In Perù gli archeologi hanno portato alla luce i resti di un antico tempio e teatro risalenti a 4.000 – o forse anche 5.000 – anni fa. La scoperta può aiutare gli studiosi a comprendere le origini delle complesse religioni della regione ed è avvenuta nel sito Los Paredones de la Otra Banda-Las Ánimas. I ricercatori hanno trovato un tempio cerimoniale contenente resti umani appartenenti a tre adulti, fregi raffiguranti immagini di animali mitici e tipici della cultura dell’epoca e diversi doni cerimoniali, i quali suggeriscono che i tre defunti siano stati uccisi durante un rituale sacrificale. La peculiarità della scoperta, però, risiede nella datazione delle strutture rinvenute e nel fatto che il tempio sarebbe stato realizzato da un popolo di cui si hanno ben poche notizie e non dagli Inca. Gli archeologi hanno trovato anche la tomba di un bambino, il quale non si sa se sia stato sacrificato o meno e la cui sepoltura sarebbe avvenuta secoli dopo la costruzione della struttura principale.
A rivelare la notizia è il Ministero della Cultura peruviano, che cita l’archeologo Luis Armando Muro Ynoñán, il quale ha dichiarato: «È stato davvero sorprendente che queste strutture antichissime fossero così vicine alla superficie moderna». I ricercatori, infatti, hanno scavato nel terreno un quadrato di lato 33 piedi (circa 10 metri) e hanno iniziato a trovare tracce dei muri a soli sei piedi (circa 1,8 metri) di profondità. Procedendo con le indagini, è stata trovata una «sezione» di un grande tempio e persino quello che sarebbe un piccolo teatro «con un’area dietro le quinte e una scalinata che conduceva a una piattaforma simile a un palco». Questo «avrebbe potuto essere utilizzato per eseguire spettacoli rituali di fronte a un pubblico selezionato», ha poi aggiunto Ynoñán. I reperti risultano anteriori nella datazione sia rispetto al sito archeologico più noto del Paese – Machu Picchu – sia rispetto alle culture pre-Inca e Nazca.
L’ipotesi più accreditata, per ora, è che la costruzione sia stata realizzata dai Moche: un popolo abbastanza misterioso di cui si hanno poche informazioni a riguardo: «Non sappiamo come queste persone si chiamassero, o come le altre persone si riferissero a loro. Tutto ciò che sappiamo di loro deriva da ciò che hanno creato: le loro case, i loro templi e i loro beni funerari. Le persone qui hanno creato sistemi religiosi complessi e percezioni del loro cosmo», con la religione che è «un aspetto importante dell’emergere dell’autorità politica», ha poi aggiunto. Infine, il ricercatore ha rivelato di aver trovato diversi grandi murales dipinti sui muri, dai quali sono già stati raccolti campioni di pigmenti di vernice che verranno analizzati in laboratorio e sfruttati per la datazione al carbonio e quindi per confermare l’età del sito. «È stato davvero incredibile trovarsi faccia a faccia con queste raffigurazioni di un dio antico che era così importante per questi antichi gruppi», ha concluso Ynoñán, aggiungendo di avere un «legame speciale» e «profondo» con la scoperta in quanto la sua famiglia proviene dalla zona.
[di Roberto Demaio]
Ma chissenefrega di scoperte di nuovi cannibalismi.