Durante il fine settimana, è stato alzato il livello di allerta nelle basi americane che sorgono in territorio europeo per il timore di attacchi terroristici contro il personale o le strutture militari. Nello specifico, l’allarme coinvolge basi militari presenti in Italia, Germania, Romania e Bulgaria. Nella scala dell’allerta, dunque, si sale dal livello “Bravo”, che indica una “maggiore e prevedibile minaccia di terrorismo”, a quello “Charlie”, che designa una “minaccia imminente di terrorismo” e si colloca subito dietro il livello massimo di allarme. La notizia è stata riportata alla Cnn da funzionari americani di stanza in una base europea, che hanno spiegato all’emittente televisiva statunitense che questo livello di allerta non si vedeva «da almeno 10 anni» e che, di norma, viene individuato quando l’esercito riceve una «minaccia attiva-affidabile».
“A causa di una combinazione di fattori, che potrebbe avere un impatto sulla sicurezza e sulla difesa dei militari statunitensi e delle loro famiglie di stanza in Europa, il Comando statunitense delle forze in Europa sta alzando il livello di vigilanza durante i mesi estivi. Nella scala dell’allarme, dunque, si sale dal livello Bravo a quello Charlie”. È questo il contenuto del comunicato diramato dal Pentagono alle basi americane in Italia e in Europa, all’interno del quale si evidenzia che, in collaborazione con le nazioni ospiti, gli alleati, i partner e le varie realtà del settore, il Comando americano delle forze in Europa (Useucom) sta monitorando in modo continuativo il livello di sicurezza, con l’obiettivo di salvaguardare l’incolumità dei militari e delle loro famiglie. Il tutto avviene mentre stanno andando in scena gli Europei di calcio ospitati dalla Germania, entrati ormai nella fase dell’eliminazione diretta, e mentre è in pieno corso l’organizzazione delle Olimpiadi di Parigi, che inizieranno il prossimo 26 luglio. Tra le basi in cui l’allerta è stata alzata al livello “Charlie”, almeno sino a nuovo avviso, figura anche quella di Aviano, l’infrastruttura militare italiana in cui ha sede il 31st Fighter Wing dell’aeronautica militare statunitense – a sua volta parte dell’USAFE (United States Air Forces in Europe) – che si trova in Friuli-Venezia Giulia, a una quindicina di chilometri da Pordenone. Dal 1992 al 2005, la base di Aviano è anche stata il quartier generale della Sixteenth Air Force, ora di stanza alla base aerea di Ramstein in Germania, che rappresenta la più grande comunità militare statunitense all’estero, anch’essa coinvolta nell’allerta e passata al livello d’allarme “Charlie”. “Per ragioni di sicurezza non entreremo nel dettaglio delle specifiche misure attuate, ma restiamo vigili per garantire la massima sicurezza a tutti”, hanno dichiarato i funzionari, che non hanno voluto precisare quale sia stato lo specifico allarme lanciato dall’intelligence.
All’interno della nota è stato aggiunto che i membri della comunità militare sono chiamati a segnalare qualsiasi attività sospetta, monitorare gli avvisi di viaggio del Dipartimento di Stato e prendere precauzioni al fine di ridurre al minimo il rischio personale. Nella giornata di sabato, la base aerea di Spangdahlem, installazione sita nelle zone rurali della parte ovest della Germania, ha emesso un avviso secondo cui agli aviatori del 52nd Fighter Wing, per precauzione, è vietato indossare le loro uniformi fuori dalla base, dovendo quindi spostarsi in abiti civili. Lo stesso giorno, i funzionari della base hanno affermato che sono state adottate misure atte a proteggere la comunità, ma che per «ragioni di sicurezza operativa» non potevano essere forniti ulteriori dettagli. Vi è un unico livello di allerta più alto del “Charlie”, denominato “Delta”, che si applica quando si è verificato un attacco terroristico o se esso è “imminente”.
[di Stefano Baudino]
Strategia della tensione. E’ già stata sperimentata con successo in Italia, perchè non esportarla in Europa. Questa paura per minacce inesistenti (o forse qualcuno sarà prezzolato per poi dare la colpa al grande nemico russo?) insieme magari alla morsa dello spread contro i Francesi riottosi, colpevoli di non fare quello che vuole l’omuncolo dell’Eliseo, forse consentirà di ricondurre alla ragione gli Europei appunto. Fantascienza? Vediamo che succede in una settimana circa.