giovedì 21 Novembre 2024

Niente smartphone a scuola: Valditara firma la circolare

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha reso noto di aver firmato una circolare con cui, a partire dal prossimo anno scolastico, sarà introdotto il divieto dell’utilizzo dei cellulari nelle scuole fino alle medie. La precedente circolare del 2022, che vietava l’utilizzo di telefonini e di altri dispositivi elettronici, faceva eccezione per i casi in cui esso fosse autorizzato dal docente, «in conformità con i regolamenti di istituto, per finalità didattiche, inclusive e formative». Dall’anno prossimo, invece, i telefoni saranno banditi in classe per qualsiasi scopo. La circolare ministeriale non estende tale divieto all’uso di tablet o computer, che – anche se solo sotto la guida del docente – potranno continuare a essere utilizzati tra le mura scolastiche. Nel testo della comunicazione si fa anche riferimento al ritorno al diario cartaceo per segnare i compiti a casa, «fermo restando – ha dichiarato Valditara – che i genitori continueranno a essere avvisati con il registro elettronico».

“A tutela del corretto sviluppo della persona e degli apprendimenti, si dispone il divieto di utilizzo in classe del telefono cellulare, anche a fini educativi e didattici, per gli alunni dalla scuola d’infanzia fino alla secondaria di primo grado, salvo nei casi in cui lo stesso sia previsto dal Piano educativo individualizzato o dal Piano didattico personalizzato, come supporto rispettivamente agli alunni con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento ovvero per documentate e oggettive condizioni personali”, si legge all’interno della circolare di Valditara, in cui si aggiunge che “potranno, invece, essere utilizzati, per fini didattici, altri dispositivi digitali, quali pc e tablet, sotto la guida dei docenti”, restando fermi “il ricorso alla didattica digitale e la sua valorizzazione, cosi come l’impegno a rendere edotti gli studenti sul corretto ed equilibrato uso delle nuove tecnologie, dei telefoni cellulari e dei social e sui relativi rischi, come previsto anche dal DigComp 2.2″.

Un approccio analogico sarà promosso anche per quanto concerne le consegne a casa. Con la finalità di sviluppare la responsabilità e l’autonomia degli studenti nella gestione dei compiti, la circolare raccomanda infatti di “accompagnare la notazione sul registro elettronico delle attività da svolgere a casa con la notazione giornaliera su diari/agende personali”. Infatti, ha sottolineato il ministro, «negli ultimi anni si è diffusa la consuetudine, tra i docenti, di assegnare i compiti da svolgere a casa esclusivamente mediante notazione sul registro elettronico», modalità che «comporta, di fatto, che gli alunni consultino sistematicamente il registro elettronico attraverso dispositivi tecnologici, PC, smartphone e tablet, per verificare quali attività debbano essere svolte a casa e per quale giorno, spesso con la mediazione dei genitori, titolari delle password di accesso». La filosofia, insomma, è quella prediligere l’uso quotidiano di carta e penna rispetto all’abuso dei dispositivi elettronici, ma anche il prossimo anno verrà comunque dato un certo spazio alla tecnologia in ambito scolastico. In alcuni istituti, infatti, partirà una sperimentazione con “assistenti basati sull’intelligenza artificiale”, che, come dichiarato da Valditara, avrà l’obiettivo di «valutare se tali assistenti possano migliorare le performance degli studenti, individuare le migliori pratiche per integrare l’intelligenza artificiale nella didattica quotidiana, assicurare un uso etico e rispettoso della privacy degli studenti e dei docenti, e mantenere il docente al centro del processo educativo».

Alla base della decisione del ministro sul divieto dei cellulari nelle scuole ci sono i contenuti di una serie di studi internazionali, tra cui il Rapporto Unesco “Global education monitoring report, 2023: technology in education: a tool on whose terms?”, in cui è stato evidenziato il legame negativo tra l’uso eccessivo delle TIC e il rendimento degli alunni, nonché i risultati di una indagine svolta dalla VII commissione del Senato -, inerenti le conseguenze negative che l’utilizzo eccessivo degli strumenti digitali possono produrre sulla soglia di attenzione e sullo spirito critico dei ragazzi – frutto dell’audizione di neurologi, psicologi, pedagosti, grafologi ed esponenti delle forze dell’ordine. Nel documento si legge, infatti, che “l’uso di dispositivi digitali” e “la scrittura su tastiera elettronica invece della scrittura a mano” provoca la riduzione della “neuroplasticità”, ossia “lo sviluppo di aree cerebrali responsabili di singole funzioni”. Il medesimo effetto si registra nei bambini, di cui viene limitata la “fisicità”. Nell’indagine si scrive infatti che, nei primi anni di vita, “la conoscenza di sé e del mondo passa attraverso tutti e cinque i sensi: sollecitare prevalentemente la vista, sottoutilizzando gli altri quattro sensi, impedisce lo sviluppo armonico e completo della conoscenza. È quel che accade nei bambini che trascorrono troppo tempo davanti allo schermo di un iPad o simili”.

L’indagine del Senato collega l’uso eccessivo dei dispositivi digitali alle problematiche più impattanti che stanno investendo le nuove generazioni, tra cui l’aumento di depressioni e suicidi, ma anche dei casi di autolesionismo, anoressia e bulimia, tutte “manifestazioni di disagio giovanile sempre esistite, ma che oggi si autoalimentano sui social e nelle chat”, in cui i minori si avventurano spesso “senza alcuna sorveglianza da parte dei genitori”. Asserendo che, dalle audizioni svolte e dalle documentazioni acquisite, non sono emerse “evidenze scientifiche sull’efficacia del digitale applicato all’insegnamento”, nel documento si stilano una serie di conclusioni, tra cui figura la sollecitazione a governo e Parlamento a “scoraggiare l’uso di smartphone e videogiochi per minori di quattordici anni” e “incoraggiare, nelle scuole, la lettura su carta, la scrittura a mano e l’esercizio della memoria”.

[di Stefano Baudino]

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2 Commenti

  1. Mi fa piacere che finalmente se ne siano resi conto, erano le stesse cose che provavamo a dire ai professori che da un lato davano i compiti sul registro elettronico ( magari anche a pomeriggio inoltrato!) e poi dicevano ai ragazzi di non usare troppo i cellulari 🤔Questo articolo avrebbe potuto trovare posto anche nella nuova e apprezzata rubrica delle buone notizie 😊

  2. Duole ammetterlo: una regola sacrosanta.
    Ma ci voleva così tanto tempo (e un governo e un Ministro così scellerati per quasi tutto il resto..) per introdurre una norma così semplice e di naturale buonsenso? Ci vuole sempre una serie di studi, statistiche e altri effetti documentati di “strage” psicologica-psichiatrica, prima di arrivare a ciò che era facilmente prevedibile?
    Ricordo qualche breve intervista in tv a degli studenti, un anno fa più o meno, su questa ipotesi… Solo al pensiero della privazione dello smartphone era già partito “lo sclero”, tanto per usare un termine giovanile. Il senso di smarrimento inconscio e la relativa grave dipendenza si erano subito manifestate nelle loro risposte e reazioni, anche rabbiosamente, ….

    Che tristezza. Anche perché, se si osserva DA CHI viene promulgata la legge, .. ma la sinistra dove c. è?

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