giovedì 21 Novembre 2024

Pizze Buitoni contaminate: la Nestlé finisce a processo in Francia

Dopo due anni di intense indagini, l’azienda Nestlè è stata ufficialmente rinviata a giudizio in Francia per lo scandalo delle pizze Buitoni contaminate dal batterio Escherichia coli, che all’inizio del 2022 avrebbero causato la morte di due bambini. Lo ha reso noto la stessa Nestlé, che, in seguito all’apertura dell’inchiesta, aveva richiamato immediatamente in via precauzionale le pizze surgelate e fatto chiudere il suo stabilimento di Caudry, nel Nord della Francia. Lì erano infatti state prodotte le pizze della gamma “Fraîch’Up” della Buitoni che avrebbero comportato i decessi dei due piccoli, oltre a gravi lesioni per altri 55 minori e un adulto. All’interno del comunicato ufficiale non sono stati menzionati i formali capi d’accusa per cui è stato disposto il rinvio a giudizio nei confronti dell’azienda.

Sebbene ancora non si conoscano le specifiche fattispecie per cui la multinazionale è stata incriminata, occorre ricordare che le accuse mosse dalla Procura francese nell’ambito dell’inchiesta, ufficialmente aperta nella primavera del 2022, concernevano gravi ipotesi di reato quali omicidio colposo, lesioni involontarie, immissione sul mercato di un prodotto pericoloso per la salute e messa in pericolo altrui. Le autorità sanitarie avevano immediatamente inquadrato un collegamento diretto tra il consumo delle pizze “Fraîch’Up” della Buitoni, in cui vennero rinvenute tracce esagerate del batterio Escherichia coli, e i numerosi casi di contaminazione che hanno avevano decine di bambini: due di loro morirono, decine di altri riportarono lesioni ai reni. Lo stabilimento di Caudry, dove venivano prodotte le pizze incriminate, era stato perquisito dalla gendarmeria già il 13 aprile del 2022: a scioccare l’opinione pubblica francese erano state in particolare le immagini della fabbrica in questione, da cui erano emerse condizioni igieniche penose: cibo a terra, roditori che scorazzavano indisturbati, vermi della farina sulle linee di produzione, pezzi di plastica nelle vasche del lievito, sporcizia diffusa. Lo stabilimento è stato venduto dalla Nestlé nel novembre 2023 alla società italiana Italpizza, che lo ha fatto tornare in attività.

La contaminazione da Escherichia coli è una problematica che può causare malattie anche gravi e, in casi più rari, la morte, come avvenuto in questo frangente. Tra i sintomi dell’infezione figurano, in particolare, diarrea, dolori addominali, febbre, nausea e vomito. Nelle situazioni più gravi, si può arrivare anche all’insufficienza renale, che, soprattutto per bambini e anziani, può risultare letale. In Europa, nell’arco del 2022, sono stati registrati oltre 7.000 casi di tossinfezione da Escherichia coli. Di questi, una trentina sono risultati fatali.

[di Stefano Baudino]

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2 Commenti

  1. Sarebbe stato interessante chiedere alla Italpizza se dopo l’acquisto ha provveduto a risanare lo stabilimento e alla polizia francese che genere di ammende sanzioni amministrative ha posto in esere a quella ciofeca di azienda chiamata Nestlè.

  2. Questa è la punta dell’ iceberg. Tutti i prodotti confezionati, più o meno pieni di additivi (edulcoranti, coloranti, stabilizzatori, conservanti etc.) sono una catastrofe dal punto di vista nutrizionale. Per non parlare poi dell’ impatto energetico per mantenere costantemente degli alimenti ( si fa per dire…) a -18 gradi centigradi. Viva il cibo fresco!

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