giovedì 21 Novembre 2024

Barcellona vuole tassare i turisti che arrivano in nave da crociera

Continua la lotta alla speculazione turistica a Barcellona, una delle città spagnole più colpite dal fenomeno del turismo di massa. Nella giornata di ieri, domenica 21 luglio, il Sindaco socialista Jaume Collboni ha rilasciato una intervista in cui propone una nuova iniziativa per disincentivare il turismo mordi e fuggi: aumentare la tassa per tutti coloro che arrivano in crociera e rimangono in città meno di 12 ore. A oggi, la tassa ammonta a 7 euro, ma non è ancora chiaro a quanto il primo cittadino abbia intenzione di aumentarla. La proposta di Collboni si colloca così sulla scia delle altre iniziative volte a diminuire l’ondata di turisti che stringe la città, e contro la quale i cittadini si stanno mobilitando da mesi.

L’iniziativa di aumentare la tassa per i crocieristi è stata lanciata da Collboni in una intervista rilasciata al País. Qui, il sindaco spiega come la tassa di soggiorno della città sia divisa in una sezione regionale e una locale. «Abbiamo già alzato la sezione locale al massimo, 4 euro, e ora un crocierista di passaggio paga complessivamente 7 euro. Vogliamo aumentare ulteriormente la sezione locale della tassa di soggiorno per i crocieristi che trascorrono meno di 12 ore a Barcellona». La proposta deve ancora passare dal Governo e dal Parlamento della Regione. Il senso dietro l’iniziativa è quello di «far coprire i costi di questo uso intensivo dello spazio pubblico, della pulizia, della sicurezza e dell’ordine pubblico per la città» agli stessi turisti che fanno aumentare le spese in tali settori. Oltre a proporre l’aumento della tassa locale, Collboni afferma di starsi battendo per una riduzione del numero delle affittanze turistiche, così da diminuire il tetto massimo delle case in affitto per brevi periodi e aumentare quelle dedicate ai cittadini.

Quella di tassare i crocieristi non è certamente la prima iniziativa presa dalla città di Barcellona per contrastare il turismo di massa. È ormai mesi che il centro catalano si batte contro la speculazione turistica, e giusto due settimane fa, sabato 6 luglio, migliaia di persone hanno manifestato contro il sovraffollamento di turisti in città e contro la crescente dipendenza dell’economia locale dal turismo di massa, in una città che conta 1,6 milioni di abitanti e 30 milioni di turisti annuali. La manifestazione, all’insegna dello slogan “Basta! Mettiamo limiti al turismo”, ha visto i cittadini sparare ai turisti con delle pistole ad acqua, in segno di protesta. Barcellona non è l’unica città spagnola che si è sollevata contro il turismo di massa. Ad aprile i cittadini delle Canarie si sono riuniti per la prima volta nella loro storia in una manifestazione congiunta contro il turismo che da anni soffoca le isole, e in generale la questione è molto sentita anche in grandi poli di attrazione come le Baleari, Madrid, e Malaga.

[di Dario Lucisano]

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