime elezioni europee. Il programma [1] della lista, pubblicato il 3 maggio scorso, si basa su “dieci priorità”. Nel simbolo troneggia la scritta Berlusconi presidente, accompagnata dal riferimento al partito europeo di appartenenza: il Partito Popolare Europeo (PPE). La lista parteciperà al voto dell’8 e 9 giugno con l’obiettivo di affermarsi come seconda forza della destra, tra Fratelli d’Italia e Lega. In linea con la natura dello speciale elezioni europee, analizzeremo le proposte riguardanti esclusivamente l’ambito comunitario, così da filtrare propaganda e misure irrealizzabili tra Strasburgo e Bruxelles.

Carta d’identità: Forza Italia-Noi moderati

Leader: Antonio Tajani

Orientamento: Centro-destra. Tra le ideologie si annoverano liberismo, conservatorismo, cristianesimo democratico

Gruppo politico al Parlamento europeo: Partito Popolare Europeo (PPE)

Ultima legislatura: eletti 6 eurodeputati (di Forza Italia)

I capolista nelle cinque circoscrizioni: Caterina Chinnici (isole), Antonio Tajani (nord-ovest, nord-est, centro, sud)

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Programma

Le votazioni in Europa

La comunicazione politica

«Che cosa avete contro la nostalgia? È l’unico svago che resta per chi è diffidente verso il futuro», dice Carlo Verdone ne La grande bellezza. Sembra saperlo bene Antonio Tajani, divenuto leader di Forza Italia dopo la dipartita [11] di Silvio Berlusconi, mentre si scatena a Roma sulle note di “Sarà perché ti amo”, interpretata dal vivo dai Ricchi e Poveri. È proprio la nostalgia verso una non meglio identificata dimensione di sicurezza la leva scelta da Forza Italia per questa campagna elettorale. Lo sintetizzano bene gli slogan: “Le nostre radici, il nostro futuro”, “Proteggere la nostra cultura e le nostre tradizioni”. Tracce di nostalgia sono riscontrabili anche nella scelta del simbolo di Forza Italia-Noi moderati, dominato dalla scritta “Berlusconi presidente”.

In poche parole

Dopo le consuete riserve iniziali, Antonio Tajani ha annunciato la sua candidatura a eurodeputato con l’intenzione di non accettare poi l’incarico. Una mossa in linea con l’essenza di Forza Italia, che a partire dal 1994 ha fatto da catalizzatore per la diffusione della personalizzazione della politica, sfruttando l’immagine del politico nuovo, mediatico, vicino al pubblico, incarnato da Silvio Berlusconi.

Il programma della lista appare vago in più punti, come nei confronti del conflitto in Ucraina. Può essere utile ricorrere al manifesto del PPE (il gruppo europeo di Forza Italia e Noi moderati), secondo cui va potenziato [12] il “sostegno politico, economico, umanitario e militare per tutto il tempo necessario”, con l’obiettivo che Kiev vinca la guerra.

Forza Italia è “al fianco di Israele”. Il sostegno non è vincolato ad alcuna clausola sul piano militare e umanitario, dunque viene prevista fedeltà totale a un Paese che ha ucciso 35 mila palestinesi in otto mesi ed è chiamato a rispondere davanti alla Corte Internazionale di Giustizia dell’accusa di genocidio.

Nel programma appare poi l’ammiccamento alla protesta dei trattori, a cui abbiamo dedicato [13] il n. 32 del Monthly Report. Viene riconosciuta l’insostenibilità dell’attuale modello produttivo e allo stesso tempo sottolineata l’impossibilità di far ricadere il peso della transizione esclusivamente sugli agricoltori. Ad ogni modo è difficile capire cosa intenda Forza Italia per agricoltura sostenibile. Nel programma appare, ad esempio, l’impegno a riconoscere le nuove biotecnologie agrarie (TEA) – conosciute anche come “nuovi OGM” – le quali suscitano non poche perplessità in termini di sostenibilità ed efficacia.

Nel suo programma Forza Italia parla poi di economia, sostenibilità, emissione di debito comune senza però fare il minimo cenno alla riforma del Patto di stabilità e crescita, nei confronti del quale, in sede di votazione europea, si è limitato ad astenersi.

[di Salvatore Toscano]