La Spagna ha presentato richiesta ufficiale di adesione alla causa intentata dal Sudafrica persso la Corte Internazionale di Giustizia, nella quale si accusa Israele di stare perpetrando un genocidio nei confronti della popolazione palestinese. La Spagna diventa così la prima nazione europea a muovere un passo in questo senso: prima di lei, Belgio e Irlanda avevano manifestato l’intenzione di unirsi al procedimento presso il Tribunale dell’Aia, ma fino ad ora non è stata presentata alla CIG alcuna richiesta di adesione ufficiale. Nella causa, lo Stato di Israele viene accusato di aver violato l’art. 3 della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, avendo «fallito nel prevenire il genocidio», che starebbe invece portando avanti «con lo specifico intento di distruggere i palestinesi di Gaza».
Nell’invocare l’art. 63 dello Statuto della CIG, chiedendo di potersi aggiungere al procedimento in corso, la Spagna ha sottolineato che la Convenzione sul Genocidio «non è solo un trattato di diritto penale», ma garantisce la salvaguardia di «valori e principi fondamentali del diritto internazionale», quali «la tutela della dignità umana e il principio di responsabilità», imponendo a coloro che l’hanno sottoscritta «obblighi sostanziali» che non si limitano alla «garanzia del perseguimento penale del crimine di genocidio». La decisione di Madrid, annunciata lo scorso 6 giugno, arriva a poche settimane dal riconoscimento ufficiale, da parte del governo spagnolo, dell’esistenza dello Stato di Palestina secondo i confini precedenti il 1967 – con la Cisgiordania e Gaza connesse da un corridoio e Gerusalemme Est come capitale, in conformità con le risoluzioni ONU n. 242 e n. 338.
Atti come il blocco dell’assistenza umanitaria, la distruzione di infrastrutture fondamentali (quali «ospedali, scuole e strutture delle Nazioni Unite»), il taglio di energia elettrica e carburante, unite ad alcune dichiarazioni dei politici israeliani (come quelle rilasciate nell’ottobre 2023 dall’allora ministro per l’Energia e le Infrastrutture, Israel Katz, che su X scrisse «Il limite è stato superato. […] Vinceremo. Non riceveranno una goccia d’acqua o una singola batteria finchè non lasceranno il mondo») denotano, secondo la Spagna, l’intenzione di perpetrare il genocidio della popolazione così come descritto dall’art. 2 della Convenzione.
La causa contro Israele è stata presentata dal Sudafrica alla CIG lo scorso 29 dicembre. Da allora, numerosi Paesi hanno mostrato sostegno ad essa, dal Medio Oriente all’America Latina, passando per il continente asiatico. I Paesi che, analogamente a quanto fatto dalla Spagna, hanno presentato formalmente una richiesta di adesione alla causa sono Nicaragua, Colombia, Messico, Libia e Palestina. Altri (Belgio, Maldive, Turchia, Egitto, Cile, Irlanda e Cuba) hanno poi manifestato l’intenzione di aderirvi. A questi si aggiungono inoltre più di un migliaio di organizzazioni in tutto il mondo che hanno espresso la propria solidarietà alla causa.
[di Valeria Casolaro]
Speriamo che sia solo l’inizio… non aspettiamoci nulla da Meloni & soci, xò magari altri paesi europei si uniranno…
Personalmente sono terrorizzato dalla dichiarazione di Trump, il quale affermò che se sarà lui il prossimo presidente (come è sempre più probaile, salvo colpi di scena) aiuterà Israele a “finire il lavoro già iniziato”, e sappiamo bene di quale “lavoro” si tratta!
Sarà casuale che tutti i paesi che aderiscono o aderiranno sono poco o niente filo-americani?!
Oggi mi sento spagnolo!!!
Qualche stato con le palle esiste ancora per fortuna!
Questa è davvero una bella notizia, seppur nella tragedia!