mercoledì 25 Dicembre 2024

Contro G7: un attivista finisce in ospedale dopo l’intervento della polizia

Durante la seconda giornata del grande vertice dei leader occidentali, in Puglia, decine di attivisti del gruppo ambientalista Extinction Rebellion (XR) si sono mobilitati per riportare l’attenzione sulle tematiche ambientali mediante le loro tradizionali pratiche di resistenza passiva, decisamente mal gestite dalle forze dell’ordine: uno dei ragazzi, infatti, intento ad incatenarsi a uno dei tiranti della struttura in ingresso, è svenuto in seguito all’intervento di uno degli agenti che, per fermarlo, ha tirato da dietro la catena, “strangolandolo per diversi secondi“. Un comunicato stampa rilasciato dalla stessa organizzazione spiega che il ragazzo, portato via dall’ambulanza, ora sta bene. I fatti di ieri sono avvenuti a Bari, presso la sede dell’International Media Centre del G7, occupata dagli attivisti per rilanciare la loro battaglia davanti ai microfoni dei giornalisti di tutto il mondo. Intanto parallelamente si svolgeva una contro-conferenza sul tema a cui hanno partecipato diverse realtà associative, per proporre politiche alternative a quelle del G7. 

L’Indipendente ha sentito Davide, uno degli attivisti presenti, per chiedergli maggiori informazioni riguardo alla dinamica dello strangolamento. Davide ci ha spiegato che i fatti sono avvenuti attorno alle 21.30 di ieri, circa cinque ore dopo l’inizio del presidio. Da ormai qualche ora un ragazzo era salito su uno dei piloni dell’ingresso, per venire poi raggiunto da altri tre attivisti che si sono legati alla base del pilone. Sul posto erano presenti due camionette delle forze dell’ordine, con «circa una ventina» di agenti tra poliziotti e carabinieri, di cui «una decina» in tenuta antisommossa. La situazione attorno al tirante ci è stata descritta da Davide come «statica» e all’interno di una protesta pacifica. A un certo punto, circa mezz’ora dopo che gli altri tre ragazzi si sono legati al pilone, un altro attivista ha raggiunto il gruppo, e si è seduto a terra per chiudere meglio il cerchio che distanziava le forze dell’ordine dalla struttura, ha tirato fuori la catena e ha fatto per legarsi a un cavo collegato al pilone; di tutta risposta, uno degli agenti in tenuta antisommossa si è avvicinato e ha tirato la catena per impedire al ragazzo di legarsi, finendo per strangolarlo.

Passata una decina di minuti dall’evento, l’attivista non ha dato cenni di significativo miglioramento, e ha continuato a far fatica a respirare. Sul posto è dunque arrivata un’ambulanza che lo ha portato in pronto soccorso, rilasciandolo qualche ora dopo. Secondo Davide, l’azione repressiva di ieri sarebbe in linea con il contesto attuale, nel quale «ogni forma di dissenso è vista come estremista, contribuendo a formare una narrativa che alza la tensione nelle stesse forze dell’ordine»; a riprova di ciò, secondo l’attivista, ci sarebbe la situazione di assoluta calma che ha preceduto l’evento, che dimostrerebbe il gratuito uso delle pratiche repressive. I fatti di ieri sono avvenuti presso quello che XR descrive come il “centro conferenze dove si riunisce la stampa nazionale e internazionale per la copertura mediatica del G7“. La scelta della sede deriva dalla volontà di “portare l’attenzione sul ruolo fondamentale che i media di tutto il mondo hanno nel raccontare” ciò che si sta svolgendo in Puglia: il vertice di alcuni dei maggiori leader mondiali che, secondo gli attivisti, falliscono nell’affrontare (e nel narrare) gli effetti del cambiamento climatico. La scelta della Puglia, in tal senso, risulterebbe a tratti grottesca, visto che, come riporta il comunicato, “i leader mondiali si sono isolati , al centro di una zona rossa, militarizzata, che si estende per molti chilometri, inglobando tratti di litorale e paesi limitrofi“.

Nello specifico, gli attivisti di Extinction Rebellion contestano la mancanza di programmi per l’eliminazione – anche graduale – delle fonti fossili, ma anzi, la presenza di piani per incrementare la propria capacità produttiva, e portano a sostegno della loro tesi sull’urgenza delle tematiche ambientali i dati dati dell’Organizzazione Metereologica Mondiale  e del sistema Copernicus dell’Unione Europea. A portare avanti un contro-G7 sono anche realtà sindacali e campagne come quella di Sbilanciamoci!, autrice della annuale contro-finanziaria sulla legge di bilancio. Nello specifico, questi ultimi sottolineano (come fatto da XR) l’incoerenza nel portare avanti un vertice sugli equilibri del mondo parlando principalmente di guerra, e rilevano che basterebbe solo il 3% delle spese militari dei Paesi del G7 per sfamare il mondo intero, a riprova del forte impatto della guerra tanto sull’ambiente quanto sull’economia.

[di Dario Lucisano]

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2 Commenti

  1. Non concordo sempre con i metodi , ma assolutamente si sull’impatto che le politiche bellicistiche di questo occidente producono sull’ambiente ma anche sulla sempre maggiore disugualianza sociale , l’arricchimento di pochi e l’affamamento dei più. Bene quindi ribellarsi a questo tipo non cultura che odia il mondo . Per quanto riguarda le nostre forze dell’ordine sono davvero allibita dalla violenza che dimostrano anche in assenza di pericolosità della protesta.

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