mercoledì 14 Agosto 2024

Il Consiglio UE approva 4,2 miliardi di euro per il sostegno finanziario all’Ucraina

L’Unione Europea ha autorizzato il primo pagamento regolare nell’ambito dello Strumento per l’Ucraina, un fondo di 50 miliardi di euro destinato a garantire la stabilitĂ  finanziaria dell’Ucraina nei prossimi quattro anni. A dare formalmente l’ok è stata la presidenza ungherese del Consiglio dell’UE, nonostante il governo di Budapest si fosse inizialmente opposto a tale stanziamento. La prima rata di 4,2 miliardi ha ottenuto il via libera dopo che gli ambasciatori dei 27 Stati membri hanno confermato che l’Ucraina ha rispettato le condizioni e le riforme richieste dal Piano per l’Ucraina, approvato a marzo. Le riforme riguardano la gestione delle finanze pubbliche, il miglioramento del contesto imprenditoriale, in particolare nel settore energetico, e lo sminamento del territorio. Dei 50 miliardi di euro in oggetto, fino a 32 miliardi saranno utilizzati per sostenere le riforme e gli investimenti previsti, con pagamenti legati al raggiungimento di determinati obiettivi. L’UE aveva giĂ  fornito un finanziamento ponte di 6 miliardi e un prefinanziamento di 1,89 miliardi.

La decisione del Consiglio è arrivata martedì 6 agosto. Essa prevede lo stanziamento di un primo pacchetto di 4,2 miliardi volti a “sostenere la stabilitĂ  macrofinanziaria dell’Ucraina e il funzionamento della sua pubblica amministrazione”, da erogare “il prima possibile”. Gli aiuti rientrano nell’ambito dello Strumento per l’Ucraina, un dispositivo entrato in vigore venerdì 1 marzo 2024. Le sovvenzioni dello strumento saranno finanziate attraverso il bilancio annuale dell’UE nell’ambito della “riserva per l’Ucraina”, un nuovo dispositivo annuale che verrĂ  mobilitato per tenere conto dei progressi compiuti da Kiev nell’applicazione di riforme e investimenti. Lo Strumento per l’Ucraina è strutturato su tre punti fondamentali: l’erogazione diretta dei fondi, il delineamento di un quadro per gli investimenti, e un ausilio al percorso di adesione all’UE. Per ottenere i fondi, Kiev dovrĂ  attuare una serie di riforme che sostengano i meccanismi democratici, compreso un sistema parlamentare multipartitico, lo Stato di diritto, e i diritti umani. Soddisfatte tali condizioni, i pagamenti all’Ucraina saranno effettuati ogni trimestre secondo un calendario fisso. A oggi, oltre a questo primo pacchetto da 4,2 miliardi, l’UE ha giĂ  promosso un prefinanziamento di 1,9 miliardi, erogandolo in data 28 giugno; sommando quest’ultimo ai precedenti pacchetti di aiuto, l’UE ha fornito all’Ucraina un totale di 7,9 miliardi di euro.

Il fatto che lo stanziamento di questo primo finanziamento arrivi in piena presidenza ungherese del Consiglio Europeo risulta un dato perlomeno curioso. Il Governo di Budapest era infatti contrario all’erogazione di ulteriori fondi per l’Ucraina, e giusto qualche mese fa Orbán risultava l’unico membro del Consiglio a opporsi con forza all’idea di sbloccare il nuovo dispositivo da 50 miliardi. A dicembre 2023, il Presidente ungherese aveva posto il proprio veto per la creazione dello strumento, scelta che ha portato a una crisi diplomatica interna che ha spinto i Paesi dell’UE a isolare l’Ungheria, e a minacciare di chiuderle i rubinetti e aprire una procedura ad hoc per toglierle lo stesso diritto di veto. Lo strumento è stato infine approvato a inizio febbraio 2024.

[di Dario Lucisano]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

7 Commenti

  1. Orban è un personaggio enigmatico. Tuttavia l’Ungheria di adesso è una piccola nazione che ha bisogno di soldi comunitari perciò si trova quasi costretta ad accettare ciò che Bruxelles impone. Dove andranno tutti questi soldi? A Selensky e al gruppo dirigente che impera a Kiev. La grossa parte poi andrĂ  ad industrie americane ed europee che si arricchiranno nella “ricostruzione” dell’Ucraina. Chi non vedrĂ  neppure un centesimo saranno i giovani mutilati o defunti al fronte e le loro famiglie. Come sempre del resto.

  2. Mi chiedo:
    1) di questi 50 miliardi quanti ne tirerĂ  fuori il nostro Paese?
    2) tutti questi quattrini serviranno a pagare cosa è a chi?
    3) ma gli ucraini sanno che quello che viene richiesto al loro Paese si trasformerĂ  nel solito cappio al collo?

  3. Fin quando la Von del cazz non finisce a Norimberga per l’ennesima guerra persa, continuerà questo stillicidio.
    Cosa ci vuole per la nomina a Capo di Stato pretendere la conoscenza almeno delle cinquanta pagine di Sun Tzu sull’arte della Guerra, invece che continuare a perdere e perdere e perdere e perdere…

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria