domenica 22 Dicembre 2024

La Commissione Europea finanzierà la TAV e il progetto del Ponte sullo Stretto

La Commissione europea finanzierà lo studio di fattibilità della costruzione del ponte sullo Stretto di Messina per il quale saranno elargiti dall’Ue 24,7 milioni di euro. La progettazione della grande opera sullo stretto che collegherà la Calabria alla Sicilia rientra in una lista più ampia di 134 progetti per la Mobilità intelligente e sostenibile che la Commissione Ue ha deciso di finanziare con sette miliardi di euro. La nota tecnica dei servizi della Commissione evidenzia che il progetto «mira a completare la progettazione tecnica del ponte ferroviario-stradale sullo stretto di Messina, per collegare la Regione Calabria e l’isola di Sicilia». Si tratta, dunque, degli studi propedeutici per i cantieri futuri, il cui vantaggio principale «sarà quello di preparare la futura costruzione del ponte». Ad oggi, il finanziamento riguarderà la sola dimensione ferroviaria della struttura, come ha chiarito la commissaria per i Trasporti, Adina Valean. Un risultato degno di nota per il governo Meloni e per Matteo Salvini, che da quando è ministro delle Infrastrutture è diventato grande sostenitore del progetto, dopo averlo avversato per anni quando era all’opposizione.

I tempi per l’avvio della costruzione della grande opera sono ancora lunghi, considerato che si devono ancora svolgere gli studi di fattibilità e non c’è quindi un inizio certo dei lavori. Diversi esperti, inoltre, hanno già messo in luce le criticità dell’infrastruttura e gli interessi nascosti dietro la stessa. Il Comitato esterno incaricato dal ministero di valutare il progetto, ad esempio, in un rapporto di 51 pagine specifica che vi sono ben 68 mancanze da sanare prima di procedere: tra queste, l’acciaio da utilizzare, gli esami sismici, la tenuta in caso di forte vento. Nella relazione si legge che il Comitato “ritiene opportuno che nell’aggiornamento delle analisi strutturali vengano riesaminati scenari che tengano conto dell’azione combinata del vento e dei carichi di traffico ferroviario e stradale” ed è richiesto anche un aggiornamento della “zonizzazione microsismica”, cioè la verifica della resistenza degli elementi strutturali in relazione a sismi di forte intensità, considerato che la zona è definita come una delle aree più a rischio nel continente europeo.

Il presidente dell’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione), Giuseppe Busia, invece, durante un’audizione alla Camera ha criticato l’assenza di un progetto «unitario e completo» prima dell’inizio dei lavori, cosa che a suo dire potrebbe innescare aumenti dei costi oltre i limiti previsti dalle normative UE e la conseguente necessità di ricorrere a un nuovo bando di gara. Allo stesso modo, ha posto l’accento sull’avvio disomogeneo dei lavori che renderebbe difficile avere un «quadro chiaro e complessivo dell’effettiva realizzabilità dell’opera e dei relativi costi», con il probabile effetto di «trasferire in capo alla parte pubblica rischi che invece competono contrattualmente al privato». Da ultimo ha criticato l’assenza di un termine per l’approvazione del progetto esecutivo.

Oltre agli aspetti di carattere tecnico ed economico, il giornalista antimilitarista Antonio Mazzeo ha messo in luce gli interessi di tipo militari dietro all’infrastruttura: più che a migliorare la mobilità civile, infatti, il ponte sullo Stretto servirebbe a migliorare la mobilità e i collegamenti delle basi militari del sud Italia, dove l’Alleanza atlantica gestisce le principali operazioni americane nel Mediterraneo. Questo è uno dei motivi per cui l’opera è richiesta a gran voce dall’UE e dalla Nato. A conferma di questa lettura c’è una relazione presentata il 31 marzo dal governo Meloni, in cui si specifica che il ponte sullo Stretto rappresenta «un’infrastruttura fondamentale rispetto alla mobilità militare, tenuto conto della presenza di basi militari Nato nell’Italia meridionale».

Il ponte sullo Stretto è solo uno dei progetti italiani compreso nel pacchetto di investimenti da sette miliardi dell’UE: in totale sono sette i progetti che riguardano la mobilità e le infrastrutture italiane, tra cui anche la TAV Torino-Lione a cui la Commissione destinerà 700 milioni di euro.

[di Giorgia Audiello]

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3 Commenti

  1. Sarò ignorante, ma per me “La Commissione Europea finanzierà il progetto del Ponte sullo Stretto” non equivale a scrivere “La Commissione europea finanzierà lo STUDIO DI FATTIBILITÀ della costruzione del ponte sullo Stretto di Messina”. Probabilmente fraintendo io il significato del termine clickbait, però secondo me questo un po’ lo è, e non è la prima volta che mi capita di avere questa sensazione leggendo gli articoli de L’indipendente. Ciononostante continuo ad apprezzare molto il vostro lavoro e i contenuti che proponete, complimenti!

  2. Per circa una settimana in questi giorni di Luglio, tutti i treni da Sapri (Campania) a Battipaglia (Calabria) sono sospesi. Di fatto la linea ferroviaria che dal nord va diretta in calabria e sicilia è troncata! TreniItalia ha già mandato avviso che dice di arrangiarsi in altro modo.
    TAV e Ponte sullo stretto via libera e soldi a pioggia. Utilità reale? Danni collaterali? …
    Poi basta un piccolo deragliamento, una frana, un evento straordinario e si blocca tutto.

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