Si è conclusa il 12 giugno l’Ukraine Recovery Conference (URC2024), svoltasi all’insegna del motto «Uniti in difesa. Uniti nella ripresa. Insieme si fa la forza». L’URC2024 è stata la continuazione di una serie annuale di eventi politici ad alto livello dedicati alla rapida ripresa e alla ricostruzione a lungo termine dell’Ucraina, alla quale non hanno mancato di partecipare governi, organizzazioni internazionali, istituzioni finanziarie, imprese, regioni comuni e società civile. I partecipanti, in quella che è stata la prima conferenza di questo genere ospitata in uno Stato Membro dell’UE, sono stati circa 3.400. Nello spirito delle conferenze sulla riforma dell’Ucraina svoltesi fin dal 2022, l’URC2024 ha anche presentato i progressi delle riforme ucraine nel contesto della sua resilienza economica e del processo di adesione all’UE. Tra i presenti ci sono stati i capi di Stato e di governo di 77 Paesi, oltre a circa 500 aziende: di queste, 150 erano tedesche, 150 ucraine, e più di 200 provenienti da altri Paesi partecipanti. Mentre insomma da un lato si contribuisce alla guerra con ogni mezzo econonomico e materiale, aziende e governi si organizzano per trarre un profitto dalla distruzione dell’Ucraina dopo la fine del conflitto, che per il momento sembra ancora lontana.
L’obiettivo principale dell’URC2024 era quello di mobilitare il continuo sostegno internazionale per la ripresa, la ricostruzione, la riforma e la modernizzazione dell’Ucraina. Ciò include la fornitura di assistenza di emergenza per le esigenze immediate, l’attuazione di progetti di ripresa rapida e la creazione di condizioni attraenti per le imprese per sbloccare gli investimenti del settore privato in Ucraina e per la società civile per impegnarsi attivamente nel processo di ricostruzione. L’URC2024 si è concentrato su quattro macroaree. La prima è definita “Dimensione imprenditoriale – Mobilitare il settore privato per la ricostruzione e la crescita economica”, per cui sul sito dell’incontro viene specificato: «Per il successo della ricostruzione e della crescita economica, abbiamo bisogno di un forte impegno del settore privato. Per facilitare gli investimenti in Ucraina, sia a livello locale che internazionale, è importante rafforzare la fiducia nel contesto imprenditoriale ucraino, presentare storie di successo e segnalare un sostegno politico a lungo termine. Tra le questioni importanti figurano le opportunità commerciali in settori chiave dell’economia ucraina, gli strumenti di sostegno statale, il sostegno internazionale nell’accesso ai finanziamenti e la transizione verde e digitale». La seconda macroarea è definita “Dimensione umana – Ripresa sociale e capitale umano per il futuro dell’Ucraina”, la terza “Dimensione locale e regionale – Recupero dei comuni e delle regioni, mentre la quarta è chiamata “Dimensione dell’UE – Adesione all’UE e relative riforme”. In merito a quest’ultimo punto viene detto: «L’adesione all’UE è un processo abilitante per la crescita economica, la sicurezza degli investimenti e la ripresa sostenibile di un’economia competitiva. Sostiene inoltre istituzioni politiche stabili e garantisce i diritti umani e lo Stato di diritto, nonché istituzioni di servizio pubblico funzionanti».
Durante la conferenza si è quindi parlato di sicurezza, energia, infrastrutture critiche, alloggi, azioni per il clima, ripresa verde, assistenza sanitaria, istruzione e ambiente. L’URC2024 è stata preparata congiuntamente con partner internazionali attraverso una serie di pre-eventi chiamati “Road to URC2024”, che comprendevano le consultazioni della società civile su ciascuna delle quattro macroaree prima citate. La Piattaforma di coordinamento dei donatori multi-agenzia a sostegno dell’Ucraina che riunisce 30 partner, inclusi donatori e istituzioni finanziarie internazionali, si sono incontrate per la prima volta a livello ministeriale. I membri hanno adottato un comunicato congiunto riaffermando il loro impegno a promuovere una solida assistenza e canali efficaci per il coordinamento della medesima. Nell’occasione sono stati firmati oltre 110 accordi, tra cui una dozzina di accordi business-to-business, per un valore che supera i 16 miliardi di euro, alcuni dei quali saranno finanziati attraverso nuovi impegni nell’ambito dello strumento UE per l’Ucraina. L’URC2024 ha offerto ai rappresentanti delle imprese un forum per cogliere nuove opportunità, annunciare nuove collaborazioni e rafforzare le partnership esistenti. Con il supporto dei suoi partner internazionali, il forum ha presentato una serie completa di misure e incentivi volti a facilitare e ridurre i rischi degli investimenti e degli scambi commerciali nell’ambito delle circostanze attuali. Queste misure includono garanzie da parte dei Paesi del G7 e dell’UE, strumenti di assicurazione politica, progetti di riassicurazione commerciale, programmi sponsorizzati dallo Stato per il sostegno agli investimenti, processi semplificati per progetti edilizi e infrastrutturali, finanziamenti immobiliari a lungo termine, incentivi fiscali e accesso a finanziamenti di progetti a prezzi accessibili. Inoltre, l’URC2024 ha evidenziato quelle che sarebbero le migliori pratiche per il sostegno governativo, gli strumenti di garanzia e accesso ai finanziamenti con l’obiettivo di mobilitare più attori.
Durante la conferenza di Berlino è stata sottolineata l’importanza delle future riforme volte a migliorare il contesto imprenditoriale, così da integrare gli standard europei mentre il Paese avvia i negoziati per l’adesione all’UE. Inoltre, La Germania ha creato una guida per gli investitori per promuovere le attività internazionali del settore privato in Ucraina. A seguito di un’iniziativa tedesco-americana nel contesto della Piattaforma di coordinamento dei donatori multiagenzia, è stato lanciato un Business Advisory Council dedicato a sostenere la prima macroarea, ovvero quella incaricata di promuovere l’impegno del settore privato nella ripresa e nella ricostruzione dell’Ucraina. Inoltre, Ucraina e Germania, insieme a 31 partner internazionali, hanno lanciato un progetto di resilienza delle PMI per allineare le politiche, rafforzare le istituzioni e migliorare l’accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese in Ucraina.
Insomma, mentre la guerra infuria e non sembra, al momento, esserci alcuno spiraglio per una sua conclusione, essendo venuta completamente a mancare la componente diplomatica, e anzi si cerca in tutti i modi di alzare i livelli dello scontro, l’Occidente organizza le sue strutture pubblico-private per il sostegno illimitato all’Ucraina e per la sua futura ricostruzione, sebbene non si sappia quando questo potrà avvenire e in che misura potrà essere fatto. Inoltre, nonostante il Paese sia in guerra, nonostante la corruzione stia a livelli altissimi e nonostante la componente neonazista sia ancora forte, e pure legittimata, si dice di voler far aderire l’Ucraina all’Unione Europea. Un bel quadretto che dimostra come le classi politiche europee siano, oltre che totalmente subalterne al potere statunitense, anche alquanto miopi.
[di Michele Manfrin]
I politici europei non sono miopi, ci vedono benissimo. Vedono esattamente i soldi che possono fare sfruttando l’Ucraina e , come ritorno di sovrappiù, abbassando gli stipendi europei con la concorrenza dei lavoratori ucraini.
Tutto questo se rimane qualcosa dell’Ucraina, cosa di cui dubito. Se fossi nella Russia a sto punto la prenderei tutta…
Fine da Lemuri, le schizofrenie Occidentali a favore di Ebrei prima e di Ucraini ora fanno schifo al c.
Ma la normale razionalità di continuare a vivere in pace su un piano di parità tra individui per creare una società organizzata come il cervello umano invece che come una Piramide, non c’è l’ha proprio più nessuno?
Agli occhi degli europei, gli ucraini rischiano di diventare come gli ebrei agli occhi del mondo da quando hanno subito l’olocausto. Sicuramente una versione meno tragica ma altrettanto terribile e in virtù di questo fatto avanzeranno pretese che noi dovremo subire.
concordo con lei sig. Danilo, la narrazione occidentale sin qui attuata su quella sciagurata guerra ha in effetti creato l’Ucraina come vittima sacrificale dei pessimi Russi. Purtroppo questa strategia sin dall’inizio ha permesso a quello stato altamente corrotto di tiranneggiare gli stati europei depauperandone economia e walfare . Figuriamoci a che livello arriveranno le pretese in futuro con la legittimazione di paese europeo . Poco importa se l’Ucraina anche ultimamente è stata colpita da dimostrazioni di corruzione anche sui fondi ricevuti dall’occidente, se continua a presentarsi al mondo con un presidente decaduto , se Zelensky ha fatto fuori dal parlamento praticamente tutta l’opposizione, se ha compiuto e continua a compiere atti di terrorismo , se le armi che l’occidente ha inviato in Ucraina si trovano anche in paesi africani. Noi siamo le vittime sacrificali e gli ucraini mamdati a morire per una schiera di corrotti che si sono lasciati comprare alle spalle nostre.