lunedì 18 Novembre 2024

Ursula von der Leyen è stata rieletta presidente della Commissione UE

Il Parlamento europeo ha riconfermato Ursula von der Leyen nel ruolo di presidente della Commissione. A votare a favore del suo secondo mandato sono stati 401 eurodeputati, 41 in più rispetto alla soglia richiesta per la maggioranza. I contrari si sono fermati a 284. Ha retto, dunque, alla prova dei franchi tiratori il blocco composto da Popolari, Socialdemocratici e Liberali. Poco prima del voto il gruppo dei Verdi ha reso noto il suo sostegno formale al von der Leyen bis, conquistati forse dalle promesse sul Green Deal, tra i punti fermi del programma presentato a Strasburgo dalla politica tedesca. Nel discorso durato poco meno di un’ora sono poi comparsi riferimenti alla difesa dei confini europei e dunque alla prosecuzione delle politiche anti-migratorie, al centro di critiche da parte delle organizzazioni per i diritti umani. Politiche giudicate ad ogni modo non sufficientemente risolute dai gruppi di destra dell’europarlamento, che hanno confermato il voto contrario. Presente anche l’evergreen della Difesa, per cui verrà nominato un apposito commissario, nel solco della militarizzazione dell’UE. In politica estera è stato poi rinnovato il sostegno militare all’Ucraina, su cui ieri si è espresso anche l’Europarlamento, stabilendo che Kiev potrà usare le armi occidentali per colpire il territorio russo.

Stando agli impegni presi questa mattina a Strasburgo, Ursula von der Leyen presenterà entro i cento giorni del suo secondo mandato un libro bianco (un documento contenente azioni mirate e concrete) sul futuro della Difesa europea. Tra le misure annunciate in anteprima figurano la creazione di un Fondo per investire in capacità di difesa di alto livello e la realizzazione di uno scudo aereo europeo. Il futuro dell’UE non riserverà dunque nulla di diverso dal passato recente, con il dirottamento di risorse sociali verso la militarizzazione. Ai socialisti sono state fatte comunque delle promesse circa l’edilizia abitativa, per far fronte all’emergenza rincari che ha travolto il settore. In Italia la Lega ha giocato d’anticipo avanzando la riforma “salva casa” basata sui “micro monolocali” alti appena 2,4 metri (meno degli standard del 1896). Il partito guidato da Matteo Salvini ha più volte ribadito la contrarietà alla rielezione di Ursula von der Leyen. Scelta opposta a quella dei forzisti, partner di maggioranza in Italia. Meloni ha scelto, invece, la strategia del silenzio. Il governo è in buona compagnia, dal momento che anche l’opposizione si è spaccata sul sostegno al von der Leyen bis: favorevoli Partito democratico e Verdi, contrari Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana.

Il voto di oggi si è tenuto a poche ore da una sentenza storica per l’Unione europea, che ha visto la Corte di Giustizia (ECJ) condannare la Commissione per non aver “concesso al pubblico un accesso sufficientemente ampio ai contratti di acquisto di vaccini contro il Covid-19”. A quanto pare Ursula von der Leyen, a capo di quella Commissione, non ha però risentito del colpo giuridico, finendo per ottenere un ampio sostegno dal Parlamento europeo e dunque la rielezione per un secondo mandato da presidente. La politica tedesca ha provato anche ad accattivarsi il gruppo europeo della sinistra (LEFT), inserendo nel discorso un riferimento a Gaza, dove «lo spargimento di sangue deve fermarsi, qui e ora. L’umanità non può sopportare oltre». Un’espressione neutra, priva di soggetti attivi (Israele) e passivi (popolazione palestinese), in un tentativo di edulcorare il genocidio in atto in Palestina.

Ursula von der Leyen e Benjamin Netanyahu, incontro del 13 ottobre 2023.

Parole sbiadite che non a caso giungono dopo mesi di impegno inesistente dell’Unione europea, che non ha ancora messo in campo alcuna pressione diplomatica ed economica nei confronti dell’alleato israeliano e ha ottenuto in cambio – proprio nella persona di Ursula von der Leyen – una denuncia alla Corte Penale Internazionale per complicità nel genocidio. «Lei ha speso parole per Gaza ma si è fatta fotografare con il criminale Netanyahu», ha tagliato corto sulla questione la capogruppo della Sinistra UE, la francese Manon Aubry, che ha poi aggiunto: «In mezz’ora lei non ha mai parlato di povertà e disoccupazione, lei guadagna più di 30mila euro al mese ma un europeo su tre salta un pasto, esca dalla sua torre d’avorio».

[di Salvatore Toscano]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

7 Commenti

  1. Vergogna. E poi ci vengono a dire che votare è importante.
    Come in Francia, tanto rumore per nulla, e Macron, il primo ministro, il capo de parlamento sono ancora in sella…. alla faccia del volere popolare.
    Abbiamo assistito al funerale della democrazia.

  2. Vergogna. E poi ci vengono a dire che votare è importante.
    Come in Francia, tanto rumore per nulla, e Macron, il primo ministro, il capo de parlamento sono ancora in sella…. alla faccia del volere popolare.
    Abbiamo assistito al funerale della democrazia.

    • Più che tenerla in scacco spererei che venga rimossa presto dalla Corte che in tal modo rimedierebbe al voto ignobile dato dai 401 che l’hanno eletta, consapevoli di tutte le nefandezze di cui si è resa protagonista la signora fino ad oggi

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria