giovedì 21 Novembre 2024

Julian Assange è finalmente atterrato in Australia da uomo libero

Dopo sei ore e trentasette minuti di viaggio, Julian Assange è arrivato all’aeroporto di Canberra, in Australia, da uomo libero. L’attivista ha viaggiato su un charter di Stato australiano, e dovrà pagare il volo di tasca propria, per un totale di oltre mezzo milione di dollari. Per coprire i costi del volo, la moglie del giornalista Stella Assange ha lanciato una campagna di raccolta fondi che a ora ha già coperto più della metà della cifra da versare. Il volo è partito dall’aeroporto di Seipan, territorio USA situato nelle Isole Marianne Settentrionali, dove precedentemente si era svolto il processo che, in seguito a un patteggiamento, lo ha dichiarato ufficialmente un uomo libero. Ora Assange non potrà più tornare negli Stati Uniti, ma dopo anni di detenzione e persecuzioni può dire definitivamente chiusa la propria odissea.

Il volo di Assange è atterrato a Canberra alle 11:39 di oggi, mercoledì 26 giugno. All’attivista è stata negata la possibilità di viaggiare su voli commerciali, motivo per cui gli è stato assegnato un aereo statale di cui dovrà coprire interamente le spese, pari esattamente a 520.000 dollari. Visti gli ingenti costi del volo, Stella Assange ha lanciato una raccolta fondi sotto l’hashtag FreedomFlight, che solo alle 9.19 di oggi aveva raggiunto la cifra di 313.657 dollari. In seguito al rilascio di Assange, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha rilasciato un lungo comunicato in cui scrive che il giornalista “si è dichiarato colpevole di avere cospirato con Chelsea Manning, all’epoca analista dell’intelligence statunitense, per ottenere e divulgare illegalmente documenti riservati relativi alla difesa nazionale”. Per tale motivo “ad Assange è proibito tornare negli Stati Uniti senza permesso”.

La nota del Dipartimento di Giustizia segue il processo di ieri tenutosi proprio a Seipan, e terminato con lo stesso patteggiamento descritto. Nello specifico, l’accordo ha portato a una condanna a cinque anni di detenzione, gli stessi che Assange ha già scontato nel carcere britannico di Belmarsh, da cui è stato rilasciato ieri mattina. Secondo la Corte, i 62 mesi di detenzione scontati da Assange risultano “giusti, ragionevoli e proporzionati” comparati all’effettivo periodo di detenzione di Chelsea Manning. Essendosi Assange assunto le proprie responsabilità, e avendo già scontata la pena prevista, gli è stato permesso di rientrare in patria.

[di Dario Lucisano]

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8 Commenti

  1. Le persone piene di psicofarmaci e cortisone associati (a propria insaputa e contro la propria volontà) possono avere tranquillamente un aspetto come il Julian di oggi. Così, tanto per tranquillizzare coloro che pensano che se la sia passata bene…

  2. Premetto :sono felicissima della sua liberazione e convinta che l’abbiamo “rimesso in sesto” prima della liberazione (sono abili uomini di marketing), ma sono sempre più convinta che ancora una volta i poteri cosiddetti “forti” abbiano usato Assange x mobilitare l’opinione pubblica, quasi mondiale, per distrarla dai veri problemi quotidiani che creano ogni giorno e pochissimi si mobilitano.

  3. Per non essere fraintesa, sono felice per la sua liberazione. Ho però un pensiero che mi martella la testa dal momento della sua liberazione che ho seguito. La prima cosa che mi è balzata agli occhi è che mi sembra bello in carne per avere subito torture, ho guardato nuovamente il video 3/4 volte, agile nel salire e scendere i gradini dell’aereo, in forma insomma. Non ho visto occhi sofferenti di chi ha scontato 14 anni di prigionia. Mi aspettavo una persona profondamente provata e non l’ho vista. Gli auguro tutto il bene possibile ma sono confusa. Spero di schiarirmi le idee strada facendo

    • Se dopo quello che ha patito ti ritrovassi di nuovo libero ti verrebbe di certo un bello sguardo e uno scatto felino pur di salire in fretta sull’aereo che ti riportera’ a casa; non e’ poi escluso che nei giorni antecedenti alla sua liberazione sia stato finalmente nutrito e curato a dovere onde evitare che i media vedessero liberare non un uomo , ma una larva umana qual era stato ridotto…

  4. Una delle storie più assurde mai concepite dall’umano: un soggetto entra in possesso di informazioni tali da rovesciare politicamente un intero emisfero terrestre, sà di infrangere determinate regole nel pubblicare queste informazioni ma è sicuro che tutto il marcio che ne esce va ben oltre il suo bypassare le regole. Risultato: non accade nulla e l’unico a pagare (e caro) è lui, solo per essere un giornalista che ha voluto fare il giornalista.

  5. Finalmente libero! Per dare un idea di cosa ha passato basta pensare che Chelsea durante la detenzione ha superato almeno due tentativi di suicidio, che significa vessazioni inimmaginabili… vergogna per tutti coloro non hanno fatto niente per evitare le spese di viaggio!

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