I primi aerei F-16 promessi da una serie di Paesi occidentali al governo di Kiev sono già arrivati in Ucraina. Lo ha annunciato ieri, in occasione del Giorno dell’Aeronautica delle Forze armate ucraine, il presidente Volodymyr Zelensky, senza dare ulteriori dettagli sulle quantità di velivoli pervenuti e sugli Stati coinvolti nelle operazioni di trasferimento. Come testimoniano le immagini pubblicate dal governo ucraino, in occasione della cerimonia – svoltasi in una località segreta – i caccia F-16, MiG-29 e Su-27 hanno sorvolato il cielo. Nel frattempo, è arrivata la dura reazione del Cremlino alle parole di Zelensky. Il viceministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, ha infatti dichiarato che «potrebbe arrivare il momento in cui la Russia dovrà schierare missili nucleari in risposta alle azioni occidentali» in Ucraina. Sintomo chiaro del riaccendersi dell’escalation.
«Abbiamo tenuto centinaia di riunioni e negoziazioni per rafforzare le capacità della nostra aviazione, per rafforzare le capacità della nostra difesa aerea e delle nostre Forze di difesa. Abbiamo spesso sentito la parola “impossibile” in risposta, ma abbiamo reso possibile ciò che era la nostra ambizione, la nostra necessità di difesa, e ora è effettivamente una realtà, una realtà nei nostri cieli. Gli F-16 sono in Ucraina. L’abbiamo reso possibile», ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky nel corso della cerimonia, pur non specificando quanti aerei abbiano raggiunto l’Ucraina né dove siano effettivamente stati collocati. Secondo quanto riferito dalla rivista The Economist, il governo di Kiev avrebbe ricevuto dieci jet da combattimento F-16 dai paesi occidentali e ne dovrebbe ottenere altri dieci entro la fine del 2024. Zelensky ha pubblicamente ringraziato gli Stati Uniti, Paese che ha fabbricano gli aerei, nonché Danimarca e Paesi Bassi, ovvero i primi due Stati in lista per il trasferimento dei loro jet in Ucraina, pur evidenziando che il numero di F-16 e piloti addestrati è ancora insufficiente. Il presidente ucraino ha infatti voluto puntualizzare quanto sia importante per Kiev che i suoi alleati si impegnino ad espandere rapidamente i programmi e le opportunità di addestramento sia per i piloti ucraini che per le squadre di ingegneri. Anche per questo, per bocca del viceministro degli Esteri, la Russia è tornata a mostrare i denti. In totale, da qui a quattro anni, i Paesi occidentali hanno promesso a Zelensky ben 95 F-16: 30 arriveranno dal Belgio, 24 dai Paesi Bassi, 22 dalla Norvegia e 19 dalla Danimarca.
Le discussioni pubbliche sull’invio degli F-16 in Ucraina hanno iniziato a guadagnare terreno nel 2023, con dichiarazioni di vari leader occidentali sull’importanza di rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina. Già lo scorso marzo, il presidente russo Vladimir Putin aveva affermato che le consegne di nuove armi ed equipaggiamenti a Kiev, tra cui gli F-16, non avrebbero invertito la situazione al fronte, ma anzi provocato il prolungamento del conflitto. Nello specifico, Putin aveva riferito che gli F-16 forniti all’Ucraina diventeranno un «obiettivo legittimo» per la Russia se «utilizzati dagli aeroporti di paesi terzi, non importa dove si trovino». Secondo il capo del Cremlino, infatti, l’eventuale fornitura di F-16 all’Ucraina non avrebbe cambiato lo scenario sul campo di battaglia, dal momento che la Russia «li distruggerà come già sta facendo con i carri armati e le altre armi occidentali». Nel maggio del 2023, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva infine approvato il piano per l’addestramento dei piloti ucraini sugli F-16, segnando un importante passo in avanti rispetto al trasferimento dei velivoli militari. Altri paesi, tra cui Paesi Bassi e Danimarca, avevano poco dopo dichiarato la loro disponibilità a partecipare al processo di addestramento e al possibile invio di F-16. Che, almeno nella sua prima fase, si è concretizzato nelle scorse settimane. Nel frattempo, al 75° Summit della NATO andato in scena a Washington a inizio luglio, è stato annunciato che verrà istituito in Germania un nuovo comando per addestrare ed equipaggiare le truppe ucraine con l’obiettivo di «fornire sostegno alla sicurezza per l’Ucraina su base permanente e garantire così un sostegno migliore, prevedibile e coerente». Nello specifico, si è stabilito che oltre a rafforzare il sostegno militare e finanziario a Kiev inviando anche i Jet F-16, si sosterrà l’Ucraina «nel suo percorso irreversibile verso la piena integrazione euro-atlantica, compresa l’adesione alla NATO» e nel 2026 verranno schierati nello Stato tedesco missili a lungo raggio.
[di Stefano Baudino]
Si accorgeranno presto gli ucraini quanto gli costerà questa guerra. Fra non molto gli presenteranno il conto. Il sig.r “ regala “ è morto da tempo
Sempre peggio, sempre più cecità, sempre più ottusità….gli Stati Uniti dovranno mollare la leadership prima o poi e gli europei con loro. E’ solo questione di tempo
Evidentemente la demenza è più contagiosa del Covid ed ha ormai contagiato tutti i vertici NATO.
È ovvio infatti che dare qualche arma avanzatissima all’Ukraina serve solo come vaccino per le forze armate Russe a creare le migliori contromisure per renderle inefficaci in futuro, andrebbero tutti arrestati per Alto Tradimento: Le armi più avanzate andrebbero usate solo in modo massiccio e definitivo, mai presentate in piccoli lotti.
Che carino, cosi ora il cocainomane di Kiev potrà giocare anche con gli aeroplanini!!
Proprio una bella notizia. Mi chiedo per quanto tempo ancora i grandi Stati nazionali europei (Germania, Francia, Italia e Spagna e se vogliamo l’ UK) rimarranno in silenzio a prendere ordini dallo zio Sam o dalla commissione europea. Va’ a finire che bisogna augurarsi un presidente repubblicano o un Ayatollah incazzato…
vi chiedo di non pubblicare la foto questo sporco individuo.
grazie