martedì 3 Dicembre 2024

Come molte grandi banche europee (e italiane) finanziano le armi di Israele

Le grandi banche europee negli ultimi anni hanno investito e fornito prestiti alle sei maggiori aziende belliche che armano, tra gli altri Stati, anche Israele, nonostante le gravi violazioni del diritto internazionale e del diritto umanitario commesse da Tel Aviv anche prima dell’attacco di Hamas avvenuto lo scorso 7 ottobre. Tra le banche che sostengono l’industria bellica che arma Israele ne compaiono anche alcune italiane, tra cui Unicredit e Intesa Sanpaolo. Lo riporta un recente rapporto curato da diciannove organizzazioni non governative, tra cui Pax e BankTrack, intitolato The companie...

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7 Commenti

  1. Tajani dimostra ancora una volta di non essere all’altezza del proprio ruolo.
    Per lui i morti civili palestinesi sono accettabili, poiché Israele “ ha diritto di difendersi”! Difendersi dai bambini , dalle donne, dai ragazzi e dai vecchi palestinesi che non sanno più dove andare a ripararsi dalle armi dei loro persecutori…
    Decine di migliaia di massacrati. Torturati e stuprati ( i video e le testimonianze ormai abbondano).
    E si continua con la frase “Israele deve difendersi”…
    Mi vergogno di essere governato da tali vili bestie.

  2. Sono correstista Intesa San Paolo e vorrei poter far pressione sulla banca perchè disinvesta — in primis — da tutti i tipi di finanziamenti legati ad Israele, paese terrorista e genocidario. In secondo luogo vorrei far pressione per disinvestire da tutto cio che è relativo ad armamenti. E’ chiaro che la protesta di un singolo sarebbe inefficace, ma (forse) non la protesta di un gruppo. E’ anche chiaro che per l’organizzazione di un gruppo è necessaria una comunicazione ampia, come quella che puo’ fornire l’Indipendente. Qualcuno tra i giornalisti ed i lettori è interessato? Grazie.

      • Grazie Dario, anni fa mi sono informata su Banca Etica e l’ho trovata una banca che, anche se migliore di altre, come le altre si dedica al profitto. E’ certo meglio di Intesa SP, ma se devo cambiare vorrei farlo per una Savings and Loans che svolga un servizio ai correntisti e non sia dedita al profitto… ed in Italia non ne conosco. Inoltre credo che sia importante influire sulle scelte delle banche. C’è qualcuno disposto a scrivere insieme a me alla direzione di ISP? Grazie.

  3. Grazie G.A.
    Articolo molto importante che amplia non poco la nostra consapevolezza.
    E’ come aver messo una goccia di colore sull’industria del genocidio in Palestina… il colore si espande in centinaia di ramificazioni che raggiungono molte parti del mondo…collegando e colorando (con varie intensità) i flussi di denaro che finanzia e si riproduce tramite questa carneficina… Si crea una specie di immenso estuario di violenza, evidente o connivente, colorato del rosso sangue dei palestinesi. E’ un grafico che può essere fatto.

  4. Un mio antenato fu nominato Cavaliere Teutonico di Gerusalemme nel 1348 quando era del Saladino e tanti altri morirono da quelle parti, non si tratta di una parte del Mondo che possiamo cedere impunemente senza finire nell’immondizia della storia.
    Il punto però è come dicono i veri credenti, che si deve mantenere la Santità di Gerusalemme, non la forza delle armi.
    Probabilmente se queste banche finanziassero anche i Palestinesi non escluderei che questi passino dalla nostra parte e non aggiungo altro.

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