Due stretti consiglieri militari dell’ex presidente statunitense Donald Trump hanno pubblicato un piano per porre fine alla guerra in Ucraina in caso di vittoria del candidato repubblicano alle prossime elezioni presidenziali. Il piano è stato stilato da Keith Kellogg e Fred Fleitz, entrambi capi di stato maggiore del Consiglio di sicurezza nazionale di Trump durante la sua presidenza nel periodo 2017-2021 ed è stato pubblicato sul sito dell’America First Policy Institute, un think tank pro-Trump in cui Kellogg e Fleitz ricoprono posizioni di spicco. Obiettivo fondamentale del programma dei due consiglieri dell’ex presidente è porre fine al più presto alle ostilità tra Russia e Ucraina, portando le due nazioni in guerra al tavolo delle trattative. Il fine dei negoziati dovrebbe essere quello di raggiungere un cessate il fuoco sulla base delle linee di battaglia prevalenti durante i colloqui di pace. Secondo il documento redatto dai militari, Mosca verrebbe persuasa a sedersi al tavolo delle trattative anche grazie alla promessa di una sospensione a lungo termine dell’adesione dell’Ucraina alla NATO. Qualora l’Ucraina decidesse di sottrarsi ai negoziati, il piano prevedrebbe di interrompere completamente il sostegno a Kiev, mentre – viceversa – se Mosca dovesse rifiutare i colloqui, Washington aumenterebbe gli aiuti al Paese est europeo.
In occasione della pubblicazione del documento, il portavoce presidenziale del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che «Il presidente Putin ha ripetutamente affermato che la Russia è stata e rimane aperta ai negoziati, tenendo conto della reale situazione sul terreno». Da parte sua, invece, l’Ucraina non ha apprezzato il “piano Trump”, in quanto il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, ha dichiarato ieri che il congelamento delle ostilità lungo le linee del fronte sarebbe «strano», dato che «la pace può basarsi solo sul diritto internazionale» ha detto all’agenzia di stampa Reuters. Congelare il conflitto lungo la linea del fronte, infatti, per l’Ucraina significherebbe rinunciare ai territori che hanno aderito alla Federazione russa il 30 settembre 2022, vale a dire gli oblast’ di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kerson, oltre alla penisola di Crimea. Secondo il piano stilato dai consiglieri di Trump, Kiev non dovrebbe cedere formalmente i territori alla Russia, ma sarebbe quasi impossibile che possa riconquistarli secondo Fleitz. «La nostra preoccupazione è che questa sia diventata una guerra di logoramento che ucciderà un’intera generazione di giovani», ha affermato lo stesso.
Il portavoce di Trump, Steven Cheung, ha fatto sapere che «Il presidente Trump ha ripetutamente affermato che una priorità assoluta nel suo secondo mandato sarà negoziare rapidamente la fine della guerra russo-ucraina» e, in base a quanto riferito da Fleitz, il tycoon si sarebbe espresso favorevolmente rispetto al piano. Quest’ultimo è il documento più dettagliato elaborato dai consiglieri di Trump e segnerebbe un cambiamento radicale nella posizione degli Stati Uniti sul conflitto in Ucraina. Per questo motivo, si prevede che lo stesso dovrà affrontare l’opposizione degli Stati europei e di una parte dello stesso partito Repubblicano.
[di Giorgia Audiello]
Occorrerà praticamente uno scioglimento della NATO che si è dimostrata semplicemente un pericolo per tutta l’umanità oltre che organizzazione criminale Imperialista, poi il Donbas potrà tornare parte di un Ukraina neutrale ma con le stesse garanzie del Sud Tirolo, lingua Russa e amministrazione Autonoma.
Non è una proposta accettabile da parte russa, che non vuole congelare il conflitto (l’ha detto più volte) che considera suoi i territori conquistati (e quindi non negoziabili, e ne vuole il riconoscimento internazionale), che ritiene di aver subito illegittime sanzioni, e che ritiene di aver vinto contro tutti i paesi occidentali USA compresi. L’occidente non è nella posizione di dettare condizioni. L’unica base di partenza è la proposta russa, da lì si può limare. O capiamo questo o non ne veniamo fuori.
Forse Trump riuscirà a impedire alle bombe atomiche di arrivare a Roma, forse.
E secondo voi chi veramente comanda, cioe’ nessuno dei cosidetti “presidenti” di qualsiasi stato falsamente democratico cosidetto “occidentale”, permettera’ di interrompere una guerra cosi’ lucrosa per gli armaioli con il rischio di far riprendere le relazioni con la Russia proprio adesso che sono riusciti a distruggere l’economia Europea esattamente come volevano? Mah …
Sarebbe veramente carino un negoziato con la Russia (finalmente) e l’Ucraina, ma senza Macron , Scholz, Rutte e chissà che altro. Vediamo… vediamo…