All’interno del tonno in scatola sono presenti preoccupanti livelli di bisfenolo A, composto chimico – usato prevalentemente insieme ad altre sostanze per produrre alcune plastiche e resine – noto per i suoi potenziali effetti deleteri sulla salute umana e, in particolare, sul sistema immunitario. È quanto ha attestato un’approfondita ricerca effettuata dalla rivista dei consumatori svizzeri Saldo, che ha evidenziato valori di contaminazione da sostanze chimiche come il bisfenolo A, ma anche il glicidolo, che superano – sovente in maniera molto ampia – i limiti considerati sicuri per il consumo dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).
L’indagine è stata svolta su campioni di tonno in scatola e in vasetto di differenti varietà, conservati sia in olio di oliva che in olio di girasole. In tutte le lattine esaminate è stata registrata una contaminazione da bisfenolo A, considerato dall’EFSA potenzialmente nocivo per la tenuta del sistema immunitario e la fertilità (i rischi sono legati in particolare alla possibile insorgenza di malattie autoimmuni e polmoniti allergiche). Si sono salvate solamente le varianti conservate in vetro. I risultati della ricerca hanno indicato che la contaminazione proviene direttamente dai rivestimenti delle lattine. Alcuni dei prodotti esaminati rientrano nel circuito del solo mercato svizzero: tra questi, il “Tonno bianco in olio d’oliva” di Albo, su cui sono state rinvenute quantità di bisfenolo A 50 volte superiori rispetto al limite proposto dall’Ue. I prodotti di Rio Mare e M-Classic presentavano invece livelli 20 volte superiori alla soglia massima. Se è vero che sui prodotti confezionati in vetro “Tonno bianco in olio d’oliva” di Qualité & Prix e “Filetti di Tonno Albacore in olio d’oliva” di Migros Sélection non è stato trovato bisfenolo A, su di essi – così come su 8 lattine – è stato rinvenuto in quantità preoccupanti il glicidolo, considerato dall’International Agency for Cancer Research (IACR) un “probabile cancerogeno 2A” (vedendo limitate evidenze di cancerogenicità negli esseri umani, ma sufficienti evidenze negli animali), con un’azione genotossica.
Di contro le analisi hanno mostrato che il bisfenolo A non è contenuto nel tonno confezionato in barattoli di vetro, il cui consumo rimane quindi sicuro e preferibile.
Recentemente, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare aveva rivisto al ribasso i limiti giornalieri ammissibili di esposizione al bisfenolo A. La nuova soglia massima, abbassata proprio con l’obiettivo di proteggere in maniera più efficace dai potenziali rischi del composto per la salute umana, è stata individuata in 0,2 nanogrammi (0,2ng o 0,2 miliardesimi di grammo) per chilogrammo di peso corporeo al giorno (kg/pc/die), in sostituzione della precedente soglia temporanea di 4 microgrammi (4μg o 4 milionesimi di grammo) per chilogrammo di peso corporeo al giorno.
[di Stefano Baudino]
Ovunque ci si giri, non siamo messi bene a livello alimentare. Ormai abbiamo portato il pianeta a livelli quasi insostenibili su diversi fronti, alimentare e ambientale. Tutto questo dovrebbe farci molto riflettere. Ognuno di noi deve desiderare una società che garantisca la salute, fisica e mentale, di ogni abitante del pianeta. Coloro che sono contro questo principio fonadmentale, in nome del profito e del vantaggio “personale” a breve termine, senza curarsi delle conseguenze, dev’esser messo nelle condizioni di non nuocere più a nessuno, ne ad altri ne a se stesso. La follia dev’esser fermata fermata a tutti costi.
E quindi? Che tonno si può mangiare? Va bandito tutto? C’è qualche marca sicura?
Messo così l’articolo non dà molto aiuto…
Ha ragione, le analisi hanno mostrato che il tonno in vetro non contiene Bisfenolo A, quindi il consumo di questa tipologia di tonno è sicura. Abbiamo aggiunto l’informazione nel testo.