Un tribunale di Lima, in Perù, ha condannato dieci ex soldati, ora in pensione, per aver violentato nove adolescenti e donne delle comunità andine di Manta y Vilca tra il 1984 e il 1995, durante la guerra civile tra le forze governative e i ribelli maoisti di Sendero Luminoso. I militari dovranno scontare tra i 6 e i 12 anni di reclusione, e risarcire con 100mila soles (tra i 20 e i 25mila euro) ciascuna delle nove vittime. Gli attivisti e le attiviste per i diritti umani hanno definito la sentenza “storica” – nonostante le condanne siano state considerate troppo lievi – per almeno due motivi principali. Perché rappresenta il primo caso collettivo a ottenere una sentenza definitiva tra i numerosi processi per stupro avviati in Perù fino ad oggi, e perché i giudici hanno riconosciuto che le violenze sessuali sistematiche costituiscono un crimine contro l’umanità, segnando un importante precedente giuridico.
Gli stupri ai danni delle donne delle comunità di Manta y Vilca – che le vittime hanno raccontato essere avvenute nelle basi militari, ai posti di blocco e anche nelle case – sono documentati in un rapporto del 2003 della Commissione per la Verità e la Riconciliazione del Perù, secondo cui furono 24 le donne abusate all’interno del gruppo e 32 i bambini nati dalla violenza. Nel resto del Paese, secondo i dati, gli stupri furono almeno 5.300, principalmente commessi dall’esercito governativo.
La sentenza emessa dal tribunale peruviano arriva in un momento delicato per i diritti umani: il 6 giugno del 2024 la Plenaria del congresso del Paese ha votato a favore di un disegno di legge che precluderebbe il perseguimento penale, la condanna e la sanzione delle persone che hanno commesso crimini contro l’umanità prima del luglio 2002. Affinché la legge entri in vigore, è necessaria una seconda votazione della Plenaria, ma le organizzazioni per i diritti umani si sono già espresse: “L’adozione del disegno di legge metterebbe il Perù in grave violazione dei suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale”.
[di Gloria Ferrari]
La notizia è confortante, ma occorre vigilare perché venga fatta giustizia. La storia insegna che le forze reazionarie mettono in atto mille strategie(disegni di legge ad hoc) per rendere nulle sentenze a loro sfavorevoli.