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Sostanze tossiche in shampoo e creme, ancora sequestri: i marchi interessati

Torna per l’ennesima volta ad allungarsi la lista di prodotti cosmetici ritirati dal mercato poiché contenenti il Lilial, composto chimico il cui impiego è vietato dalla Commissione europea dal marzo 2022, in quanto classificato come tossico per la riproduzione. Secondo il Comitato per la Valutazione dei Rischi dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche, la sostanza – indicata in etichetta con la sigla BMHCA o con la scritta “Buthylfenil Methylpropional” –, è capace di danneggiare il sistema riproduttivo e provocare sensibilizzazione cutanea, nonché nuocere alla salute del feto. Nonostante le segnalazioni e i sequestri si susseguano ormai da mesi, la Guardia di Finanza ha provveduto [1] in questi giorni a effettuare nuovi ritiri in tutto il Paese.

Nello specifico, sono finiti nel mirino delle Fiamme Gialle altri 56 prodotti. Ecco l’elenco comunicato dall’Italia al Rapex, sistema di allerta rapido europeo:

Questo è, invece, l’elenco degli altri 97 prodotti ritirati e segnalati al Rapex da inizio luglio 2024 ad oggi:

Il Lilial era già stato inserito [2] in una lista di 26 sostanze allergizzanti potenzialmente cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione attraverso il regolamento 2021/1902. Sebbene alle aziende fosse stato concesso tempo fino al 1° marzo 2023 per eliminare dai magazzini gli articoli che lo contengono, molti si trovano ancora in commercio. Cosmetica Italia, l’associazione di categoria di Confindustria che rappresenta i produttori di settore, ha riferito negli scorsi mesi che «i produttori non sono responsabili né obbligati a ritirare dal commercio i prodotti immessi prima che scattasse il divieto» e che «sono quindi i distributori che devono preoccuparsi di togliere dal commercio e stoccare in un deposito ad hoc i prodotti contenenti la sostanza tossica per avviarli poi alla distruzione». Appare dunque piuttosto evidente che il continuo incremento della lista di prodotti tossici ritirati sia la conseguenza di uno scarico di responsabilità tra produttori e distributori in cui, a rimetterci, sono i consumatori.

[di Stefano Baudino]