Il 19 luglio del 2012, la popolazione di Kobane (cittadina di meno di 50 mila abitanti situata nel nordest della Siria, al confine con la Turchia) ha respinto le forze armate siriane di Assad e creato un proprio autogoverno. Il contesto è quello della guerra civile scoppiata nel Paese nel 2011 e che, a 13 anni di distanza, ancora non vede la fine. Nella memoria curda, questo verrà ricordato come il Giorno della Libertà e l'inizio della Rivoluzione del Rojava. La rivolta della popolazione curda di Kobane coinvolgerà nei giorni seguenti anche quella di Afrîn e delle zone vicine, muovendosi lungo...
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Complimenti per questo bello e documentato articolo riguardante una parte del mondo non lontana da noi di cui si parla poco e di cui molto, ma molto di più, si dovrebbe parlare. E complimenti alla testata che mi pare la sola dove servizi come questo vengono pubblicati.
Nel mondo della multipolarità autocratica (occidentale e orientale) una piccola isola veramente alternativa allo status quo mondiale. Speriamo resista, malgrado il colpevole silenzio occidentale
Da abbonato mi chiedo cone si fa a fate un’articolo così superficiale: la rivoluzione siriana madre della”rivoluzione curda” è come se non fosse mai accaduta. Non fate altro che tessere elogi verso il confederalismo democratico ( sulla carta) . Ancora un po’ è Ocalan nelle case curde diventa come la foto del papa…. Nulla che sia una vera analisi giornalistica degli anni della primavera… non rinnoverò l’abbonamento
Buongiorno Riccardo, l’approfondimento parla di un evento molto specifico e di un contesto estremamente determinato all’interno del panorama della storia della rivoluzione curda, ovvero la Rivoluzione del Rojava (o Rivoluzione del Kurdistan siriano), formalmente iniziata il 19 luglio 2012, che diede inizio all’esperimento di confederalismo democratico nel nordest della Siria, nell’ambito del quale fu stilato il “Contratto Sociale”, tema centrale del focus. Si tratta eventi inestricabilmente collegati con la figura di Abdullah Öcalan, per i motivi specificati nel focus. Non si tratta di una “analisi giornalistica degli anni della primavera”, tema per un articolo a sè.
Cordialmente,
Valeria Casolaro, autrice dell’articolo
Mi sembra una reazione eccessiva non rinnovare l’abbonamento perchè non si è d’accordo su quanto scritto.
E’ normale trovare un articolo che non sia in linea con le proprie posizioni. Vorrei ricordare che il vero giornalismo non è fatto per attrarre consensi scrivendo ciò che il lettore vuole leggere, il vero giornalismo ha proprio lo scopo di esporre nel modo più oggettivo possibile gli avvenimenti, che ci piaccia o no, lasciando poi trarre al lettore le conclusioni che ritiene giusto trarre (pensiero critico). Leggo giornali e quotidiani da oltre 30 anni e mi sento di dire che i giornalisti dell’Indipendente siano una spanna sopra ai giornalisti che scrivono sulle testate generaliste, i quali, ormai è chiaro, sono scribani che riportano notizie scritte da altri.
Non sone esperto di “primavera/rivoluzione curda” ma a me l’articolo sembra ben fatto.