Il 20 giugno scorso il governo italiano ha approvato un decreto che dà via libera ai progetti di ricerca di "materie prime critiche" - ossia minerali necessari all'industria elettrica - nelle acque territoriali. Si tratta della mossa con la quale l'Italia vuole entrare nel settore del "deep sea mining", cioè la ricerca di minerali nei fondali marini più profondi. Una pratica sotto accusa a livello internazionale e controversa anche a livello europeo, con Paesi come la Francia che ne chiedono il divieto a causa delle possibili e sconosciute conseguenza sugli ecosistemi marini. Il governo italia...
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Bruciare le foreste, succhiare il petrolio, trasformare gli animali in macchine, contaminare le acque, alterare l’ aria, creare isotopi radioattivi, eleggere come Reale il virtuale e adesso mescoliamo anche il fondo del mare… Magari non si potrebbe fare una pausa per riflettere un momento leggendo un qualche testo di Assisi?
Domanda da “ignorante”:
devasta di piu’ il pianeta estrarre con una pompa un liquido chiamato petrolio, oppure sbancare delle montagne per estrarre minerali per fare batterie elettriche?
devasta di piu’ purificare petrolio per fare benzina, oppure fondere e lavorare rocce per estrarre terre rare per le batterie?
devasta di piu’ una centrale termoelettrica ad alta potenza/resa, oppure una spianata infinita di pannelli solari sopra a fertili terreni una volta agricoli, e magari espropriati a famiglie contadine li’ da generazioni?…e i quali pannelli dovranno dopo pochi anni essere smaltiti?
Gradita una risposta da quegli “ecologisti radical-shick” che si chiamano “five stars”…
Questo è il prezzo della fantomatica transizione ecologica …solo altro business e basta.
Alla faccia dell’economia circolare! A che devono servire tutte queste materie prime? Stiamo ancora ai tempi dell’età del bronzo? Non sarà ora di rivedere l’intero paradigma economico su cui poggia la nostra esistenza?