Nonostante a controllare i battiti del cuore sia principalmente il sistema nervoso autonomo, anche il cervello può avere la sua parte: è quanto emerge da una nuova ricerca sottoposta a revisione paritaria e pubblicata sui volumi della rivista scientifica Science. I ricercatori, diretti da Airi Yoshimoto dell’Università di Tokio, hanno stimolato particolari regioni del cervello dei ratti scoprendo che in poco tempo le cavie hanno imparato a ridurre la frequenza cardiaca entro 30 minuti e hanno ottenuto una diminuzione dei batti di circa il 50% dopo cinque giorni di allenamento. Si tratta di una...
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”Using biofeedback-based operant learning, Yoshimoto et al. developed a rat model of self-regulated heart rate control.”
Sta gente dovrebbe usare e sacrificare i propri figli per fare esperimenti dove si sacrificano involontari mammiferi.
In fondo anche i loro cucciolotti sono mammiferi… O no?
Se non sbaglio le pratiche ayurvediche lo avevano già capito qualche millennio fa… è comunque una bella notizia!
Lo “shen” della medicina tradizionale cinese. Il Cuore ed il Cervello. Lo sapevano da 2000 anni…
Esatto!!!! Quello che ho pensato immediatamente anche io!