- L'INDIPENDENTE - https://www.lindipendente.online -

Sostanze tossiche nei cosmetici, ancora ritiri in tutta Italia: la lista dei marchi

Continua ad allungarsi la lista dei prodotti ritirati dal commercio perchè contenenti Lilial, sostanza reprotossica (ovvero tossica per la riproduzione) vietata dalla Commissione Europea a partire dal marzo del 2022. Come accaduto in precedenza, i prodotti di seguito riportati sono stati segnalati al Rapex (il sistema di allerta europeo per la segnalazione rapida dei prodotti pericolosi) in quanto contenenti BMHCA (Buthylfenil Methylpropional, comunemente chiamato Lilial), sostanza in grado di danneggiare il sistema riproduttivo e nuocere alla salute del feto, nonchè di provocare sensibilizzazione cutanea. Va specificato che, nel caso in cui il Lilial non fosse indicato in etichetta perchè i prodotti sono di nuova formulazione, questi possono essere utilizzati tranquillamente.

La lista dei nuovi prodotti [1] segnalati è la seguente:

Di seguito riportiamo invece la lista dei prodotti sequestrati [2] in precedenza quest’estate, a partire dai primi di luglio:

I sequestri di prodotti per l’igiene personale contenenti Lilial sono iniziati [3] nel settembre 2023. Il Lilial era già stato inserito [4] in una lista di 26 sostanze allergizzanti potenzialmente cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione attraverso il regolamento 2021/1902. Sebbene alle aziende fosse stato concesso tempo fino al 1° marzo 2023 per eliminare dai magazzini gli articoli che lo contengono, molti si trovano ancora in commercio. Cosmetica Italia, l’associazione di categoria di Confindustria che rappresenta i produttori di settore, ha riferito negli scorsi mesi che «i produttori non sono responsabili né obbligati a ritirare dal commercio i prodotti immessi prima che scattasse il divieto» e che «sono quindi i distributori che devono preoccuparsi di togliere dal commercio e stoccare in un deposito ad hoc i prodotti contenenti la sostanza tossica per avviarli poi alla distruzione». Appare dunque piuttosto evidente che il continuo incremento della lista di prodotti tossici ritirati sia la conseguenza di uno scarico di responsabilità tra produttori e distributori in cui, a rimetterci, sono i consumatori.