martedì 3 Dicembre 2024

Cernobbio: vietato per il secondo anno consecutivo il forum contro le élite finanziarie

Per il secondo anno di fila la contromanifestazione al Forum Ambrosetti, denominata “Altra Cernobbio”, non potrà avere luogo. Come accaduto l’anno scorso, il contro-forum, che si svolge a Cernobbio ormai da 14 anni, non ha ottenuto le autorizzazioni necessarie. L’evento, organizzato dalla Campagna Sbilanciamoci!, vede partecipare una fitta rete di organizzazioni, associazioni, movimenti ed economisti critici, impegnati sui temi della spesa pubblica e delle alternative di politica economica, con un’attenzione particolare a questioni come beni pubblici, lavoro, ambiente, scuola, pace e disarmo. La questura del paese giustifica la scelta con la difficoltà a gestire il traffico sull’unica strada che collega Como a Cernobbio, mentre il sindaco, Matteo Monti, ha detto senza mezzi termini che «non vogliamo eventi che distraggano l’attenzione dal Forum, per farli c’è tutto il resto dell’anno».

Il Forum di Cernobbio si terrà tra il 6 e l’8 settembre e avrà sede a Villa d’Este, situata nel comune del comasco. Per quei giorni, il Comune ha negato la concessione degli spazi (nello specifico una sala di 90 posti) alla contromanifestazione per questioni a sua detta di natura logistica, ed è arrivato a vietare anche lo svolgimento degli eventi di natura più simbolica quali la pedalata in bicicletta e la camminata di gruppo. Pare inoltre che la Questura della cittadina abbia istituito una “non dichiarata zona rossa in tutto il territorio del Comune” corrispondente a un’area di 12 chilometri quadrati e lunga quasi 3 chilometri. Giulio Marcon, portavoce della Campagna Sbilanciamoci!, si è scagliato contro le decisioni di Comune e Questura: «al Forum Ambrosetti e all’establishment italiano è garantita ogni agibilità democratica e logistica, a noi è negata qualsiasi visibilità pubblica»; una vera e propria «discriminazione verso il mondo del volontariato e delle associazioni, che certo non rappresentano motivo di allarme per le istituzioni». Marcon si è dunque appellato al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per chiedergli di revocare i limiti imposti dal Comune, definiti «lesivi dei principi costituzionali della libertà di espressione e di manifestazione». L’Altra Cernobbio, comunque, si farà: il 6 e il 7 settembre sono previsti incontri a Como, presso lo Spazio Gloria Arci Xanadù e il Teatro Nuovo Rebbio; l’8 settembre, invece, il forum si terrà proprio a Cernobbio, presso la Sala di via Cinque Giornate.

Il Forum di Cernobbio, per la sua importanza noto anche come “Davos italiana”, è un incontro annuale che si tiene ogni primo weekend di settembre dal venerdì alla domenica in cui grandi industriali, rappresentanti politici ed economisti di orientamento neoliberista dibattono e realizzano rapporti strategici capaci di influenzare le decisioni pubbliche. Per tredici anni consecutivi, sempre a Cernobbio e negli stessi giorni, si è svolto anche il contro-forum organizzato da Sbilanciamoci!, che tuttavia l’anno scorso è stato per la prima volta silenziato dall’amministrazione comasca. Il Questore di Como era anche arrivato a sancire il divieto di effettuare «qualsivoglia tipo di manifestazione pubblica nel territorio nelle giornate di svolgimento del Forum Ambrosetti», in quanto sarebbe stata messa a rischio «la sicurezza dei partecipanti all’evento».  L’Altra Cernobbio è stata allora costretta a spostarsi altrove, come, salvo stravolgimenti dell’ultima ora, capiterà anche quest’anno.

[di Dario Lucisano]

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4 Commenti

  1. Al pari di un qualsiasi asino da tastiera che non tollera critiche – peraltro argomentate – alle sue opinioni ovvero, posizioni diverse dalle proprie e che in quanto tali lo stesso quadrupede riterrà inaccettabili ché ‘negative’, cioè portatrici di “negatività”, il sindaco di Cernobbio vieta una manifestazione che potrebbe “distrarre” l’attenzione dal blasonato appuntamento annuale della “Davos italiana”.

  2. Adesso si chiarisce la presenza di un governo di destra in Italia e la deriva di stampo fascista che pervade le scelte e la libertà di espressione in tutta europa. Solo la voce neoliberista ha diritto di esistere e di essere distribuita al popolo bue. E continuano a chiamarla democrazia?

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