Gustavo Petro ha firmato una legge che vieta definitivamente le corride in Colombia, il Paese sudamericano di cui è presidente, ponendo fine ai tradizionali quanto macabri spettacoli di origine spagnola in cui in un’arena i “toreros” provano a trafiggere i tori con delle spade.
La legge, denominata “No mas olé” (Niente più olé), è stata approvata il 28 maggio dal Congresso della Repubblica con 93 voti favorevoli e solo 2 contrari, e attendeva solo la firma di Petro. Una formalità, dal momento che il presidente si è sempre dichiarato contrario alle corride, esprimendo la sua opposizione sin da...
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E c’è chi invoca la tradizione culturale in questi casi! Come se dovessimo mantenere in vita anche lo squartamento nella pubblica piazza, che era anch’esso uno spettacolo per la popolazione (che accorreva in massa). E come se le culture fossero un monolite che rimane integro nei secoli.
“Questa piazza sarà un luogo di cultura, sport e vita, non di morte. Uccidere esseri senzienti per divertimento non è cultura.”
La corrida o è divina o fa schifo, non ci sono mezze misure, credo che andrebbe permessa solo in Spagna perché solo lì raggiunge l’apice nel quale lo spettacolo diventa avvincente e il Torero inizia come vittima sacrificale, ma conclude come eroe, se ha saputo trasformarsi in puro reagire senza pensiero, oppure muore.
Mah, quello che tu descrivi è lo spettacolo teatrale, la simulazione, poi, nella realtà (e per fortuna) il torero non muore (quasi) mai, invece il toro sì…
Sposo l’affermazione del Presidente colombiano riportata da E.Asian Lynx senza “sè” e senza “ma”!