Secondo l’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Joseph Borrell, le restrizioni all’uso delle armi occidentali da parte di Kiev per colpire in territorio russo andrebbero eliminate: lo ha spiegato il rappresentante europeo giovedì nell’ambito di una riunione informale dei ministri degli Esteri a Bruxelles, a cui ha partecipato anche il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba. Borrell ha spiegato che le armi occidentali dovrebbero poter godere di un «pieno utilizzo per colpire obiettivi militari in Russia», nel rispetto del diritto internazionale. Per il via libero definitivo, quindi, occorrerebbe il consenso dei Ventisette Stati membri, sebbene le armi occidentali per colpire la Russia sono già utilizzate da Kiev. Totalmente contrarie rispetto all’approccio dell’Alto rappresentante europeo, invece, sono Italia e Ungheria: il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha spiegato che «le nostre armi non possono essere utilizzate in territorio russo. Ciascun Paese è libero di decidere come sia giusto usare gli equipaggiamenti inviati in Ucraina. Noi abbiamo inviato armamenti soprattutto difensivi», aggiungendo che «Noi non siamo in guerra con la Russia». Sulla stessa linea si è posto anche il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó: «La pericolosa furia dell’Alto Rappresentante deve essere fermata. Non vogliamo altre armi in Ucraina, non vogliamo altri morti, non vogliamo un’escalation della guerra», ha scritto su Facebook.
A margine della riunione, Kuleba ha espresso inoltre a Borrell la necessità che le nazioni europee consegnino più rapidamente i sistemi di difesa aerea Patriot: «sono stati fatti buoni progressi e sono stati fatti annunci, ma ancora una volta alcuni sistemi Patriot sono stati annunciati e non ancora consegnati», ha affermato Kuleba. Attualmente, l’Ucraina sta utilizzando cinque sistemi Patriot, due forniti dagli USA e tre dalla Germania, ma ne attende altri da diversi Paesi europei che tardano ad arrivare. Per convincere i Paesi alleati a fornire più rapidamente armi e sistemi di difesa aerea, il ministro ucraino ha affermato che con l’incursione a Kursk l’Ucraina «ha dimostrato che può vincere la guerra». Lo stesso ha spiegato che colpire in territorio russo serve a indebolire le strutture utilizzate dall’aviazione di Mosca, a partire dalle basi da cui partono caccia, bombardieri e droni che vengono lanciati contro il territorio ucraino. L’obiettivo, in particolare, è quello di ridurre le possibilità della Russia di colpire le infrastrutture cruciali, specialmente quelle energetiche. Borrell ha appoggiato completamente le istanze del ministri ucraino, asserendo che «le forze ucraine, ben equipaggiate, possono cambiare il corso della guerra, non solo difendendosi ma respingendo l’invasione. Ha, inoltre, sottolineato che la strategia di Mosca è quella di colpire le infrastrutture energetiche ucraine per rendere difficile la stagione invernale e «spingere Kiev verso la capitolazione».
La guerra tra Russia e Ucraina/Occidente si è, dunque, avviata verso un’irreversibile escalation che lascia completamente fuori la via del dialogo e delle trattative. Anche il Cremlino ha reso noto che dopo l’invasione di Kursk non c’è la possibilità di colloqui: il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov proprio ieri ha affermato durante una conferenza stampa che la disponibilità della Russia a colloqui di pace con l’Ucraina era evidente, ma dopo le azioni sconsiderate di Kiev nella regione di Kursk «qualsiasi colloquio su questo tema è irrilevante». Di conseguenza, si andrà nella direzione di un inasprimento dei combattimenti: secondo il vicedirettore della CIA, David Cohen, il presidente russo Putin lancerà una controffensiva per cercare di riconquistare il territorio nella regione di Kursk sotto il controllo ucraino. Entrambi gli schieramenti hanno subito ingenti perdite di uomini e mezzi dall’inizio del conflitto e ancora di più con l’attacco ucraino nella regione di Kursk. Una situazione che è destinata a peggiorare con l’invio di altre armi, rendendo di fatto le nazioni europee cobelligeranti nella guerra contro la Russia.
[di Giorgia Audiello]
Lo sanno anche i bambini che l’ Ucraina non vincerà nessuna guerra. Quando l’ EU, o meglio un paio di Stati europei, Germania e Francia in primis, si sveglieranno (per le pressioni politiche interne=elezioni) non seguiranno più i desiderata americani ed anche inglesi, non dimentichiamolo, la guerra finirà. L’ Ucraina verrà divisa in due regioni autonome, una filo-russa ed una filo-occidentale. I problemi rimarranno ma almeno non ci si sparerà più addosso. A meno che lo zio Sam non voglia a tutti i costi far entrare l’ Ucraina americanizzata nella Nato…
Mi perdoni, sig. Tajano, che intende con “soprattutto” in quel “Noi abbiamo inviato armamenti soprattutto difensivi”?
Il nazista Berrell deve essere messo subito a tacere prima che succeda un disastro.
Per Claudia,
non solo sono morti tutti, ma chi aveva il dovere di rispettare e far rispettare la Costituzione (ripudia la guerra) è stata VIOLATA dal Presidente della Repubblica autorizzando nel 2023 la fornitura di armi all’Ucraina CONTRO la Russia, allorché era risaputo che le forze naziste ucraine bombardano da dieci anni il Donbass Russofono.
E l’Europa non doveva intervenire, per violazione da parte della NATO e UE dell’articolo 5 del trattato NATO destinato all’aiuto ai paesi membri di cui l’Ucraina non lo è.
Stiamo avvicinandoci alla terza Guerra mondiale che lo Stato Profondo deve realizzare per rispettare le prescrizioni del 1871 del massone americano Albert Pike sulle tre guerre mondiali, come da questo pazzo descritto e avvenuto nei luoghi, tempi e popoli coinvolti. LEGGETE TUTTI LE TRE GUERRE MONDIALI -PIKE E MAZZINI. Esistono delle sintesi verificate da scienziati.
Scendere in piazza dipende da noi la sopravvivenza dell’Umanità che la Sinagoga di Satana vuole distruggere.
concordo completamente con il signor Raffaele . Non ho letto il libro che consiglia , ma ho letto la risoluzione del consiglio di sicurezza americano del 1997 che segna esattamente quello che sta succedendo tra Nato e Russia : in quel documento la distruzione e la balcanizzazione della Federazione russa venivano riportate in varie tappe. 1) Allargamento della NATO in tutti i paesi dell’ex patto di Varsavia. 2) creare disordini politici negli stati periferici della federazione russa e nella stessa Russia 3) fiaccare l’economia russa 4) a tempo debito impegnare la Russia in una guerra di logoramento di lunga durata sino a distruggerne il potere economico bellico e politico fino alla sua distruzione. Mi sembra che gli obiettivi siano stati rispettati . Come abbia fatto l’Europa a non rendersi conto che il fiaccamento economico della Russia passava necessariamente per la distruzione economica e sociale degli stati europei è la domanda che andrebbe posta ai cittadini europei perchè i politici hanno già dimostrato da che parte stanno contro i loro stessi popoli. Ma la narrazione messa in atto dalla informazione , con la corsa anche alla limitazione crescente di voci meno allineate , riescono ancora a convincere troppi. L’Europa e ed il nostro stesso governo hanno già vìolato il violabile in questa follia . Le parole di Tajani fanno sorridere perchè di facciata per il resto quale è il disegno della Sinagoca di Satana ce lo hanno già insegnato con il COVID adesso manca solo il terzo step la distruzione dell’umanità che non fa parte della razza superiore. Hitler insegna.
Una buona analisi.
Non dovete preoccuparvi di cambiare l’Italia che è schiava e perdete tempo, partecipate ai dibatti in USA che invece non sono schiavi e nella politica interna neanche fascisti ma reattivi, così potremo liberare l’Italia, quando capiranno che siamo loro uguali, quanto sua mamma.
Italia e Ungheria saranno ricondotte a più miti consigli dal ricatto europeo.
Dopo di che si salvi chi può.
E 500.000.000 milioni di europei tutti zitti.
Del resto abbiamo delegato 2 persone a decidere per noi. W la democrazia.
Ma i movimenti pacifisti sono morti tutti?